Ritrovato il piccolo Roberto, il mistero rimane

Ritrovato il piccolo Roberto, il mistero rimane CINQUE GIORNI DI ANGOSCIA NELCROTONESE Ritrovato il piccolo Roberto, il mistero rimane Gli investigatori: potrebbe essere stato abbandonato da chi l'aveva comprato Rocco Valenti CROTONE Robertino è vivo. La campagna che sembrava averlo ingoiato l'ha restituito ieri mattina, offrendolo agli occhi di Filomene e Pietro, zio e nipote, due agricoltori che si recavano in un vigneto, a meno di due chilometri dal punto in cui il bambino di due anni e tre mesi era svanito il 31 marzo. E' vivo e sta bene, tutto sommato, Robertino. E per la verità ne sono assolutamente convinti gli investigatori - più che la campagna di Umbriatico, piccolo centro agricolo del Crotonese, il piccolo l'ha restituito chi lo aveva in custodia, forse addirittura chi l'aveva comperato. Sì, perché l'ipotesi che il bambino sia stato ceduto dal padre - a sentire il procuratore della Repubblica di Crotone, Franco Tricoli - esce ora rafforzata. Ieri mattina, dunque, il giallo non s'è risolto, ma almeno ha restituito il piccolo: rannichiato nel vigneto, con ai piedi solo i calzettini, impaurito (cercava la mamma), infreddolito, Robertino s'è materializzato per tutte le centinaia di persone che in questi cinque giorni l'hanno cercato e hanno pregato: per lui. Per tutti gli «angeli» ai quali il capitano Elvio Labagnara, comandante della compagnia dei carabinieri di Ciro Marina, ha voluto dedicare l'operazione. «Operazione angeli», l'hanno infatti chiamata. Operazione perché gli investigatori sono praticamente certi che chi teneva il bambino è stato indotto a farlo trovare sotto la pressione delle massicce ricerche di carabinieri e volontari, per giorni e giorni. Fin da quando il padre del bimbo, Armando, un allevatore di 48 anni, aveva denunciato che, sei ore prima, il figlioletto era sparito. Era andato in campagna - a suo dire insieme con un altro figlio, diciassettenne, il più grande dei cinque. Poi, lasciatolo in auto per poco tempo, Robertino era come svanito nel nulla. Ma c'erano troppe contraddizioni nel racconto, troppi elementi che non quadravano, oltre a qualche macchia nel passato dell'uomo (nel '97 aveva abbandonato due figli in auto, in autostrada, a Vasto): così, due giorni dopo. Armando Panebianco era stato fermato e portato in carcere, accusato di abbandono di minore. Proprio oggi il giudice per le indagini preliminari deciderà sulle sue sorti. Ieri mattina i sommozzatori dei vigili del fuoco erano pronti per una seconda giornata di immersione in un laghetto, nei paraggi. Qualcuno aveva notato l'auto di Armando nei pressi di quel bacino e i carabinieri avevano deciso di non trascurare alcuna pista, anche quella più tragica. Ma fortunatamente non c'è stato bisogno dei sommozzatori. Ro¬ bertino è riapparso. Anzi, qualcuno l'ha fatto riapparire. Il procuratore Tricoli, il colonnello Ettore Mastrojeni, comandante provinciale dei carabinieri e il capitano Labagnara sono pressoché certi: dalle visite mediche a cui Robertino è stato sottoposto (è stato ricoverato nell'ospedale di Crotone, dove ieri mattina l'ha portato di corsa una gazzella dell'Arma) emerge che il piccolo non ha vagato per quattro giorni in campagna, ma è stato tenuto in casa da qualcuno, che ieri mattina, o poco prima, l'ha lasciato in quel vigneto. «L'ipotesi della cessione esce rafforzata - dice Tricoli -. Adesso non ci resta che riempire le caselle di que¬ sti quattro, giorni, cercare di capire a chi era stato consegnato, e perché». Le indagini proseguono. Agli stessi ritmi di prima, ma con il sollievo e la felicità che il bimbo è vivo e ' sta bene. Avvolto in un giubbottino azzurro e in una coperta, Robertino è stato consegnato dai due contadini al maresciallo Antonio Rocca, omonimo del maresciallo della serie tv. E come in uno degli episodi della fiction il lieto fine è arrivato ieri, nella Domenica delle Palme: un lieto fine nelle sembianze di «un angioletto infreddolito, che è stato il modo migliore per aspettare questa Pasqua 2004», dice il capitano Labagnara. E dalle sue parole si capisce con quanta apprensione e quanto coinvolgimento i suoi uomini abbiano cercato il bambino, in quésti lunghissimi cinque giorni. Hanno passato al setaccio ogni più piccolo appiglio, che potesse condurli sulle tracce di un bimbo di 27 mesi che ha tenuto con il fiato sospeso un paese intero. La mamma di Robertino si è detta «felice», mentre i parenti del padre insistono sulla sua estraneità a quanto accaduto. Ma questa è materia di approfondimenti investigativi. Adesso Robertino è «tornato» e si gode le carezze della sorellina di 14 anni, l'unica, a sentire qualche investigatore, che ha pianto tanto per lui. Era rannicchiato in un vigneto «Non ha vagato per la campagna E' stato tenuto in casa da qualcuno» Continuano le indagini sul racconto del padre Il padre del bambino Il bambino in braccio a una cugina all'ospedale di Crotone

Luoghi citati: Crotone, Umbriatico, Vasto