Prete si toglie la vita La Chiesa sotto choc di Lodovico Poletto

Prete si toglie la vita La Chiesa sotto choc AVEVA 57 ANNI, TROVATO IMPICCATO A SANTA MARGHERITA Prete si toglie la vita La Chiesa sotto choc Don Ettore Rollé non ha retto alla malattia (diabete) e allo stress In un biglietto le ragioni del gesto: «E' troppo per le mie forze» Lodovico Poletto Un bighetto d'addio di poche righe appoggiato sul tavolo della cucina. Le auto posteggiate in cortile, quasi nascoste dietro un muro perché non si notassero dall'esterno, le porte della parrocchia sprangate. E il corpo di don Ettore, ormai senza vita, in quella posizione innaturale, su una scala a pioli, appeso al balcone della canonica. Dal piazzale della chiesa di Santa Margherita non si vede la città: lo sguardo spazia sulla collina inciampando nelle poche case costruite in mezzo al verde. Qui, nel retro di questa chiesa immersa in un paesaggio dolcissimo, l'altra mattina don Ettore Rollé, 57 anni ad agosto, s'è tolto la vita. A penna, su un foglio a quadretti strappato da un'agenda, ha scritto: «La malattia non mi lascia scampo. Tutto questo è troppo per le mie forze...» Poi è sceso in cortile e l'ha fatta finita: era ancora notte fonda. Alle 9,30 di ieri Salvatore, uno degli inservienti della matema di Santa Margherita, ha iniziato il giro di controllo delle aule prima dell'arrivo degli alunni. «Lo faccio sempre dice -, è il mio lavoro». Scuola e parrocchia sono lì, una accanto all'altra: le finestre della materna s'affacciano sul cortile della canonica. «Era così strana, così irreale, quell'immagine in cortile. Don Ettore era in cima alla scala, immobile. Sembrava dormisse. Poi ho visto la corda e ho capito. Sono corso fuori, gridando alle maestre di tener lontani i bambini... )). Poi sono arrivate le ambulanze, la polizia, il diacono che aiutava don Ettore, Giuseppe Biancetto. E i primi fedeli. Nel piazzale davanti alla chiesa,' in un attimo, si raduna un gruppo di parrocchiani. Con loro c'è Giovanni, un uomo solitario, un barbone che dorme sotto un portico a villa Genero. Quando gli dicono che don Ettore è morto, scappa via urlando. Lo ritrovano poco dopo nel suo rifugio. «Eravamo amici - racconta -. Ogni mattina salivo a spazzare il piazzale e lui, alle 8, quando apriva la chiesa, m'invitava a prendere un caffè in parrocchia, prima di messa». Ma ieri, inutilmente, ha atteso l'arrivo del sacerdote. Ha visto alcune donne entrare in chiesa e poi uscirne dopo qualche minuto. Parlavano di don Ettore. «Sarà già partito - dicevano -. E' strano, aveva detto che non ci sarebbe stato per qualche giorno, ma a cominicare da marte¬ dì». Giovanni ha ascoltato con interesse. S'è messo anche lui a discutere dei malanni di don Ettore, del diabete che gli rendeva impossibile la vita, che lo costringeva a controllarsi su tutte, a sottoporsi di continuo ad analisi e visite mediche. Nessuno ancora sospettava una fine così. Adesso la gente della parrocchia di Santa Margherita cerca nei gesti dei giorni scersi e nelle parole del sacerdote qualche segnale della disperazione che lo spinto al suicidio. Qualcuno ricorda la fatica del suo ministero: «Sabato mattina ha celebrato un funerale. Al pomeriggio due matrimoni». Altri parlano della messa di domenica, quella delle 11: «Al momento dello scambio del segno della pace ha fatto il giro di tutti i suoi fedeli. E per tutti ha avute una parola di speranza. Ci ha accarezzati, ci ha detto che bisogna avere fiducia. Chissà cosa pensava...». Già, chissà cosa aveva in quel momento nel cuore don Ettore? Chissà se aveva già in mente tutto, se aveva già deciso? Lui non ha spiegato nulla, non ha lasciato scritto nulla. Tranne quel breve biglietto d'addio. oLAPARROCCHIANA «"lo sono un prete da cortile", ci diceva, "lo sto bene in mezzo alla gente, a parlare e a scherzare con loro"» ricorda Teresa, una sua parrocchiana di via Bardonecchia. «A San Michele gliene hanno fatte di tutti i colori: lo hanno persino picchiato un paio di volte, e questo soltanto perché lui voleva fare il sacerdote» IL DIACONO Il diacono di Santa Margherita, Giuseppe Biancotti: «Anche se lo conoscevo soltanto da pochi mesi, io l'ho sempre visto sereno, sempre con tanta voglia di fare, mai e poi mai avrei pensato che potesse fare una cosa simile, mai avrei immaginato che nella sua testa stesse maturando questa decisione» Don Ettore Rollé aveva 57 anni

Persone citate: Ettore Rollé, Giuseppe Biancetto, Giuseppe Biancotti