«Quel cicloamatore si dopa» di Massimiliano Peggio

«Quel cicloamatore si dopa» PER IL PM L'UOMO DEVE RISPONDERE DI RICETTAZIONE. IL MEDICINALE CONTIENE ERITROPOIETINA «Quel cicloyamatore si dopa» L'accusato: mai acquistato il farmaco proibito Alberto Caino Massimiliano Peggio Di fronte al pm si è avvalso della facoltà di non rispondere. Strategia prudente in attesa che l'accusa sveli tutte le sue carte. Coi cronisti F. G. è più esplicito: nega di aver mai acquistato confezioni di Eprex, un farmaco che si prescrive ai pazienti dializzati o con tumori che li costringano alla chemioterapia. E invece questo autotrasportare di 36 anni è il ritratto della salute, tanto che, quando scende dal suo camion, inforca l'amata bici da corsa e si fa decine di chilometri. Cidoamatore dal fisico e dal codino alla Laurent Fignon. E per caso ciclodopato? L'Eprex contiene eritropoietina, che nel ciclismo professionistico e in altri sport di resistenza ha fatto fior di proseliti: una fabbrica di globuli rossi che, sottohnea il dottor Mauro Salizzoni, fa impennare le prestazioni sportive del 15-20 per cento. «Non nego di essere entrato in quella farmacia - risponde cortesemente l'interessato - ma non mi possono aver visto acquistare prodotti di cui neanche conoscevo l'esistenza prima di questa storia. 10 ho scoperto la passione per il ciclismo a 28 anni e non ho mai avuto grandi ambizioni. Sono un cidoamatore che neanche ha mai vinto». Appunto, perché avrebbe dovuto acquistare sottobanco un certo numero di confezioni di Eprex? «Non me lo spiego. Capisco che il caso Pantani abbia creato un forte interesse per il problema. 11 solo paragone mi fa star male. Ripeto, so che collaboratori della farmacista dicono di avermi visto acquistare quella medicina. Si sbagliano. Non faccio certe cose». Non è lei che, l'anno scorso, è arrivato terzo, staccato all'ultimo chilometro, nella Turin Marathon bike edizione «0», gran fondo di 140 chilometri nella cornice delle «montagne olimpiche», 600 partenti, striscione d'arrivo a Cesena? «Sì - si inorgoghsce - ma è stato anche il mio miglior risultato in assoluto». Tutto ha inizio quando, in seguito allo scandalo della farmacia della Consolata, anno 2001, la Regione e le Asl piemontesi scoprono l'opportunità di monitorare le cessioni anomalo di prodotti carissimi (fra cui l'Eprex) completamente a carico del servizio pubblico. Scattano le segnalazioni al pm Giordano Baggio e alla Compagnia Torino della Guardia di Finanza. Una di queste porta a Villastellone, alla farmacia della dottoressa Ornella Audero, accusata di essersi fatta rimborsare false prescrizioni di Eprex che avrebbe rivenduto sottobanco al cidoamatore. Indagato a sua volte per ricettazione. Non per frode sportiva. Lo difende l'avvocato Francesco Migheli, che giustamente si preoccupa di puntuahzzare: «Capisco che susciti attenzione l'accusa a un cittadino che va in bicicletta di aver acquistato un farmaco a base di Epo, ma il mio cliente è completamente estraneo a queste pratiche. Ne fa una questione di onore». E non è corretto insinuare, piuttosto vale la pena parlare di un fenomeno che lo stesso Salizzoni, clinico di fama e presidente della commissione nazionale antidoping della Federciclismo, ritiene diffuso anche fra i cicloamatori: «La situazione è tale che, fra i professionisti, chi non voglia assu¬ mere eritropoietina è costretto a farlo per non perdere le ruote dei brocchi che si bombano. Tanto varrebbe, è il loro ragionamento, restare a casa. I dilettanti ne abusano al 50 per cento. Fra gli juniores c'è chi comincia. Poi i cicloamatori: un buon 20 per cento vi ricorre. Non c'è dubbio che l'Epo trasformi illecitamente gli asini in cavaUi, ma perché i cicloamatori debbano rovinarsi la salute rimane un mistero. Non c'è che da lasciarli alla loro follia». Al telefono F.G. risponde di non saper nulla della diffusione dell'Epo fra i cicloamatori. Di persona, conversando con uno di noi, presente un terzo collega, si è un pochino sciolto: «Aspettiamo che finisca questa storia, poi, di fronte a una bella pastasciutta, con un Nebbiolino di quello giusto, potrei raccontarvene delle belle». | Anche tra i cicloamatori è diffuso l'uso di sostanze dopanti

Persone citate: Alberto Caino, Francesco Migheli, Giordano Baggio, Laurent Fignon, Mauro Salizzoni, Ornella Audero, Salizzoni

Luoghi citati: Cesena, Torino, Villastellone