La Ferrari sbarca a Roma Ma l'Iraq cancella la festa di Guglielmo Buccheri

La Ferrari sbarca a Roma Ma l'Iraq cancella la festa GRANDE FOLLA ALL'INAUGURAZIONE DEL NUOVO STORE CAPITOLINO La Ferrari sbarca a Roma Ma l'Iraq cancella la festa Montezemolo, d'accordo con Veltroni, ha annullato lo show annunciato di Schumi e Barrichello «per rispettare il momento drammatico del paese» Guglielmo Buccheri ROMA La pista, stavolta, sembra correre lungo il percorso del centro storico di Roma seguendo la scia di tifosi in rosso Ferrari che si fermano dietro le transenne a pochi metri dalle enormi vetrine del Ferrari Store, il negozio del Cavallino Rampante su tre piani che, da ieri sera, sarà la casa romana degli appassionati di Schumacher e Barrichello. Via Tomacelli, a due passi da Piazza di Spagna, è il rettilineo finale di un pomeriggio che scrive un nuovo capitolo dello speciale legame storico fra la Ferrari e Roma dove, nel '47 alle Terme di Caracalla, il Cavallino Rampante vinse il suo primo Gran Premio. Piove senza soluzione di continuità sul mighaio di tifosi in attesa dei loro eroi «volanti», ma il dettagliato protocollo di inaugu¬ razione, a metà pomeriggio, viene cambiato, (di presidente della Ferrari, Luca Montezemolo, e il sindaco di Roma, Walter Veltroni, in un momento così drammatico per il nostro paese, hanno ritenuto di toghere ogni ufficialità all'apertvura del Ferrari store tenendo la manifestazione nella massima sobrietà. Per questa ragione è stato deciso che all'evento non prenderanno parte i piloti Michael Schumacher e Rubens Barrichello», è il messaggio che arriva dalla casa di Maranello. Niente taglio del nastro e niente musica, dunque, per l'apertura del terzo negozio Ferrari (dopo quello di Maranello e dell'aeroporto di Bologna) e in attesa che il marchio del Cavallino Rampante sbarchi, dopo New York, a Las Vegas, Shanghai e Tokyo dove nei prossimi mesi apriranno altri store. Jean Todt, direttore generale della scuderia, è il primo a entra¬ re non appena vengono tolti i veli rossi dalle vetrine. In primo piano ecco la presenza solenne della Ferrari campione del mondo F2003-GA, ma anche il musetto da monoposto da appendere al muro così come il volante da mettere sulla libreria e il motore del 2001. Poi, fra tavoli e scaffali, spazio al paese dei balocchi in rosso: dal cappellino, alla piccola spilla d'oro, al blocco appunti. Dal peluche agli oggetti da vetrina, dagli orologi di alta gamma ai modelli in scala ai giocattoh passando dagli elementi originah delle vetture granturismo e di Formula 1 e dalle piccole tute da meccanico (con tanto di attrezzi) per i più piccoli, per oltre tremila articoli esposti su tre piani. Dai monitor l'illusione di sentirsi fra le tribune dei più spettacolari Gran Premi, un rumore che si confonde con quello che arriva da fuori, dove c'è la possibilità di simulare una gara al volante di ima monoposto. «Non dobbiamo montarci la testa dopo un avvio di stagione per noi davvero positivo con tre successi in altrettante gare», così Todt. Il presidente Luca Montezemolo si limita a commentare la scelta di tenere basso il profilo dell'inaugurazione del Ferrari Sto¬ re. «Viste le cose che stanno accadendo in Iraq mi sembrava la decisione più logica», precisa. Gli ospiti si dividono fra i tre piani del negozio: c'è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, Alain Elkann, l'attrice Claudia Gerini, Massimo Giletti, Gianni Mina, Roberta Capua e Fabrizio Frizzi. Dietro il bancone, all'entrata del negozio, Piero Lardi Ferrari, il figlio del Drake, ride a pensare cosa avrebbe detto suo padre, l'ingegner Enzo Ferrari, su un evento come questo. «Cosa avrebbe pensato mio padre del merchandising di Maranello? A suo tempo non lo aveva pensato come un business. Ma - spiega Piero Ferrari - fu lui a creare degli oggetti per fare omaggi, per accontentare gli amici: gli ombrelli, ad esempio, e i portachiavi». Quando i tifosi della Rossa cominciano ad abbandonare il posto dietro le transenne, si sono già accesi i riflettori di Porta a Porta dove viene celebrata l'Italia che vince nel mondo. «La presenza dei nostri due piloti in trasmissione non rappresenta una contraddizione rispetto alla decisione di non farli partecipare all'apertura del Ferrari store: là si parla del primato italiano nell'industria e dei successi del Cavallino», fa sapere Antonio Chini, direttore della comunicazione della Ferrari. Schumacher palleggia con Bruno Vespa, Barrichello si augura di trionfare a Imola fra una settimana e il presidente Luca di Montezemolo sorride: «Basta che a vincere sia una Ferrali». n serata tutto il team ospite di «Porta a Porta» che celebra i successi dell'Italia. Il campione del mondo: «Formula 1 noiosa? Forse per gli altri, non per me» ocddngGd GrandefollaaRoma per l'inaugurazione del nuovo Ferrari store in via Tomacelli