Battisti, slitta la sentenza di R. I.
Battisti, slitta la sentenza h.tribun4le1ovIva decTder^o^gi per l'Ì^tIIadiziÒne Battisti, slitta la sentenza L'Italia ha inviato a Parigi un nuovo dossier PARIGI Slitta la sentenza della Corte d'Appello parigina per l'estradizione di Cesare Battisti, sentenza originariamente prevista per oggi. Dall'Italia è infatti piombato sui tavoli del presidente del tribunale un megadossier di 800 pagine. Immediato il rinvio disposto dal tribunale che oggi comunicherà la nuova data dell'udienza. «Sono stupefatto per la disinvoltura con la quale il governo italiano spedisce casse di documenti alla vigilia dell'esame della domanda di estradizione», ha dichiarato l'avvocato di Cesare Battisti, Jean-Jacques de Felice. Il presidente del tribunale, Norbert Gurtner, ha deciso informalmente il rinvio, probabilmente di un mese, ma oggi alle 18 le parti - convocate al Palazzo di Giustizia - cono¬ sceranno la data del nuovo appuntamento. Il dossier inviato dall'Italia è formulato in modo diverso rispetto alla richiesta di estradizione che nel 1991 la magistratura francese respinse. Allora, infatti, Battisti non aveva ancora subito la condanna definitiva in contumacia pronunciata dalla Corte d'Assise di Milano: due ergastoli per quattro omicidi commessi nel 1978 e nel 1979. «Cesare Battisti - ha detto dall'Italia Gianfranco Fini - non è un rifugiato politico, ma un criminale condannato definitivamente per quattro omicidi e non ha pagato i conti con la . giustizia italiana. Non c'entra nulla con la situazione di un rifugiato pohtico, si tratta di ben altra cosa e che abbia scritto qualche libro non fa differenza». Sulla stessa linea anche il Ds Luciano Violante: «Battisti è un criminale comune, e quella che lo riguarda non è, quindi, una questione pohtica. E comunque, al di là di tutte le valutazioni sul caso, è molto importante che i Paesi europei cooperino per combattere il nuovo e il vecchio terrorismo». In Francia, intanto, giornali come Le Monde e Liberation hanno ospitato anche ieri prese di posizione contrastanti e ricche di fervore polemico. Su Le Monde è provocatorio l'intervento del corrispondente de La Stampa a Parigi, Cesare Martinetti, che invita «i militanti di Action Directe (i terroristi di sinistra francesi di quegli anni) a chiedere l'asilo pohtico in Italia. Malati gravemente ma da anni rinchiusi in cella, nel nostro Paese potrebbero almeno andare all'ospedale a farsi curare». [r. i.]
Persone citate: Battisti, Cesare Battisti, Cesare Martinetti, Gianfranco Fini, Luciano Violante, Norbert Gurtner
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