Le ruspe abbattono le baracche dei nomadi

Le ruspe abbattono le baracche dei nomadi INTERVENTO SULLA SPONDA DEL TORRENTE STURA Le ruspe abbattono le baracche dei nomadi Le ruspe dell'Amiat al seguito dei vigili sono arrivate all'alba e hanno raso al suolo le baracche costruite sulla sponda del torrente Stura, tra corso Giulio Cesare e il campo nomadi dell'Arrivore. Lì, tra i cespugli, poco lontano dal Novotel, fino a ieri mattina vivevano diverse decine di famiglie di rom romeni, gli stessi che chiedono l'elemosina ai semafori. In quella miseria - ieri pomeriggio gli effetti personali, le pentole e i giocattoli facevano capolino dai materiali demoliti - uomini e donne avevano in tasca un permesso di soggiorno come richiedenti asilo (parecchie le donne incinte e numerosi i bambini). Gli sgomberati sono rimasti senza aiuti e senza un posto per ripararsi. Sul blitz della polizia municipale, la Cgil è'intervenuta con una nota. «Operazioni del genere, che hanno solo una valenza autoritaria, non servono a nulla. Tant'è - ha spiegato Giorgio Sasso - che negli ultimi anni questa pohtica non ha prodotto riduzioni dei flussi di arrivo. Gli sgombe¬ ri perpetuano un problema da risolvere: consentire ai richiedenti asilo politico di avere un luogo in cui sostare in attesa della decisione della Commissione del ministero degh Interni». Rincara Ennio Avanzi della segreteria provinciale di Rifondazione: «Sosterremo gli sgomberati dal punto di vista legale. Riteniamo, comunque, che la questione delle popolazioni che scappano dalle persecuzioni in Romania debba essere affrontata in modo non demagogico, soddisfacente sia per i Rom sia per gli italiani». Car a Osella dell'Associazione Zingari Oggi (Alzo) spiega che «i Rom romeni stanno arrivando a centinaia, costruiscono baracche e occupano case diroccate invase dai topi: i comuni devono rendersi conto che la situazione diventa grave giorno dopo giorno. Arrivano perché qui, pur vivendo nelle favelas come in Romania, almeno possono sfamarsi». Carla Osella aggiunge: «La situazione dei nomadi è seria, come lo era negli Anni 70 e 80». [m. t. m.]

Persone citate: Carla Osella, Ennio Avanzi, Giorgio Sasso

Luoghi citati: Romania