«Voglio il confronto per cavargli gli occhi» di Maria Corbi

«Voglio il confronto per cavargli gli occhi» LA BAMBINA UCCISA A CITTA DI CASTELLO «Voglio il confronto per cavargli gli occhi» La mamma: «Un complice? Giorni ha confessato, mi basta» intervista Maria Corbi inviata a CIUA DI CASTELLO TIZIANA Geusa è una mamma che ha perso una figlia nella maniera più atroce. Tante cose sono state scritte su di lei, sulle lacrime che non sgorgavano, sulla sua vita privata, sui suoi vestiti, e troppo spesso ci si è dimenticati di dire che è una vittima, colpita nel suo amore più grande, quello di madre. Tiziana lo rinfaccia a tutti, a modo suo, rinchiudendosi nella stanza, che è tutta la sua casa, insieme al marito, Massimo. E' lui che apre la porta spiegando con cortesia che «adesso basta, non parhamo più». «Mia moglie è distrutta, deve riposare». Tiziana si alza dal divano dove ha sprofondato stanchezza e dolore e parla «perchè di te mi fido», dice. Il golf eh lana le arriva fino sopra le ginocchia, le maniche sono lunghe e lei se le tortura, tirandole, con le mani. Massimo insiste: «Basta, vieni dentro». Ma lei chiede: «Perché mi hanno trattata così?». Gli occhi sono rossi, con i segni del pianto. In questi giorni Tiziana ha perso molti chili e la faccia tonda appare adesso sfilata, pallida. Ancora che non sa che il magistrato ha deciso di procedere con il confronto appena conclusi i funerali. Un faccia a faccia saltato dopo sei ore di attesa, martedì. «Quando ci metteranno uno di fronte all'altro nessuno potrà impedirmi di strappargli gli occhi a quel maledetto», dice Tiziana con gli occhi che diventano due fessure per la rabbia. Lei sa perché martedì alla fine hanno rinviato il confronto con Giorni? «Nessuno mi ha detto niente. Ho aspettato ore, al freddo. Mi facevano spostare da una stanza all'altra e ogni tanto venivano a vedere se c'ero. Che pensavavano che scappavo? Io lo volevo vedere in faccia quel maledetto e chiedergli: perché mi hai fatto questo». Lei si fidava di lui? «Era un amico della nostra famiglia, certo che mi fidavo, frequentava casa nostra, è stato queston il mio più unico e più grande errore. Certo so che adesso la gente mi giudica perchè fa illazioni sul nostro rapporto. Lo ripeto, mi sono fidata e ho sbagliato. Ma quante persone si fidano a lasciare i propri figli ad amici? Purtroppo ame è capitato questo...». Massimo,il marito, rimane sempre dietro la moglie, timido, con le guance che si arrossano mentre parla e la difende. Un uomo sicuramente innamorato. «Nessuno ci potrà dividere - dice - Non ci sono riusciti prima e no ci riusciranno adesso. In questi momenti terribili ci sosteniamo e ci aiutiamo a vicenda per come eie possibile». Tiziana interviene: «In tutte le coppie, in tutti i matrimoni ci possono essere delie crisi, ma queste sono cose che riguardano me e Massimo e non hanno nulla a che fare con quello che è successo. Io ho spiegato come stavano le cose a mio marito e lui ha capito». Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) porterete Maria in Puglia per il funerale. «La mattina presto andremo a prenderci la nostra bambina per riportarla a casa, in Puglia». Tiziana piange, lacrime che si asciuga con il dorso della mano. Dice: «Sarà terribile doverla vestire per l'ultimo viaggio. Chissà come sarà ridotta... Povero amore mio...». Un abitino bianco con un fiocco candido sul petto e un paio di calzine bianche sono pronte in una busta per essere portate all'ospedale di Città di Castello dove alle sette di mattina arriverà il carro funebre. Vi viene a prendere qualcuno dei vostri parenti? «L'avvocato Gianni Zaganelli, che ci tutela, ci farà accompganare da qualcuno. Lui e il figlio sono i nostri angeli custodi. Gli siamo veramente grati)). Anche in Puglia, nei vostri paesi, dovrete affrontare le crìtiche della gente. «Lo so. E continuo a chiedermi: Perché mi hanno giudicato così senza conoscermi? Io ho mantenuto sempre la testa dritta perchè ho la coscienza a posto e continuerò a farlo anche se questo viene considerato una manifestazione di freddezza. C'è chi estema le emozioni e chi le vive dentro. Non auguro a nessuno il dolore che provo». Ci sono ancora punti da chiarire nelll'inchiesta. C'è chi dice che ci sia un complice.... «Non lo so, ma la verità è venuta fuori. Giorni ha confessato». La sua vicina di casa continua ad attaccarla. «Continua ad andare in tv... anche al Costanzo show. Delle cose false che dice si occuperà l'avvocato». Il giorno che Maria è morta ha detto che non sarebbe mai più stata mamma. La pensa ancora così? «Con mio marito pensiamo che ci piacerebbe avere un altro figlio, magari una bambina. Maria che toma nella nostra vita. Sarebbe bello, tra un pò. Adesso il dolore è grande, troppo. Ripenso sempre e solo a lei. L'abbiamo tanto aspettata e quando il 26 dicembre del duemila mi sono accorta di essere incinta abbiamo fatto i salti di gioia. Mio marito mi aveva portato dei pasticcini per fare colazione e io sono stata assalita da una nausea terribile, «buttali gliho detto...... Massimo vicino a lei annuisce e tira fuori dal portafoglio la foto ritagliata di Maria il giorno del suo secondo compleanno. La guarda, la ripone delicatamente e abbassa gli occhi. «Sarà sempre con me». Poi la porta di casa Geusa si chiude. Dentro rimane lo strazio di due genitori che vogliono piangere da soli la loro bambina. Tiziana Geusa la madre della bambina uccisa a Città di Castello

Persone citate: Geusa, Gianni Zaganelli, Tiziana Geusa

Luoghi citati: Città Di Castello, Puglia