Gauccì sfida il Palazzo: il Perugia non gioca più

Gauccì sfida il Palazzo: il Perugia non gioca più IL PATRON UMBRO SI SCATENA DOPO I PRESUNTI TORTI SUBITI NELLA PARTITA PERSA CON LA SAMPDORIA Gauccì sfida il Palazzo: il Perugia non gioca più «Ritiro la squadra e porterò in tribunale tutti quelli che mi vogliono mandare in B» Mario Mariano PERUGIA Aspettiamoci un'altra estate torrida, Luciano Gaucci sferra un nuovo fendente al Palazzo del calcio, nel tentativo di salvare il Perugia dalla retrocessione. Un'altra sfida forte, dopo quella della passata estate, quando riuscì a riportare in B il Catania, grazie all'intervento della magistratura ordinaria. L'ultima minaccia: «Se la città e i tifosi mi appoggiano, ritirerò la squadra dal campionato. E' una vergogna: anche a Genova siamo stati fortemente danneggiati dall'arbitro. Che si tratti di un preciso disegno, è onnai noto a tutti. Lo sostengo da mesi, ho dovuto subire attacchi di ogni genere, squalifiche e multe non mi hanno fermato, anzi mi danno maggiore forza. Il piano contro il Perugia deve essere portato avanti fino in fondo, ma io non mi arrendo». Nei giorni scorsi Gaucci ha appoggiato l'iniziativa di un comitato cittadino («Giustizia in Campo») che raccoglie le firme dei tifosi: intendono denunciare la Figo per arbitraggi ostili, «Anche contro la Samp il Perugia ha giocato una partita eccezionale; sembravamo noi quelli da Coppa Uefa. Fino a qualche settima¬ na fa abbiamo lottato con i migliori club europei, centrando obiettivi importanti. Dopo il successo nell'Intertoto, siamo andati avanti in Coppa Uefa. Ma lì non c'erano arbitri italiani a danneggiarci...». Cosimo Bolognino, l'arbitro di Sampdoria-Perugia, finisce sulla graticola, Gaucci: «Se quel rigore per il mani di Plachi non fosse stato fischiato a un grande club, garantito che l'arbitro sarebbe stato radiato. Invece era il Perugia, pazienza. Doveva espellere anche Diana, che ha preso il pallone con le mani, già ammonito. Nulla di nulla. Abbiamo stradominato; la colpa della sconfitta è di Bolognino e del nostro jortiere. Errori da principiante: Kaac pareva un portiere d'albergo». Gaucci ribadisce le accuse a Carrara e inserisce nel mirino anche il direttore generale Ghirelli, «Lo conosco bene, è stato alle mie dipendenze fino a qualche anno fa. E' colpevole quanto Carrara; forse ha risentimenti nei miei confronti, ma pagherà caro anche lui. Li porto tutti in tribunale, e stavolta non ci sarà scampo. Ogni settimana Ghirelli convoca i designatoli, poi la domenica ci sono sempre arbitraggi contro di noi. Designazioni assurde, con l'intenzione preconcetta di danneggiarci. Lo dimostrano i filmati tv. Dobbiamo ribellarci, noi club di provincia. Non voglio fare una battaglia da solo, uscirei stritolato. Ho bisogno almeno dell'appoggio delle istituzioni e dei tifosi». Gaucci chiama a raccolta la città, si è già rivolto al sindaco Renato Lotti, «Il nostro lavoro non sarà vano; dobbiamo sradicare dal calcio i mah peggiori: malafede e cattiveria. Se ci mette le mani la magistratura ordinaria, sarà la fine per tanta gente che ha scientificamente voluto danneggiare una dirigenza che non si piega ad un sistema assurdo. Se in Italia si facesse un referendum otterrei la maggioranza dei consensi. Non credo più alla casualità, è un progetto bello e buono, come ho denunciato da me- mm'inmamm Gaucci ha già «riportato» il Catania in B

Luoghi citati: Carrara, Genova, Italia, Perugia