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Il piano Alitalia costerà oltre trecento milioni Il piano Alitalia costerà oltre trecento milioni ROMA Nuove incertezze sul!'Alitalia. Dopo il niente di fatto al vertice di mercoledì a Palazzo Chigi il ministro del Welfare, Roberto Maroni, assicura; «La prossima settimana sapremo fino a che punto il Governo potrà spingersi senza incontrare l'opposizione di Bruxelles». Intanto, ieri sera il consigliere d'amministrazione dell'Alitalia Roberto Palea si è dimesso. Palea, consigliere di minoranza espressione delle banche, ha inviato una lettera di dimissioni al presidente della compagnia aerea Bonomi, all'amministratore delegato Zanichelli e al presidente del collegio sindacale, in cui denuncia in particolare l'inerzia del governo e dei sindacati nella difficile fase che sta vivendo la vicenda Alitalia. Sul piano industriale, secondo alcune fonti potrebbe verificarsi uno slittamento e il varo del documento potrebbe non essere all'ordine del giorno del prossimo cda il 20 apiile^ma frfin&JMite, per avere il tempó-diìxaggnmg^ un accordo definitivo 'con,|l sindacato. Questa ipotesi,èperòsmentita da Alitalia, che Conferma Iwame del piano martedì prossimo: Da fonti informate sulla riunione tecnico pohtica di Palazzo Chigi emerge, invece, che sarebbero comprese fra i 300 e i 320 milioni di euro le risorse necessarie al settore del trasporto aereo e fra i 170 e i 190 milioni quelle che dovrebbero riguardare inparticolare Alitalia. I sindacati non nascondono i loro timori; «Speravamo di avere in questi giorni degli elementi utili e chiari dal governo, che invece non ci sono stati. Questo clima di attesa alimenta le preoccupazioni dei lavoratori Alitalia e non sta facilitando la situazione», spiega Guido Moretti dell'Uil Trasporti. Lunedì prossimo i lavoratori Alitalia si riuniranno in assemblea generale, dalle 13 alle 17 a Fiumicino. «La decisione di convocare l'assemblea generale arriva dopo aver assistito in questi giorni - sottolinea Andrea Cavola, della segreteria nazionale Sult - al balletto delle posizioni dei vari ministri ed al fatto che non si vuole affrontare il nodo degli aeroporti milanesi e che i soldi sul tavolo siano meno della metà di quelli necessari per salvare la compagnia». [v.cor.J