Zapatero: i nostri soldati a casa

Zapatero: i nostri soldati a casa IL RITORNO Il ministro degli Esteri Moratinos ha fatto sapere che l'operazione si svolgerà entro 15 giorni Esultanza tra i partiti alleati. Critici i popolari: «Una scelta che ci rende poco affidabili» Zapatero: i nostri soldati a casa «La risoluzione Onu non arriverà per il 30 giugno» Gian Antonio Orighi MADRID Via subito dall'Iraq. Con una decisione assolutamente a sorpresa, e nella sua prima dichiarazione ufficiale ad appena 24 dal suo giuramento come premier al cospetto del re Juan Carlos, il sociahsta «no war» José Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato ieri pomeriggio il ritiro ((nel minor tempo e con la maggior sicurezza possibih» dei 1300 uomini della brigata spagnola ((Plus Ultra». La ragione per accelerare quanto promesso sia in campagna elettorale che nel suo discorso di investitura degh scorsi giovedì e venerdì scorsi, e cioè ripiegamento solo se il Paese mesopotamico non sarebbe passato sotto egida dell'Onu entro il 30 giugno? «Non e previsibile che le Nazioni Unite accordino una risoluzione che concordi con i punti a cui era condizionata la nostra presenza». Zapatero, 43 anni, ha convocato la stampa nel Palazzo della Moncloa, il Palazzo Chigi madrileno, alle 18,30, facendosi accompagnare dal primo vice-premier. Maria Teresa Femàndez de la Vega, e dal ministro della Difesa, José Bono. Con aria molto decisa, e senza ammettere domande, il neo-premier ha speso solo cinque minuti per l'annunciobomba, il primo ritiro di truppe della Coalizione impegnata in Iraq e che tanto pervicacemente era stata voluta dal suo predecessore, il popolare José Maria Aznar, fedele alleato di Washington. Il premier del govemo monocolore di minoranza ha superato la fiducia grazie al voto fondamentale dei comunisti di «Sinistra Unita» e degh estremisti ed indipendentisti catalani di «Sini,strai Bepubblinatia»,,entrambi ((no war» come i socialisti. Così ha esordito ièri: «Questa mattina, dopo che il ministro della TDifésa ha giurato la sua carica, gh ho dato ordine di disporre quanto occorra affinché le truppe spagnole in Iraq ritornino à casa. Sia le informazioni di cui disponiamo, sia quanto abbiamo ricavato nelle ultime settimane e le manifestazioni pubbliche dei principali attori implicati in questo conflitto, come i contatti mantenuti dal Ministero della Difesa su mia richiesta nell'ultimo mese, non portano indizi che ci permettano di prevedere una variazione sostanziale nella situazione pohtica e militare esistente in Iraq nei tempi previsti e nel senso richiesto dal popolo spagnolo». «Queste circostanze - ha pro- seguito il premier - mi hanno portato ad adottare la deliberazione di ordinare il ritomo dei nostri soldati., Questa depi^iòne, prima di tutto, risponde alla mia volontà di fare onore alla parola data più di un anno fa agli spagnoli». Poi Zapatero ha scandito una frase che aggiunge ancor più benzina sul fuoco ai già tesi rapporti tra l'Esecutivo sociahsta e l'opposizione popolare oltre che con l'Amministraziono americana: «La decisione risponde anche al proposito di contribuire alla lotta che ingaggia la Comunità Intemazionale contro il terrorismo nel più stretto rispetto della legalità intemazionale». Sia Aznar che Wasghinton, dopo la strage dell'11 marzo a Madrid compiuta da Al Qaeda per minare la determinazione spagnola nella guerra irachena, avevano giudicato una resa la possibilità della ritirata etìXto il 30 giugno. Ma Zapatero assicura: «Il mio Esecutivo continuerà appoggiando la stabilità, la democratizzazione, la integrità territoriale e la ricostruzione dell' Iraq. E, d'accordo con questo principio, nel quadro della cooperazione intemazionale, promuoverà quante azioni dell'Onu e delle TTe contribuiscano efficacemem d a che gh iracheni recuperino la loro sovranità». Tutti i sei partiti partiti che hanno votato la fiducia al neopremier sociahsta hanno valutato molto positivamente il ritorno a casa della «Plus Ultra», inquadrata nella divisione multinazionale a comando polacco dislocata dall'agosto scorso nel centro-sud.; nell'Iraq sciita, con base principale a Diwaniya, a "'180 chilometri d? Baghdad.- La brigata spagnola, in cui erano inquadrati anche 1127 soldati latino-americani, dispiegata con compiti di stabilità ed assistenza sanitaria (Ili morti, di cui 8 agenti segreti), rappresenta lo 0,4 per cento delle forze della Coalizione e copre una zona di 37 mila chilometri quadrati con 1.800.000 abitanti. Secondo calcoli della logistica, per il ritomo a casa (appoggiata dal 75 per cento degli spagnoli secondo un recente sondaggio della radio filo-socialista «Cadena Ser»), occorrerebbero circa due mesi. Ma il ministro degh Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos avrebbe informato il suo omologo egiziano Ahmed Maher che Madrid, ritirerà le Xruppe dLaU'lraq entro 15 giorni. Lo hanno riferito fonti del ministero degh Esteri del Cairo. «Esprimiamo allegria e soddisfazione», dichiarava ieri sera il leader comunista Gaspar Llamazares. «La ritirata era l'unica decisione che si poteva prendere in questo momento», gli ha fatto eco Joan Puigcercós di «Sinistra Repubblicana». Molto critico il leader popolare Mariano Rajoy: «Perché Zapatero ha gettato la spugna tanto presto? E una deliberazione precipatata, già presa prima della fiducia, che rende poco affidabile il govemo di Madrid. E non è un buon messaggio nella lotta contro il terrore, rende la Spagna più vulnerabile». ^fiL Ho dato la ™™ disposizione al ministro della Difesa dopo il suo giuramento Le informazioni di cui siamo in possesso non ci fanno prevedere , variazioni sostanziali nella situazione politico militare e nei tempi richiesti dal A A popolo spagnolo 77 fóàk QUGStesono "^ le circostanze che mi hanno portato a disporre di richiamare dalla missione i militari Una decisione che prima di tutto risponde alla mia volontà di fare onore alla parola data pubblicamente più di un anno fa agli spagnoli 99 I SOLDATI,DELLA COALIZIONE 155.856 così suddivisi Stati Uniti: 130.000 Gran Bretagna: 9.900 Italia: 3.000 Polonia: 2.350 Ucraina: 1.650 Spagna: 1.254 Olanda: 1.100 Australia: 800 Romania: 700 Giappone: 550 Bulgaria: 500 Thailandia: 443 IL CONTINGENTE SPAGNOLO Soldati: 1.254 Comando: la «Brigada» è guidata dal generale Alfredo Gardena, capo del Comando Operativo Speciale di Alicante Dislocazione: base "Espana" a Diwaniyah (Centro-Sui " dell'Iraq, zona a maggioranza sciita) Morti in Iraq: 8 (7 nell'attentato del 29 novembre 2003 contro un convoglio che viaggiava a Sud di Baghdad) Danimarca: 420 Repubblica Ceca: 400 Honduras: 363 El Salvador: 361 Repubblica Dominicana: 302 Norvegia: 179 Mongolia: 160 Azerbaigian: 150 Ungheria: 140 Portogallo: 120 Nicaragua: 113 Lettonia: 100 Filippine: 80 Slovacchia: 80 Albania: 70 Georgia: 70 Nuova Zelanda: 61 Croazia: 60 Lituania: 50 Moldavia: 50 Estonia: 43 Macedonia: 37 Kazakistan: 25 Il neo primo ministro Zapatero durante la sua dichiarazione dalla Moncloa trasmessa in diretta televisiva