Bluebeaters, il ritorno

Bluebeaters, il ritorno ALL'HIROSHIMA LA FESTA DEL DECENNALE Bluebeaters, il ritorno I ROBERTO PAVANELLO | Quando parte il primo riff di chitarra già non si riesce più a stare fermi. E' l'effetto della musica dei Bluebeaters che mercoledì e giovedì festeggeranno i loro dieci anni di vita con due concerti all'Hiroshima Mon Amour. «Tutto nacque quasi per gioco - racconta Bunna, storico frontman degli Africa Unite -, era poco più di una tuia faccenda tra amici che condividevano la passione per la stessa musica». Era il 1993, quando Giuliano «King» Palma, splendida voce dei Casino Royale, venne a Torino per cantare in un album dei Fratelli di Soledad. Quella fu l'occasione perché alcuni componenti dei Fratelli, dei Casino e degli Africa iniziassero a suonare, tra una birra e l'altra, un po' di vecchi pezzi rock steady giamaicani, ska e soul americani. «Ci divertivamo così tanto continua Bunna - che ci chiedemmo perché non provare a portare il nostro divertimento davanti al pubblico?». Fu così che Hiroshima, ancora nella vecchia sede di via Belfiore, ospitò nel '94 la prima data di Giuliano Palma S-The Bluebeaters dando il via a una bella e fortunata avventura. Questa settimana, dopo quasi due anni di silenzio (l'ultimo concerto è stato nel luglio del 2002) l'insolito gruppo di amici toma sul palco per il «lOth Anniversary Tour 1994/2004» con una formazione leggermente rinnovata: accanto a Giuliano e Bunna suonano ancora Ferdinando Masi dei Casino Royale, Paolo «The Angelo» Parpaglione, Cato Senatore e Gigi Mr. T-Bone degli Africa Unite e, per la prima volta, Peter Truffa, in prestito dalla New York Ska Jazz Ensamble e Fabietto, chitarrista dei Reggae National Tickets. «Proporremo il nostro consueto repertorio arricchito di cinque o sei novità, ma non voglio rivelare quali saranno» anticipa Bunna che nella band suona il basso cedendo a Giuliano il microfono e la prima fila sul palco, «Ciò che sicuramente non può mancare è l'aspetto ludico del progetto, quella voglia di divertimento che unisce noi e il pubblico». Una formula che ne ha decretato il successo, che ha portato i Bluebeaters a fare più di 150 concerti in giro per l'Italia e all'incisione di un disco amatissimo dai fan: «Il pubblico ci chiedeva in continuazione di poter sentire la nostra musica non solo nei live. Così nel '99 abbiamo deciso di pubblicare "The Album" e di venderlo solo sul nostro sito Internet. Ci piaceva l'idea di unire due mondi così lontani: la musica degli Anni 50-60 e il web». Un formidabile passaparola portò alla vendita di 12 mila copie e così, nel 2000, il disco venne ristampato e distribuito nei negozi con l'aggiunta di due pezzi di Gino Paoli, «Che cosa c'è» e «Domani», canzone che nemmeno il cantautore ligure quasi ricordava più: «Fu lo stesso Paoli a chiederci di risuonare alla nostra maniera qualcosa di suo. Aveva sentito la nostra musica, grazie al figlio nostro fan, e ne era stato conquistato». E come non esserlo? Le prossime due date all'Hiroshima (prezzo del biglietto 121) faranno certamente registrare il consueto sold out e ai nuovi appassionati si uniranno quelli della prima ora che serbano ancora nel cuore i mitici concerti al Sacripante di Ala di Stura. «Ci piacerebbe anche fare un nuovo disco - confessa Bunna - ma è sempre difficile trovare il tempo per andare in sala d'incisione. Il nostro è un lavoro ad incastro, perché dobbiamo riuscire a inserirlo tra gli impegni di tutti». Intanto gli immancabili occhiali scuri e «l'abito della festa» sono pronti perché è tempo di tornare a suonare dando il benvenuto all'estate e trasformando per due sere Torino in una calda Kingston Town Anni 60. Perché, almeno ogni tanto: «No need to run and hide it's a wonderful, wonderful life». «Tutto nacque quasi per gioco» racconta Bunna storico f rontman degli Africa Unite «era poco più di una faccenda tra amici» Dopo quasi due anni di silenzio (l'ultimo concerto è stato nel luglio del 2002) l'insolito gruppo si riunisce sul palco DlgvR

Persone citate: Cato Senatore, Ferdinando Masi, Gigi Mr, Gino Paoli, Giuliano Palma, Parpaglione, Peter Truffa, Ska Jazz Ensamble