Cassano-Carew, la strana e ni rw spinge la Roma di Guglielmo Buccheri

Cassano-Carew, la strana e ni rw spinge la Roma SUL NEUTRO DI PALERMO BATTUTO UN CHIEVO SFORTUNATO. LITE DAVANTI ALLA PANCHINA DOPO IL PARI PROVVISORIO Cassano-Carew, la strana e ni rw spinge la Roma Capello: «Non molliamo». Cossato lo insulta e Del Neri deve scusarsi Guglielmo Buccheri PALERMO «Rigore c'è quando arbitro fischia». Nella pancia dello stadio di Palermo, Fabio Capello chiude la porta ai fattacci di San Siro che, a sette minuti dal sipario, sembravano sorridere ad una Roma a bottino pieno (3-1) contro un Clùevo bello, ma abbandonato dalla buona sorte. La sfida fra i due tecnici più amici della serie A, Capello contro Del Neri, fa stappare lo spumante ai giallorossi e punisce oltre i propri demeriti una compagine, quella veneta, che deve imprecare alla cattiva mira dei suoi attaccanti. La Roma ringrazia la strana coppia Carew-Cassano e annuncia al campionato che il credo di don Fabio («Saremo in lotta per lo scudetto fino all'ultimo assalto») è quello di un gruppo che, sul neutro di Palermo, ha dimostrato di avere ancora benzina e idee da spendere sul tavolo della volata tricolore. Il racconto della prima delle due tappe forzate della Roma lontano dall'Olimpico (la prossima sarà con l'Empoli a fine aprile) non può non partire dal duello verbale Cossato-Capello, con il primo nelle vesti del grande accusato. «E' venuto ad insultarci invece di abbracciare i compagni dopo il gol del momentaneo pareggio. E poi mi venite a parlare di violenza sugli spalti», denuncia il tecnico giallorosso: «Se per primi siamo noi attori Drotagonisti ad uscire dalle regole del buon gusto, il resto non ha più senso». Parole dure, quelle di Capello, che vogliono inchiodare alle proprie responsabibtà un giocatore, Cossato, che manda a quel paese la panchina della Roma dopo aver indovinato di testa la rete dell'I-1, per poi costringere il proprio allenatore a chiedere scusa e vergognarsi a nome della società. La Roma di Palermo è il risultato di una squadra cinica, in salute, ma anche fortunata. Cas| sano e Carew si cercano e prova- no ad inventare qualche giocata di buon livello, ma il giovane attaccante barese non è in condizione (il ginocchio non lo lascia tranquillo) e il gigante norvegese non può trasformarsi nella sua spalla ideale: Tolti è fermo per squalifica, Montella per guai fisici, Del vecchio si è perso. Così a Capello non resta che affidarsi al duo più inedito dell'anno. In mezzo al campo la Roma gira a mille e l'unico rammarico arriva dai cartellini gialli che, sventolati in faccia ai diffidati Dacourt ed Emerson, costringerà la comitiva di Capello a presentarsi in Emilia domenica prossima contro il Modena con un centrocampo senza muscoli né polmoni. L'avvio della partita è un continuo capovolgimento di fronte fino al colpo di tacco dell'ispirato D'Agostino, che arma il sinistro di Carew: la palla finisce nell'angolo opposto a quello dov'è è piazzato Frezzolini (siamo al 29' del primo tempo) e i cinquemila tifosi giallorossi sugli spalti deserti del Renzo Barbera fanno festa. Il Chievo è ferito, ma non tramortito. Passano appena tre munuti e Cossato si regala la rete del pareggio (il colpo di testa è un tocco da biliardo), ma anche la sceneggiata che manda su tutte le furie Capello. Parità e tutto da rifare per una Roma con le orecchie inchiodate a quanto sta accadendo a San Siro. Gli ultimi minuti della prima parte di gara sono il festival dell'errore che coinvolge Cossato e Sculli, entrambi più bravi a centrare Pelizzoli che a metterla dentro da due passi. La ripresa si apre con la stessa inerzia delle fasi conclusive del primo tempo: Del Neri sembra avere in mano la sfida, ma quando tutti si aspettano l'acuto del Chievo, la Roma rimette la freccia. Lima la butta in mezzo, Mancini si diverte a fare l'uomo assist e Carew, di testa, anticipa Frezzolini in uscita. Tradotto: la palla viene spinta in rete da Cassano proprio sulla linea di porta (tredici sono i gol realizzati dall'attaccante in campionato). Nel finale c'è spazio per una nuova autorete a vantaggio di Emerson e compagni, al termine di un'azione fotocopia di quanto accaduto una settimana fa a Lecce. D'Agostino arriva sul fondo e taglia l'area con una saetta velenossa corretta nella propria porta da Barzagli (in Salento era stato Bovo a macchiarsi dell'autogol). «Noi non molliamo», ripete Capello. L'appuntamento è a Modena nel posticipo di domenica, con Tolti e Samuel (ieri la difesa priva dell'argentino è andata speso in corto circuito), ma senza Dacourt ed Emerson. Il tecnico giallorosso: «Se per primi siamo noi ad uscire dalle regole del buon gusto il resto non ha più senso» UUUtti (4-4-2) Pelizzoli 7; Panucci 5,5, Zebina 5 (47' pi Dellas 6), Chivu 5. Lima 6; Mancini 6,5, Emerson 6,5, Dacourt 7, DAgostino7(45,5lTommasi sv); Cassano 6,5, Carew 6,5 (23' si Cervia 6). Ali.: Capello 6,5 (4-4-2) Frezzolini 5,5; Moro 5, Barzagli 5, DAnna 5,5, tanna 6; Semioli 6, Zanchella 6 (23' st Malagò sv), Perrotla 6,5, Luciano 6 (32' si Morrone sv); Cossato 4,5, Sculli 5,5 (37' si Amauri sv). Ali.: Del Neri 6,5 Arbitro: Tombolini 5 Reti: pi 29' Carew, 32' Cossato; si 15' Cassano, 33' Barzagli autogol. Ammoniti: D'Anna, Dacourt, Dellas, Sculli, Perrotla, D'Agostino, Emerson, Amauri. Spettatori: circa 7000. -Al Tensione alle stelle: Cossato pareggia dopo il gol di Carew e davanti alla panchina della Roma riversa insulti a Capello

Luoghi citati: Emilia, Lecce, Modena, Palermo, Salento