Cattive notizie anche dal fronte dell'Afghanistan

Cattive notizie anche dal fronte dell'Afghanistan Cattive notizie anche dal fronte dell'Afghanistan I signori della guerra riprendono a combattersi, Hekmatyar incita alla rivolta contro le truppe d'occupazione KABUL Tornano a combattersi i signori della guerra afghani, mentre settecento uomini - tra i quali un centinaio di soldati americani - sono impegnati al confine tra Afghanistan e Pakistan in una nuova operazione a caccia di militanti di Al-Qaeda. Il generale ribelle Abdul Rashid Dostum - potente signore della guerra di etnia uzbeka, ex alleato e consighere del presidente afghano Hamid Karzai, politicamente assai influente nel Nord del Paese - è penetrato nella provincia settentrionale di Faryab prendendope il capoluogo Maimana e cacciandone il governatore nominato da Kabul. Uno scontro con il rivale Atta Mohammed, che ha causato tre morti e preoccupato il governo del presidente Hamid Karzai, che ha iminediatamente inviato un contingente militare nella zona per riportare la calma. La decisione non ha trovato d'accordo il direttore dell'ufficio Onu nel Nord dell'Afghanistan, Michele Lipner, che ha detto: «L'ultima cosa che voghamo vedere è una situazione di maggiore militarizzazione., La grande sfida è nominare un governatore competente». Un altro signore della guerra, il pashtun Gulbadin Hekmatyar - capo della fazione Hezb-i-Islami, che negh Anni 80 aveva combattuto contro le truppe sovietiche - ha invece esortato la popolazione a imbracciare le armi per combattere contro le forze di occupazione a guida statunitense: «E giunta l'ora che gh afghani, proprio come hanno fatto i combattenti iracheni, inizino la rivolta contro gh occupanti». L'esempio del leader sciita Muqtada al Sadr, che guida la ribellione in Iraq, ha galvanizzato gh afghani: «Quella è una buona notizia - ha commentato Hekmatyar -. Non solo darà nuova forza al popolo iracheno per la guerra di liberazione, ma farà capire agh Stati Uniti e alla Gran Bretagna che non possono più giustificare l'occupazione di altri Paesi con il pretesto della democrazia e della libertà. L'attuale situazione in Afghanistan mostra che, con la volontà di Dio, si avvicina l'ora di una rivolta popolare». Il presidente afghano Hamid Karzai tenta di fermare la marea montante con una strategia, messa a punto insieme ai suoi ministri, attenta a non trasformare i potenti signori della guerra in pericolosi avversari. «Gh scontri in atto non sono buone notizie per il popolo afghano, il governo afghano e i nostri partner intemazionali ha detto il ministro degh Esteri afghano, Abdullah, parlando con il "New York Post" -. I recenti scontri non riusciranno jerò a precipitare di nuovo 'Afghanistan in una guerra civile. Non si può invertire il processo, anche se questi scontri dimostrano quanto sia necessario concentrare gh sforzi per cambiare le circostanze e l'ambiente, in modo da andare avanti». Le prime avvisaglie di una possibile recrudescenza delle violenze da parte dei signori locah erano state colte già parecchie settimane fa dall'ex ministro per la pianificazione, Mohammad Mohaqiq, rimosso lo scorso mese dal suo incarico. Mohaqiq aveva consighato al govemo di non inviare truppe per sedare i contrasti tra fazioni e aveva criticato l'aperta opposizione di Kabul a Dostum. «Non è una persona di poca importanza - aveva detto l'ex ministro -. Una sberla in faccia a Dostum è una sberla che può far voltare la faccia a migliaia di persone». Per indurre la popolazione locale a collaborare o quantomeno a non attaccare le forze della coalizione, gli americani stanno facendo piovere sull'Afghanistan migliaia di volantini scritti in lingua pashtun, con le fotografie di guerriglieri che impugnano lanciarazzi. Vi si legge che «gli attacchi contro le forze alleate sono un ostacolo per la distribuzione di aiuti umanitari» e si invitano gli afghani a fornire informazioni sui taleban e i miliziani del capo ribelle Gulbuddin Hekmatyar. Intanto ieri c'è stato un curioso incidente a Gardez, nell'Afghanistan orientale, dove, alla presenza dell'ambasciatore americano a Kabul e di altri funzionari afghani, si inaugurava il tribunale appena restaurato: due piccoli aerei spia telecomandati in dotazione alle forze Usa, che volavano a bassa quota per tenere d'occhio la situazione, sono precipitati sulla città proprio mentre Zalmay Khahlzad, protetto da decine di guardie del corpo, pronunciava il suo discorso. L'incidente non ha interrotto la cerimonia, ma squadre speciali americane sono accorse per isolare la zona. [e. st.] Il presidente Karzai invia soldati nel Nord per riportare la calma Volantini americani sulle zone abitate da pashtun «Denunciate i taleban»