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Seduzione di città AD ATRIUM Seduzione di città Incontro con Joseph Rykwert su futuro e mutamento dei luoghi ERCOLEDÌ 14, aUe ore 21, neU'ambito del ciclo «Pensai re U cambiamento», incontri dedicati ai grandi intellettuah europei e aUe loro riflessioni suUe città contemporanee, U ' padighone di Atrium (piazza Solferino) ospiterà Joseph Rykwert, professore emerito di architettura presso l'Università della Pennsylvania che, a coUoquio con Carlo Olmo, parlerà su «Storia e futuro della città moderna». Giovedì 15 aUe ore 17,30, Rykwert sarà ospite della Facoltà di Architettura del Pohtecnico al Castello del Valentino, viale MattioU 39, dove discuterà di «Idea di città e seduzione del luogo» con Antonio De Rossi e Michela Rosso. Da dove nasce U fascino irresistibile di alcune città? Da dove si sprigiona U disagio ahenante di molte altre? QuaU fattori ne determinano le sorti? Dopo Marc Auge e Zygmund Bauman, lo spartito deUe infinite variazioni sul tema urbano sarà affidato aU'esecuzione di una celebre voce nel campo della critica deU'arte, vincitore nel 2000 del Premio Zevi alla Biennale di architettura di Venezia e recentemente autore del volume «La seduzione del luogo. Storia e futura della città» (Einaudi). I mutamenti demografici e le innovazioni tecnologiche degh ultimi tre secoh, le utopie sociaU deU'Ottocento, il potere delle odieme multinazionah e l'evoluzione professionale del design sono solo alcune deUe forze storiche che hanno medeUato le città in cui viviamo, nei dettagU della loro ferma materiale e neU'insieme del loro segno metaforico. Sostenute da una costante tensione critica, Rykwert ha a lungo scandaghato lo status e U contesto strutturale deUe grandi metropoli mondiaU, riservando più di une sguardo aUe onnipresenti baraccopoh, aUe periferie, aUe cinture verdi e ai quartieri di lusso, ai parchi tematici e aUe città giardino. «VogUo mostrare che la città è una parte preziosa, essenziale e inahenabile della realizzazione deU'uomo, e uno sfondo a volte meravigUose su cui si svolge la partita delle azioni umane». Irene Amedei L'architetto Joseph Rykwert