Preso a Parigi uno dei ricercati per Casablanca di Cesare Martinetti

Preso a Parigi uno dei ricercati per Casablanca Preso a Parigi uno dei ricercati per Casablanca Quindici marocchini arrestati, appartengono a un gruppo legato alla retedi Bin Laden Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI Una donna velata esce da un portone stretta tra due pohziotti mascherati. E' l'alba. Mantes-la-Jolie, quartiere ValFourré. Sembra la scena di un film abbastanza surreale. Invece sono le telecamere dei tg chiamate a riprendere in diretta il blitz che s'è consumato ieri nella banlieue di Parigi. Sei donne e nove uomini arestati, tra Mantes e Aulnaysous-Bois. E' la «filière» marocchina che va molto di moda dopo gli attentati di Madrid. Ma nessuno è sospettato di aver partecipato agh attentati. Non sono state trovate né armi, né esplosivi. Solo molti «documenti», custoditi in un garage. Niente lascia pensare, ha detto un inquirente, che stessero preparando un attentato in Francia. Operazione preventiva, dunque? Sì e no. Bisogna risalire a un anno fa, al 16 maggio 2003, quando a Casablanca si compì un attentato con 45 morti (tra cui una decina di kamikaze). La giustizia marocchina ha già celebrato il processo che si è chiuso in agosto con quattro condanne a morte e trentanove ergastoli. Tre degli arresti ieri in Francia erano entrati in quell'inchiesta, ma nessuno di loro era stato condannato. La Dst (il contro spionaggio) li teneva sotto controllo da mesi con una certa difficoltà - hanno detto i pohziotti - perché i «soggetti» si spostavano in continuazione, usavano mille precauzioni e si mimetizzavano con abilità. La loro organizzazione - il Gicm, gruppo islamico combattente marocchino - nonostante aderisca alla corrente «salafista» (la più rigorosa) consente ai suoi membri comportamenti poco integralisti: non è obbligatorio avere la barba e, con la scusa della guerra santa, non è vietato trafficare droga, tanto per trovare un po' di soldi. Su questo Gicm, in Francia, ci sono più dubbi che certezze. Gilles Kepel, grande specialista dell'Islam, per esempio pensa che sia una «creatura dei servizi segreti». Ma il Dipartimento di Stato americano, nel 2002, l'ha inserito ufficialmente tra le organizzazioni terroristiche. Il suo obbiettivo sarebbe «creare uno stato islamico in Marocco» e «appoggiare Al Qaeda nella lotto contro l'Occidente». Il fondatore sarebbe il marocchino Mohammed Guerbouzi, condantìato a 20 anni in contumacia per gli attentati di Casablanca, eppure residente - e non estradato - in Gran Bretagna. Ma si dice che il capo operativo del Gicm sia Abdelkrim Thami Mejjati, latitante e ricercato per Casablanca, ma soprattutto per gli attentati di Madrid. Su questa nebulosa piuttosto confusa, la polizia francese ha steso ieri all'alba la sua rete su iniziativa dei giudici antiterrorismo Jean-Louis Bruguière e Jean Frangois Ricard, grazie alla competenza che gli deriva dal fatto che a Casablanca ci furono anche tre vittime francesi. Comunque, hanno precisato in giornata i poliziot- ti, nessuno degh arrestati avrebbe partecipato direttamente ad alcun attentato. Solo due nomi dei quindici arrestati (ma due sono poi stati rimessi subito in libertà) sono stati resi noti. Si tratta dei due fratelli Baouchi, Mustafà e Hassan. Il primo è il più importante. Ha 29 anni, di professione elettrotecnico, ha partecipato in due riprese (1998 e 2000) a campi di allenamento militare in Afghanistan dove, secondo la polizia, avrebbe imparato a maneggiare armi ed esplosivi. Mustafà è uno dei tre che aveva il mandato di cattura intemazionale per Casablanca. Il fratello Hassan, invece, lavora in una società per il rifornimento di banconote agli sportelli di Bancomat. La polizia ha fatto sapere che ultimamente ha subito parecchie aggressioni. Forse per far capire che è sospettato di aver fatto sparire un po' di soldi. Nulla si è saputo sulle donne che, almeno a giudicare dall'unica comparsa in tv col velo che le copriva il viso, erano piuttosto riservate.

Persone citate: Abdelkrim Thami Mejjati, Baouchi, Bin Laden, Bois, Gilles Kepel, Jean Frangois Ricard, Mohammed Guerbouzi, Mustafà