Chiampo, il primo vincitore adesso è don Luigi

Chiampo, il primo vincitore adesso è don Luigi Chiampo, il primo vincitore adesso è don Luigi Parroco di Viiiardora, molto impegnato nel sociale, ricorda con piacere l'esperienza sportiva Enrico Zambrano La favola delle maratone torinesi cominciò quando un giovane di nome Luigi Chiampo vinse dopo una lunga fuga la Susa-Avighana, archetipo dell'attuale Turin Marathon. A distanza di oltre seimila giorni da quello storico successo, ecco che la strada di quel ragazzo di belle speranze si intreccia nuovamente con quella di Luigi Chiabrera, direttore generale di una delle 42 km più prestigiose in circolazione, da pochi giorni inserita nelle top 20 mondiali da parte della laaf. Un tempo corridore di belle speranze, ora prete a tutti gh effetti: oggi per i ragazzi della parrocchia di Viiiardora, paese di 3000 anime in Val di Susa, Chiampo é più semplicemente Don Luigi. Non ha voluto mancare ieri mattina all'invito che Chiabrera gh ha fat¬ to, in occasione della conferenza stampa che ha annunciato i top runner che prenderanno parte all' edizione 2004: per lui una nuova, simbohea, medaglia al collo, e tanta emozione nel ricordo di quella corsa. «Era un percorso un po' tortuoso - ricorda Chiampo - ben diverso da quello attuale. Faceva molto caldo, era il 20 settembre 1987: la ' concorrenza non era agguerrita, i partecipanti erano più che altro atleti piemontesi, e così corsi metà gara praticamente da solo. Una gran bella emozione passare in mezzo a tutti i paesi valsusini ed essere acclamato dalla gente, che era lì apposta per applaudire, indistintamente, il primo e l'ultimo corridore». Prima di vincere la sua prima maratona, Chiampo aveva già iscritto due volte il suo nome nel palmares della Stratorino; dopo il trionfale arrivo ad Avigliana dovette però chiudere, dopo 13 anni d'amore con la regina degli sport, la sua carriera agonistica. Entro in seminario, decise di farsi prete, ed il tempo per infilarsi scarpe da ginnastica e pantaloncini proprio non lo trovò più. «Trenta chili fa - scherza Chiampo - ero un bell'atleta. Dovetti smettere una settimana prima di entrare in seminario (a 29 armi), la via che mi avviò al sacerdozio: il legame con il mondo dell'atletica in questi anni Iho mantenuto attraverso mio fratello, navigato allenatore di corsa in montagna». Dalle 2h 17'00" di Luigi Chiampo, anno 1987, alle 2h 10'08" di Daniele Caimmi, vincitore dell'ultima edizione della Turin Marathon. «Quante differenze. Dall'abbigliamento, passando per l'allenamento e finendo per il percorso. La mia era più che altro una corsa amatoriale, per gh atleti di oggi è un vero e proprio lavoro; mettiamola così: noi eravamo una sorta di pionieri, loro sono i veri campioni». Il suo mondo oggi, oltre alla parrocchia di Viiiardora, é la cooperativa sociale di Almese, che si occupa del recupero delle persone disagiate: «Un grande ed importante impegno, che mi permette di stare al fianco ed aiutare persone che purtroppo non riescono ad avere una vita serena». Prima di ieri, preso dagli impegni dedicati al sociale, non aveva più trovato il tempo di apparire in ambiti sportivi: «La sua presenza ci arricchisce molto - afferma Luigi Chiabrera - anche perchè il primo vincitore della maratona torinese, anche se partenza ed arrivo non erano in città ma in provincia, certo non si dimentica». In diciotto anni cambiano i tragitti, i podi, le strategie e le le classifiche: quello che non si cancella però e l'albo d'oro, e con Chiampo quello della rinata Turin Marathon miglior battesimo proprio non poteva avere. Luigi Chiampo prima di diventare don

Persone citate: Chiabrera, Daniele Caimmi, Enrico Zambrano, Luigi Chiabrera, Luigi Chiampo, Luigi Parroco

Luoghi citati: Almese, Avigliana, Chiampo