Pulici: «L'azionariato ecco la vera svolta»

Pulici: «L'azionariato ecco la vera svolta» Pulici: «L'azionariato ecco la vera svolta» Aurelio Benigno TORINO Una serata di emozioni forti, in tinta granata. Con la squadra dei sogni a far nuovamente palpitare i cuori del popolo tifoso. I capelli imbiancati, qualche nijga in più, ma il carattere e la grinta di sempre. Non sembra che siano passati 28 anni a vederli schierati e fieri. Quando il conduttore Carlo Testa li nomina uno ad uno la mente toma indietro a quel 16 maggio 1976, quando lo speaker del vecchio Comunale annunciò la formazione del Toro che vinse il suo 7" scudetto: Castellini, Santin, Salvadori, Patrizio Sala, Mozzini, Caporale, Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli e Pulici. C'erano tutti nello studio di Gip, mancavano solo Caporale e Graziarli, ma a questa festa tricolore si sono aggiunti altri giocatori granata veri che sono entrati comunque nel cuore dei tifosi come Sattolo, Puja, Rampanti, Fossati e Albrigi. Emozioni forti, dunque. In tanti non sono riusciti a trattenere le lacrime, perfino capitan Claudio Sala, quando si è rivisto in filmato: «Con il fallo da ultimo uomo, i miei avversari avrebbero sempre finito in 9». E poi Rampanti, quando ha sentito al telefono Gustavo Giagnoni: «Mister, non riesco più a parlare: sono commosso». E Giagnoni dall'altra parte: «Questa sera sono feUce, ragazzi. Quella è la squadra dello scudetto, ma anche noi, e tu Serino lo sai, avevamo vinto uno scudetto, ma ce l'hanno tolto proprio sul più bello». E allora il regista fa subito partire il filmato incriminato di Samp-Toro, arbitro Barbaresco, stagione 1971-72: c'era tanto fango a Marassi, ma quel colpo di testa di Agroppi entra in porta di mezzo metro e il blucerchiato Marcello lippi respinge. Giagnoni se la ride: ((Ecco come ci hanno tolto lo scudetto, non occorre la moviola per capire che è gol. E poi. Rampanti, ti ricordi a San Siro contro U Milan? Quel gol di Toschi annullato al 90'. Anche noi meritavamo il tricolore. Ma non c'è Gigi? Lo vorrei salutare». Radice è rimasto a Monza per un malanno al ginocchio, ma è stato ricordato da tutti, compreso capitan Sala: «Dicevano che era un sergente di ferro, ma solo in campo, perché era esigente e maniacale, ma come uomo era eccezionale». Un vero e proprio boato accoghe Paolo Pulici, collo taurino, fisico statuario. I capelli bianchi non hanno scalfito il suo grande carisma, quelli di ((Azione Toro» lo vorrebbero addirittura presidente: «La verità è che non accetterei mai di fare il presidente: o lo compro io il Toro, oppure non sono capace di fare il presidente stipendiato perché poi sarei obbligato a dire le cose che voghono gh altri e non quelle che penso io». Invece, ha subito accettato l'invito di Sei]gio Rodda e Sebastiano Consentine, i due massimi rappresentati di Api e Cna, nonché ideatori di ((Azione Toro» (che anche lunedi ha raccolto un centinaio di nuove adesioni) cui Pulici è degno testimonial: ((Ben venga l'azionariato, per dare una scossa e preparare un futuro migliore. E' il nostro miraggio, per ora, ma se ci riusciremo faremo l'impresa del secolo e vedrete che saranno in molti a seguirci, perché l'azionariato potrebbe essere l'arma migliore per salvare questo calcio in crisi».

Luoghi citati: Monza, Torino