Petruccioli: in Rai troppo spazio al premier di Maria Grazia BruzzoneBruno Vespa

Petruccioli: in Rai troppo spazio al premier DOPO LA PUNTATA DI «PORTA A PORTA» SULLE OPERE PUBBLICHE CON BERLUSCONI Petruccioli: in Rai troppo spazio al premier Approvato in Commissione il regolamento sulla par condicio Maria Grazia Bruzzone ROMA La commissione di Vigilanza approva il nuovo regolamento di par condicio per le prossime campagne elettorali. Sorprendentemente all'unanimità, dopo le polemiche sull'emendamento blitz dell'altro ieri, non gradito a Fi, che obbliga l'approfondunento informativo ad assicurare «sempre e comunque un equilibrato contraddittorio». Le polemiche si acuiscono invece a proposito del Porta a Porta sulle opere pubbliche con Berlusconi (che ha avuto peraltro mi ascolto insolitamente basso: 1 milione 769 mila spettatori, pari al 17.190Zo di share), dove il contraddittorio non c'era, con un durissimo scambio di vedute fra lo stesso presidente della Vigilanza Petrucciob e Bruno Vespa, col quale ha solidarizzato il dg della Rai Cattaneo. Cosicché, mentre l'opposizione sostiene Petruccioli e il Patto di Mario Segni si spinge a chiedere che Porta a Porta venga chiusa in campagna elettorale, la Cdl protesta e il capogruppo di Fi Elio Vito pretende, a questo punto, le dimissioni di Petrucciob. «Sconcerto», «preoccupazione» e «ripulsa» sono le parole con cui esordisce il presidente della Vigilanza nella sua lettera all'«esimio dottor Vespa)). Sentimenti dettati dal modo in cui si è svolta la trasmissione, «non solo senza contraddittorio, ma senza obiezioni e perfino senza domande, sostituite da intermezzi encomiastici)): «non si sono sentite voci che esponessero punti di vista diversi o obiezioni alle affermazioni di Berlusconi)) su tasse e il resto. Di fronte ai «giudizi offensivi del premier)) verso la Comissione Uè e il suo presidente, ((neppure i richiami - in nome della buona educazione a non polemizzare con persone che non possono rispondere perchè assenti)). Insomma, «ima lunga disdascalia ai manifesti elettorali affissi da Berlusconi in tutta Italia: ((per il servizio pubblico una catastrofe, per il giornalismo un'ignominia». «Un'aggressione ignobile» da parte di un presidente di commissione parlamentare «che calpesta i suoi doveri istituzionali per una squallida iniziativa di campagna elettorale», risponde Vespa a stretto giro. Il giornalista sostiene che nel momento in cui il premier, «richiamadosi al suo ruolo istituzionale, chiede di presentare il piano di opere pubbliche del suo governo», rifiutando il confronto, (d'unica decisione possibile era garantire all'opposizione stessa un'altra trasmisione di segno uguale e contrario». Vespa ribatte poi sulle accuse specifiche. «La catastrofe non è dunque la nostra trasmissione ma l'improvvida aggressione», conclude non meno aspro. Lo schierarsi dei due Poh su fronti opposti non impedisce ii voto unanime sul regolamento. Sebbene nel pomeriggio la Cdl aveva addirittura abbandonato l'aula di San Macuto, accusata dal centrosinistra di «comportamento ostruzionistico inaccettabile». Poi è prevalso il buon senso. La campagna elettorale non può partire senza un regolamento, l'opposizione avrebbe creato un caso davanti ai presidenti delle camere e allo stesso Ciampi. E poi, fanno notare dall'Ulivo, ((nella stessa maggioranza c'erano voci diverse» sul!' obbbgo del contraddittorio osteggiato da Fi. Obbligo che l'azzurro Paolo Romani già sminuisce: «Mi pare un invito abbastanza generico, che può benissimo essere interpretato come contraddittorio fra una puntata e l'altra». «La Rai si atterra a quanto stabibsce la Vigilanza», annunciava in mattinata Flavio Cattaneo in una conferenza stampa convocata per illustrare il punto di vista dell'azienda sul controverso piano di ristrutturazione approvato dal cda. Affiancato da Gianfranco Comanducci, il direttore delle Risorse umane che lo ha coadiuvato nell'opera. Le nomine mancate? «Saranno fatte quando servono, prima dobbiamo fare una serie di verifiche, l'implementazione del piano durerà nove mesb), spiega Ù dg. Intanto «sono state fatte 35 conferme», anche se «questo non esclude nulla per il futuro». L'importante è ((fare un'azienda che funzioni)). La riorganizzazione ((non è stata fatta in fretta: sono otto mesi che se ne parla». Quella creata «è una impostazione aziendale classica» che si adatta sia alla vecchia legge sia alla Gasparri. L'obiettivo «è la centrabtà del prodotto», (de reti non perderanno valore, anzi conquisteranno centrabtà, interagendo con le strutture nuove, come le (temute) Risorse e il Palinsestomarketing-innovazione». «Non è una ristrutturazione fatta per riempire certe caselle ad hoc» gb fa eco, fuori dalla scena, Comanducci. Bruno Vespa

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