Miracolo di Deschamps: fuori il Real Madrid di Roberto Beccantini
Miracolo di Deschamps: fuori il Real Madrid NOTTE DI SORPRESE NEI QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE: OLTRE AGLI SPAGNOLI ELIMINATO ANCHE L'ARSENAL BATTUTO 2-1 DAL CHELSEA DI RANIERI NEL DERBY TUTTO INGLESE Miracolo di Deschamps: fuori il Real Madrid Con Giuly e l'ex Morientes il Monaco ribalta il 2-4 subito all'andata Roberto Beccantini inviato a MONTECARLO In alto i calici per il Monaco di Didier Deschamps, capace di eliminare il Real Madrid dopo averlo rimontato due volte, nel parziale (da 0-1) e nel totale (da 2-4 dell'andata a 3-1). Ciao Zizou, adios Ronaldo, in semifinale di Champions volano i francesi di un grande allenatore (Juve, non fartelo scappare) e di un piccolo principe, Ludovic Giuly, due gol e tante magìe. Tempi duri, per il Real dei galattici: escluso dall'Europa, espropriato della Coppa di Spagna, insidiato dal Valencia nella Liga. Gh indizi portavano a Real-Arsenal. Sarà, viceversa, Monaco-Chelsea, perché grazie a Dio il calcio dei mercati e dei mercanti resta essenzialmente uno scrigno dai misteriosi gioielli. Easta crederci, basta far sceghere al cuore. Ai piedi dell'Everest, titolava L'Equipe. L'immagine non sarà da oscar della fantasia, ma rende l'idea. Il prode Deschamps e la sua audace cordata, tutti muniti di piccozza e, lassù, il profilo austero e sinistro della vetta che la storia ha eletto a misura del calcio. Manca, al Monaco, la dorsale di centrocampo, Bemar- di-Zikos, più Squillaci, lucchetto della difesa, in gol al Bemabeu. Queiroz, lui, è privo di Beckham, squalificato e crivellato dall'ultima raffica di gossip (ah, queste segretarie). Riecco Roberto Carlos: non giocava, in Europa, dalla sera di Bayem-Real, quando celebrò la papera di Kahn con passi di danza non proprio da Bolscioi. Tre minuti di melina anestetica, il Real comincia così. Al posto di Beckham c'è Borja, nel cuore del bunker (bunker?) si alternano Helguera e Meja. Il Monaco deve domare due sentimenti di segno opposto, la voglia di provarci, il rischio di bruciarsi. Per questo, Giuly si sdoppia, un occhio a Roberto Carlos e l'altro al fronte d'attacco, e Rothen, a sinistra, sta molto sulle sue. Anche troppo. In fase di copertura, il confine lo tracciano Plasil e Gisse: dei laterali, il più disinvolto è Evra, che non sempre Salgado intercetta. Ibarra fa il casellante, Rodriguez e Givet chiudono su Ronaldo. Figo, come al solito, dondola per il campo, un po' qui e un po' là. Fra Morientes e Prso, è il croato a sminare i sentieri e procurare varchi. Zizou sbaglia uno stop, e questa è già una notizia. L'altra è un contatto Roberto CarlosGiuly sul filo del rigore : a Collina basta e avanza il trillo dedicato, domenica sera, a Zambrotta e Stankovic. La partita è un'officina grac- chiante, non certo una boutique di gran moda. Pallonetto di Zidane (Roma ci arriva), punizione di Morientes (Casillas vola) poi, improvvisi, i gol. Zizou, Ronaldo, velo di Guti, Raul: intemo sinistro, plastico, tipo Kakà a Bruges; Giuly, con un diagonale pizzicato da Roberto Carlos, lungo lungo, quatto quatto. Deschamps si sporge dal davanzale con cautela, attento a non cadere: ma così facendo, agevola il traccheggio sornione del Real, la cui fragile Maginot si piega al minimo soffio di vento. I tenori centellinano i do di petto, accerchiati come sono da coristi non proprio riverenti. Acque più agitate, alla ripresa: merito di Giuly, un francobollo che gh avversari faticano a incollare. Adesso sì che il Monaco tenta il tutto per tutto. Cross di Givet, testa di Morientes: ale, ne manca uno. Chissà per chi tifa Bottega... Barcolla, il Real, e persino Zidane si smarrisce nel labirinto. Roma blocca in tuffo una punizione di Figo, Morientes accarezza l'estasi, la tensione sale, con Nonda al posto di Prso scatta l'operazione «o la va o la spacca». Ronaldo e Raul abbandonati, Guti e Borja soverchiati: i bianchi di Spagna non reggono il ritmo infernale dei rivali, il 3-1 si stacca maturo dall'albero al 21'. L'albero di Giuly, naturalmente: tacco sublime su servizio radente di Ibarra, Helguera imbalsamato peggio di una mummia. Queiroz richiama Borja e sguinzaglia Solari. Il guardahnee Pisacreta, ancora lui, spinge Collina ad annullare, per fuorigioco, un altro gol di Raul. Questione di centimetri. Mai visto un Real così anemico e banale sotto porta. Si rimbalza da un' area all'altra, palo di Nonda, ciabattata di Roma e brivido Raul. Il Monaco si aggrappa al cuore, Giuly e Morientes escono fra gli applausi, Figo e Zizou sono accerchiati, Roberto Carlos non trova varchi è tutto un buttare la palla avanti, da squadretta qualsiasi. E che emozioni, in contropiede. Palo di Adebayor, Ronaldo terzino e peggiore in campo, Casillas con le pupille allucinate. Un'impresa, davvero: più grande, addirittura, deU'8-3 inflitto al Deportivo. Perché di fronte c'era l'Everest. Scalato e conquistato in una notte di luna piena. Mentre ad Highbury il Chelsea rimontava l'Arsenal - dallo 0-1 di Reyes al 2-1 di Lampard e Bridge - portando Ranieri in semifinale. Ì! (4-3-3) Roma 6,5; Ibarra 7, J. Rodriguez 7, Givet 6,5, Evra 6,5; Plasil 6,5, E. Cissè 7, Rothen 6,5, Giuly 8 (36' st El Fakiri sv): Morientes 7 (39' st Adebayor sv), Prso 6 (16'st Monda 6,5). Ali.: Deschamps 8 (4-2-3-1) Iker Caslllas 6; Michel Salgado 5,5 (40' st Raul Bravo sv), Helguera 5, Mejla 5, Roberto Carlos 5; Gutl 5 (42' st Portillo sv), Borja 5 (26' st Solari sv); Figo 5, Raul 5,5, Zldane 5; Ronaldo 4. Ali.: Queiroz 5 Arbitro: Collina (Italia) 7. Reti: pt 35' Raul, 46' Giuly; st 3' Morientes, 21'Giuly. Ammoniti: Helguera, Borja. Spettatori: 20 mila. La gioia di Morientes e Deschamps, due del grandi protagonisti del colpaccio del Monaco
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