Cimminelli e Basarins sono alla resa dei conti di Roberto Condio

Cimminelli e Basarins sono alla resa dei conti OGGI LA VERIFICA DELLE REFERENZE INVIATE DALLA CORDATA: POI, FINALMENTE, LE DUE PARTI POTRANNO COMINCIARE A TRATTARE Cimminelli e Basarins sono alla resa dei conti Il lèttone aspetta: «Mi hanno offerto la Roma, ma ho scelto il Torino» Roberto Condio TORINO Fosse stata una serie B normale, con in campo le solite 20 squadre, sarebbe finita sabato sera. E invece, con 38 partite già alle spalle, ne restano ancora otto davanti: il Toro, sfibrato. e contestato, farebbe carte false per evitarle, per chiudere così la stagione peggiore della sua storia. Fosse stata una trattativa normale, quella per il passaggio del Torino Calcio da Francesco Cimminelli ad Aleksandrs Basarins e soci lèttoni, russi e non, a quest'ora si starebbe già lavorando sulle cifre, sui dettagli. E invece, a un mese e mezzo di distanza dai primi contatti, s'è parlato tantissimo ma quagliato zero o quasi, al punto che la trattativa vera e propria potrebbe cominciare soltanto oggi. Il problema è che Cimminem non si è mai fidato dei possibili acquirenti venuti dall'Est e ha posto paletti più fitti e più alti rispetto alle consuetudini. Il problema è che Basarins non è un Paperone alla Abramovich che avrebbe potuto superare qualsiasi diffidenza presentandosi subito dal signor Ergom con ima valigiona piena di soldi. Così, alla prima credenziale inviata ilio marzo da Basarins e ritenuta insufficiente dal patron granata, alla lunga serie di successive scaramucce verbali fra le parti e a qualche intempestiva uscita televisiva, è seguita una fase di stallo che di fatto è servita all'immobiliarista lèttone per muoversi tra Mosca e Riga e raccoghere tra amici banchieri e soci in affari le garanzie finanziarie necessarie per lanciarsi alla conquista del Toro. Finalmente, venerdì 16 aprile è stato il giorno della prima svolta concreta. Basarins è improvvisamente piombato a Torino, accompagnato dai soci Arsen Minasov e Sergei Galuchko, per vedere e farsi vedere, per dire a Cimminelli (in viaggio di lavoro in Romania) di essere pronto a cominciare la trattativa. Contemporaneamente, il fax dello studio legale di Riccardo Rossotto, l'avvocato del patron granata, riceveva la documentazione attesa da tre settimane abbondanti: le referenze bancarie, inviate da un primario istituto di credito europeo (nel caso specifico, la sede lèttone della Deutsche Bank tedesca), in grado di attestare la solidità e l'affidabilità di chi è intenzionato a comprare. Due mosse, queste, che assieme rappresentano un punto di non ritomo. Per Basarins, che ora ci ha anche messo la faccia e che non può più essere un bluff. Per Cimminelli, che, ima volta verificata la vahdità delle referenze, dovrà scoprire tutte le carte necessarie a formulare un prezzo d'acquisto, comprese quelle finora tenute più na¬ scoste come l'effettiva consistenza (e disponibilità) del patrimonio immobiliare rappresentato dall'area del Filadelfia e del Comunale. Siamo vicini alla resa dei conti, insomma: oggi l'avvocato Rossotto lavorerà sui documenti inviati da Basarins; domani, al più tardi, potrebbe esserci l'okay definitivo del Toro, pronto a mettere a disposizione la propria docu- mentazione e a chiedere un'offerta non vincolante alla quale seguirà la «due diligence» del compratore. Tempi non brevissimi, in ogni caso. Anche all'interno della cordata lèttone, intanto, è arrivato il momento della verità, l'ora di mettere ordine fra personaggi più o meno titolati a parlare e ad agire. Così, dopo aver inviato un segnale chiaro con il suo blitz torinese, da Nizza ieri Basarins ha voluto nuovamente ribadire il suo ruolo centrale nell'affare: «Tutte le questioni finanziarie le risolvo io personalmente : non ho bisogno di alcuna consulenza e non ho concesso a nessuno il mandato di fare trattative a mio nome con le banche». Messaggio chiaramente rivolto all'avvocato milanese Lupi e all'intermediario torinese Mongarli, che una decina di giorni fa si presentarono a chiedere fidejussioni a istituti di credito torinesi. «Attualmente mi seguono solo Carlo Piazzolla e altri specialisti del calcio aggiunge Basarins -. Quando giungerà l'okay del Torino, a quel punto arriveranno i miei speciahsti finanziari. L'ultima decisione spetterà a loro, ma sotto la mia guida». Dunque, oggi o al più tardi domani, quando Rossotto dovrà comunicare alla controparte l'esito della ricognizione-chiave sulle referenze difficilmente telefonerà al collega Lupi. «Entreranno in campo il commercialista Massimo Boidi e il sottoscritto rivela Piazzolla -. Basarins martedì (domani, ndr) sarà a Montecarlo per vedere Monaco-Chelsea e salutare l'amico Abramovich col quale fa affari nel settore immobiliare. Poi, mercoledì tornerà in Lettonia. Siamo tranquilli: le garanzie per poter finalmente iniziare a trattare ci sono tutte». E Basarins conferma calando un carico pesante: «Mi hanno persino offerto la Roma: io, però, ho scelto il Toro». Dopo un mese e mezzo di chiacchiere e dispetti il blitz del baltico e l'arrivo dei documenti richiesti dal patron granata hanno segnato la svolta li businessman dell'Est scarica alcuni collaboratori «Mai chiesto consulenze finanziarie o concesso mandati». Sono Piazzolla e Boidi i suoi fedelissimi Diego De Ascentis fuori dallo spogliatoio granata: espulso dall'arbitro Carlucci nella partita di venerdì con il Vicenza, aspetta sconsolato il rientro dei compagni

Luoghi citati: Filadelfia, Lettonia, Monaco, Montecarlo, Mosca, Nizza, Riga, Romania, Torino