Italia al palo, la produzione industriale resta piatta
Italia al palo, la produzione industriale resta piatta IN CONTROTENDENZA SOLO IL SETTORE AUTO. URSO: COMUNQUE CI SONO SEGNALI DI RIPRESA Italia al palo, la produzione industriale resta piatta Nessuna variazione tra gennaio e febbraio. L'Isae: calo ad aprile e maggio ROMA Italia ferma. Nessuna variazione della produzione industriale a febbraio rispetto a gennaio. E l'incremento nei confronti di un anno prima annunciato dall'Istat è pari a un modesto 0,2 per cento a parità di giorni lavorativi (senza questa correzione l'aumento è dello 0,9 per cento, risultato migliore da aprile 2003). Ma non sono negativi soltanto i consuntivi: l'Isae, l'istituto che studia la congiuntura, prevede per la produzione industriale la crescita limitata al solo marzo, con un 4-0,5 per cento, e addirittura la diminuzione dello 0,7 per cento ad aprile e dello 0,4 a maggio. L'economia, quindi, va sempre male: «La fase di ristagno della produzione continua» affermano i tecnici dell'Istat. Dai sindacati alla Confcommercio e ai consumatori, perciò, c'è allarme per la stagnazione. Tuttavia il viceministro delle attività produttive con la delega per il commercio estero Adolfo Tirso vede «i primi segnali di ripresa della produzione industriale» sottolineando il «miglior risultato» ottenuto da aprile 2003.. Il 2004 comunque è cominciato proprio in modo negativo: la produzione industriale nel bimestre gennaio-febbraio dimmuispe dell'1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2003; a parità di giorni lavorativi si registra un incremento di minime proporzioni: -1-0,1 percento. In un quadro così buio, la novità positiva è l'andamento del settore automobilistico: la produzione industriale, in calo a gennaio, sale del 16,80Zo a febbraio. E in pesante difficoltà invece l'abbigliamento, attività che caratterizza il made in Italy: a febbraio la produzione di scarpe in calo del 12,6per cento, quella di vestiti del 3,7 per, cento . RisviUjgK^ in discésa anche gli apparec-' ohi elettrici è* di precisione (-5,9 per cento) e le macchine e gli apparecchi meccanici (-5,2 per cento). Bene carta, stampa ed editoria e la produzione di metallo e di prodotti in metallo. Carla Cantone, segretario confederale della Cgil fa presente che i dati diffusi ieri dall'Istat «non rappresentano una novità» e che «basta vedere i tassi della cassa integrazione per crisi per comprendere qnanto sia ancora lontana una ripresa degna di questo nome». La Cantone sollecita perciò «i confronti necessari» per poter tentare di «avviare quelle politiche industriali che fino a oggi sono mancate». Raffaele Bonanni, segretario confederale della Gisl, osserva che «le famiglie si sono impoverite». E, pertanto, i consumi «si sono ridotti e questo, di conseguenza, ha dato meno opportunità alla realtà produttiva italiana». Per cercare di affrontare adeguatamente le difficoltà, Bonanni insiste per l'avvio di «una nuova stagione concertativa dove ciascuno metta del suo per l'Italia». La stagnazione è provocata, secondo il segretario aggiunto della IJil Adriano Mus.i,: dalla «crisi di fiducia rispetto ai consumi» e dalla «caduta del reddito di lavoratori e pensionati». Musi si augura quindi che «il governo percepisca la richiesta di incontro che viene dalle parti sociali per la sua drammaticità e non solo cpme petulante richiesta». La Confcommercio parla di «stagnazione pressocchè totale». E' preoccupata perii cattivo andamento dei beni di consumo e di quelli strumenta¬ li; questo dato rivela che il ciclo produttivo è «ancora inceppato non in grado di agganciarsi all'eventuale irpresa internazionale» L'Intesa Consumatori descrive l'Italia «in una gravissima recessione», sostenendo che «al di là di quello che dice il nostro presidente della Repubblica l'Italia è in declino». L'Unione consumatori imputa al governo di «aver aumentato le tasse sulla benzina» con riflessi negativi sull'industria. Urso ritiene che i segnali di ripresa di cui lui parla «vanno supportati con una politica industriale che punti decisamente sulla crescita e lo sviluppo», con «una nuova iniezione di fiducia», [r.ipp.]
Persone citate: Adolfo Tirso, Bonanni, Carla Cantone, Raffaele Bonanni, Urso
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