Beethoven al gran finale

Beethoven al gran finale UNIONE MUSICALE Beethoven al gran finale Benedetti Michelangeli affronta la Nona e TAcademia Montis un rarissimo Scarlatti LA programmazione dell'Unione Musicale, intensa come sempre, ha questa settimana un peso specifico particolarmente elevato per la presenza di una sontuosa esecuzione della Nona Sinfonia beethoveniana diretta da Umberto Benedetti Michelangeli: un avvenimento che ha sempre la capacità di affascinare un ampio pubblica, attirato dalla grandiosità delle masse di esecutori impegnati non meno che dalla qualità eccelsa del pensiero musicale che sottende l'intera partitura e che richiede - inconsuetamente per l'epoca, data l'appartenenza ufficiale della composizione al genere sinfonico - l'accostamento della voce umana a quella strumentale. L'evento - con il quale tra l'altro si conclude il Progetto Beethoven, avviato quattro anni or sono - si realizza all'auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, domenica 4 alle 21 per le serie blu, gialla e verde riunite. Il - compimento di un simile sforzo esecutivo richiede l'unione di forze disparate, per quanto tutte di ottimo livello e affini negli intenti: per questa occasione si sono riunite due realtà importanti come l'Orchestra da camera di Mantova e l'Orchestra d'archi italiana, contrappuntate dagli interventi vocali dell'Athestis Chorus istruito da Fihppo Maria Bressan. Completa l'organico un quartetto di solisti di riconosciuto valore: il soprano Gemma Bertagnolli, raffinata interprete del repertorio settecentesco, ma a proprio agio anche con l'opera tradizionale; il mezzosoprano Debora Beronesi e il basso Umberto Chiummo, entrambi bene conosciuti dal pubbhco intemazionale; e il brillante tenore Stefano Ferrari. Il programma settimanale dell'Unione prosegue il giomo successivo - lunedi 5 alle 21 per la serie L'altro suono-ai Conservatorio, dove l'Academla Montis Regalis diretta da Alessandro De Marchi è impe- Il mezzosoprano Custer gnata nella interpretazione di una rarissima pagina sacra di Alessandro Scarlatti, l'oratorio «La Vergine addolorata». Scritto nel 1717 - quando cioè il suo autore era ormai da tempo entrato nella piena maturità - l'oratorio fa parte dell'ampia produzione religiosa scarlattiana e, come le altre opere affini del grande compositore, riluce per ima straordinaria e compatta concentrazione, che a sua volta si traduce in una scrittura tersa, prosciugata da una francescana povertà di mezzi che peraltro non ostacola l'espressione di una emozione tanto intensa quanto sincera. Anche in questo caso, accanto alla compagine strumentale e alla sua guida, troviamo un ottimo quartetto di solisti vocali di cui fanno parte il soprano Anke Hemnann, il mezzosoprano Manuela Custer, il contraltista Martin Oro e il tenore Giampaolo Fagotto. Il biglietto numerato per il serata al Lingotto è in vendita a 32 euro (ingresso 20); mentre per il concerto del Conservatorio costa 25 euro (ingresso 18). Informazioni al numero 011/566.98.11. Alfredo Ferrerò Umberto Benedetti Michelangeli sul podio del Lingotto

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