Il Politecnico «taglia» gli esami

Il Politecnico «taglia» gli esami RIDUZIONE ANCHE A INGEGNERIA: «CARRIERE STUDENTESCHE PIÙ EFFICACI» Il Politecnico «taglia» gli esami Architettura diventa la facoltà meno affollata di prove d'Italia Stress da esame? Al Politecnico è in arrivo una stagione più a misura di studente. Mai come negli ultimi anni, con la riforma del 3+2, era vero l'assunto «gli esami non finiscono mai». Dopo un moltiplicarsi serrato delle discipline, sempre più spezzettate in brevi periodi di lezioni con un costante lievitare delle prove finali, adesso la I facoltà di Ingegneria, che con 10 mila studenti rappresenta quasi la metà dell'ateneo, riduce drasticamente il numero di test. Una strada da tempo intrapresa dalla I facoltà di Architettura, che detiene addirittura il record italiano per basso numero di prove: se la media del «Poh» è di 36 esami per la laurea triennale. Architettura I è scesa a 24, con l'obiettivo di arrivare a 21 ; Ingegneria I cala a 27, riducendo gli insegnamenti e tornando a lezioni strutturate su semestri. La ridefinizione del numero di esami rientra in un più ampio e complesso processo di revisione che mira a rendere le carriere studentesche più efficaci. Un orientamento che fa dire al preside della I facoltà di Architettura, Carlo Olmo, «Avevamo visto giusto»: «Quando, con il 3+2, lievitarono ovunque le discipline, fummo criticati perché imboccammo subito una strada più compatta. La nostra impostazione vuol impedire un'eccessiva frammentazione del sapere, ricomponendo le nozioni in sequenze unitarie. Per questo prevediamo un laboratorio di progettazione che ogni anno vale da 22 a 26 crediti». Un "esamone" «Che verifica, riunisce e mette in gioco competenze acquisite nelle altre discipline. Un modello comune alle migliori scuole d'architettura del mondo». Se questo processo è in corso da tempo al Castello del Valentino, la rivoluzione arriva ad Ingegneria nell'ambito di un ampio processo di revisione del progetto formativo. Francesco Profumo, preside della I facoltà, ha messo a punto un programma, che scatterà a settembre, che prevede più novità. «Innanzitutto, il primo anno sarà per le matricole un percorso graduale». Anziché un impatto duro con il «Poh», si prevede «un percorso con solo 55 crediti da acquisire, con corsi di azzeramento degli insegnamenti )iù ostici, per portare allo stesso ivello di conoscenze gli studenti provenienti da scuole superiori diverse». Il primo anno «sarà comune a tutti i corsi di laurea, e si potrà decidere al secondo anno quale laurea sia più adatta alle proprie inclinazioni». Si torna ai semestri di lezione (l'arrivo del 3+2 aveva diviso l'anno in emi-semestri da 7 settimane), «per dare il tempo ad un apprendimento meno affrettato», e si prevedono «non più di 4 esami a semestre». Meno esami significa anche meno insegnamenti (la riduzione è del 20-250Zo), meno aule impegnate e anche minor numero di docenti estemi da assumere (con una ricaduta pure in termini di risparmio). Altra novità: «Un pomeriggio alla settimana sarà lasciato libero dai corsi ingegneristici per dedicarlo alle lingue, con corsi di inglese, ma anche momenti di socializzazione e un programma di conferenze e film in inglese». Il pomeriggio «british» aiuterà a superare lo scogho del test di Cambridge, che oggi falcidia numerosi studenti, e sul fronte del plurilinguismo è in arrivo anche l'aumento dei corsi ingegneristici in inglese e delle lauree trans-nazionali: «D'ora in poi la laurea in Produzione industriale, che si svolge per il 500Zo all'estero, sarà a scelta tra Francia, Spagna e Irlanda», [g.fav.j Destinato a scendere anche il numero dei docenti Un pomeriggio sarà dedicato all'inglese Nella foto d'archivio, studenti alla prova di ammissione ad Architettura: la facoltà torinese è quella che ora ha il minor numero di esami prima del conseguimento della laurea

Persone citate: Carlo Olmo, Francesco Profumo

Luoghi citati: Architettura, Cambridge, Francia, Irlanda, Italia, Spagna