Festa del Sud
Festa del Sud NEL CORTILE DEL MAGLIO DI PIAZZA BORGO DORA Festa del Sud Con De Sio e Ferretti uno show popolare E W l'arioso Cortile del Ma" glio di piazza Borgo Dora 61 ad ospitare sabato 17 lo spettacolo «Craj (domani)», scritto da Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti per essere messo in scena da un importante cast di esponenti della musica popolare nostrana. La «Storia di cantori, cavalieri e pizzicate», infatti, unisce ai due autori la leggenda vivente della pizzica salentina. Uccio Aloisi, il Gargano dei Cantori di Carpino e quel Matteo Salvatore di Apricena, tanto caro a Claudio Villa e Italo Calvino, che da tempo si attende a Torino. Completalo la compagnia Erma Castriota, Giuseppe De Trizio, Puccia e Pino Zimba, con La De Sio e Ferretti spesso nel ruolo di voci narranti, impegnate a cucire e illustrare il clima di festa creato dal lavoro dei musicisti. Tra i tanti motivi di fascino e curiosità, l'appuntamento organizzato da Hiroshima Mon Amour (011/ 3176636) registra il volgersi a Sud della vivida intelligenza di Ferretti, già leader di Cccp e Csi, reduce in tale direzione dal sodalizio con Ambrogio Sparagna; nonché il culto che circonda, non solo in Italia, il «Gruppu» dell'attempato Uccio Aloisi, custode riconosciuto della pietra filosofale della pizzica, la scorsa estate esibitosi in Salento di fronte a migliaia di persone, soprattutto giovani; tra essi, la schiera di musicisti rock e creativi italiani che da anni trascorre il mese di agosto nella zona. Lo show comincia alle 21, l'ingresso costa 18 euro, che si riducono a 15 per chi ancora debba compiere 18 anni. [p. f.) dell'esistenza» e le libera. Per questo è l'unica musica veramente consumabile fino in fondo e che, quindi, non lascia scorie e non inquina. Musica ecologica dunque. Musica il più possibile suonata in «acustico». Compatibilmente con le necessità che il violentissimo e degradato «suono sociale» dentro cui viviamo immersi, richiede. Negli ultimi decenni alcuni musicisti, tra cui io stessa, hanno lavorato alla costruzione di un suono contaminato, miscelatore di lingue tradizionali e nuove tendenze. In questa direzione molte cose belle sono state fatte. Nel corso di questi sfrenati e rigeneranti sposalizi stilistici, da un certo momento in poi, però, ha cominciato a sparire il «segno originario». Credo che il nostro futuro culturale debba invece costruirsi sul doppio binario dell'innovazione continua, da una parte, e della conservazione delle matrici, dall'altra. Ci sono musicisti ancora «puri» che hanno attraversato i decenni con fierezza meridionale e contadina, senza accettare le lusinghe della cultura ufficiale, e senza «mischiarsi» con niente che non gli assomigliasse. I Cantori di Carpino, Matteo Salvatore, Uccio Aloisi, Enzo Del Re, sono la storia ferma. Ma anche il più convincente movimento possibile verso il «domani». Sono il sud, nel sua forma più possente e soleggiata. Le rodianelle, le viestesane, le ninnananne, le pizziche raccontano una storia singolare ma universalmente comprensibile. Un orizzonte mitologico-musicale su cui ricostruire e rifondare un forte sentimento di purezza e di autenticità. Una biodiversità importante da affermare. Su queste considerazioni nasce l'idea di «Craj», che sia in pugliese sia in napoletano vuol dire, appunto, domani. Teresa De Sio () Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti sabato 17 nello spettacolo «Craj (domani)»
Luoghi citati: Apricena, Carpino, Hiroshima Mon Amour, Italia, Torino
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