Un altro video choc Soldato americano ostaggio dei ribelli di Maurizio Molinari

Un altro video choc Soldato americano ostaggio dei ribelli IL PRIGIONIERO Trasmesso da Al Jazeera, mostra un militare ventenne catturato nell'assalto a un convoglio «Sono venuto a liberare l'Iraq, ma in verità non ne avevo molta voglia» Un altro video choc Soldato americano ostaggio dei ribelli Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Divisa mimetica chiara, cappello militare, occhi bassi, barba incolta e viso bianchissimo il soldato semphce Keith Maupin, 20 anni di Batavia in Ohio, è apparso ieri sui teleschermi d'America verso l'ora di cena, circondato da uomini armati e con il volto coperto da kefiah simili a quelle adoperate dai feddayn che combattono contro le forze della coalizione. Maupin è un riservista della 724" compagnia trasporto di Bartonville, Illinois, ed è uno dei due militari americani - assieme al sergente Elmer Krause, 40 anni di Greensboro in North Carolina - dei quali il Pentagono aveva ammesso la scomparsa a seguito di un agguato della guerriglia contro un convoglio dell'Us Army che transitava alla periferia di Baghdad. Alcune unità delle truppe speciah avevano tentato nei giorni scorsi di trovare le tracce dei due militari, ma senza successo. La conferma che Maupin è stato rapito è giunta con una cassetta video trasmessa dalla televisione del Qatar al-Jazeera nella quale, per circa 3-4 minuti, appare seduto, apparentemente in buono stato di salute, ma molto impaurito. Fonti militari al Pentagono hanno fatto sapere di aver ricevuto a loro volta una copia della registrazione, in un video che sarebbe stato abbandonato nei pressi nei pressi della sede dell'ambasciata di Doha. Due guerriglieri armati incrociano i loro fucili mitragliatori sopra la testa del soldato mentre si vede un altro sequestratore leggere un testo, affermando che «si tratta di un soldato americano che è stato catturato per essere scambiato con alcuni dei prigionieri presi dalla forze di occupazione». «Alcuni appartenenti al nostro gruppo - ha continuato il guerrigliero con il volto coperto sono riusciti a prendere un soldato americano, adesso sarà trattato in accordo con le leggi che regolano il trattamento dei prigionieri secondo la legge islamica ed è in buona salute». E' poi lo stesso soldato ad identificarsi pronunciando poche parole di fronte ad una telecamera amatoriale: «Sono venuto in Iraq con l'intenzione di liberarlo, ma in realtà non volevo venirci perché preferivo rimanere a casa assieme a mio figlio che ha dieci mesi». Fra le frasi dette dai rapitori c'è anche un sibillino «lui è uno dei tanti», ma non è chiaro se ciò possa lasciar intendere che anche il sergente Elmer Krause è nelle loro memi. Durante la campagna militare che diede inizio alla guerra nel marzo 2003 più soldati americani caddero nelle mani dell'esercito iracheno - ed il caso più noto è quello del soldato semplice Jessica Linch che ha consegnato la sua disavventura alle pagine di un libro divenuto best seller -, ma fino a questo momento i gruppi della guerriglia sciita e sunnita non erano riusciti ad impossessarsi di soldati. Averlo fatto dimostra l'esistenza di rifugi, di una struttura logistica che consente di operare al riparo da pattuglie e satelliti e della volontà di mettere sotto pressione psicologica i soldati impegnati in pattugliamenti isolati. Maupin diventa così il terzo americano che è certamente caduto prigioniero, dopo il camionista del Mississippi Thomas Ramili, 43 anni, ed un uomo d'affari giordano-americano rapito nella notte fra giovedì e venerdì a Bassora da un commando che indossava le divise regolari della polizia irachena. Nella Contea dell' Ohio da dove Maupin proviene parenti, amici ed ex compagni di scuola e di attività sportive si sono riuniti nella notte per pregare assieme auspicando una sua liberazione mentre la locale squadra di football del «Glen Està» ha coperto lo stadio con tricolori a stelle e strisce, nastri gialli e scritte patriottiche. ' v Il video che mostra il soldato americano (foto piccola) prigioniero di una banda di ribelli

Persone citate: Batavia, Elmer Krause, Jessica Linch, Keith Maupin, Maupin