«Partito dell'Ulivo» Boselli accelera
«Partito dell'Ulivo» Boselli accelera SUGLI INCARICHI DECIDERÀ OGGI UN VERTICE CON PRODI «Partito dell'Ulivo» Boselli accelera Il leader, confermato presidente dello Sdì in chiusura del congresso, scrive nel suo testo «Fassino portavoce» poi non legge quel passaggio Rutelli un po' più cauto: «Non si tornerà indietro dall'integrazione» Fabio Martini inviato a FIUGGI Con la sobrietà che oramai è la sua cifra, Enrico Boselli inizia la replica finale al Congresso Sdì con un incipit eloquente: «Senza alcuna intenzione di correggere le parole di Giuliano Amato, non mi sembra che Romano Prodi non sia amato da tutti i socialisti...». La platea applaude con calore, mentre Romano Prodi e Arturo Parisi seduti in prima fila annuniscono. E più tardi accompagneranno con frequenti battimani le parole di Boselli, in particolare quando il leader socialista calerà l'asso della sua replica: «Quando ci diamo come meta il partito riformista, dobbiamo approfondire modi e forme, ma non voghamo però fare una questione di nomi. Questa nuova formazione potrebbe chiamarsi a giusta ragione "Partito dell'Ulivo", un modo per sancire un'innovazione ancora più forte». Come dire: noi socialisti che pure ci siamo affezionati - siamo pronti ad archiviare il termine riformista, che invece gode di "cattiva stampa" a sinistra e tra i cattolici democratici. E dunque se la Lista Prodi andrà bene, siamo pronti ad abbracciare senza riserve l'Ulivo, una formula tutta italiana ma che tra l'opinione pubblica progressista non è ancora consumata. In platea i due inventori dell'Ulivo - Prodi e Parisi sono visibilmente compiaciuti e d'altra parte non è la prima volta che lo Sdi fa da apripista su questioni dehcate, ultima delle quali l'ostracismo nei confronti di Di Pietro, una battaglia socialista condivisa dai prodiani. E il congresso di Fiuggi ha definitivamente disvelato come sia proprio lo Sdi il più "prodiano" tra i partiti che hanno promosso la Lista unitaria e questo grazie al rapporto che da anni si è stretto tra il bolognese Enrico Boselli, Romano Prodi ed Arturo Parisi. Uno Sdi più ulivista persino della Margherita, come indirettamente confermato dal saluto di Francesco Rutelli al congresso socialista: «Dopo la Lista ci saranno altre tappe e dall'integrazione non si tornerà indietro». Parole incoraggianti per il progetto prodiano ma più caute di quelle di Boselh. Un feeling, quello tra Sdi e Prodi, confermato anche dalle altre proposte lanciate da Boselh, che ieri è stato confermato presidente dello Sdi con un voto all'unanimità. Anzitutto sulla interminabile querelle che riguarda il portavoce della Lista unitaria. Dopo la proposta lanciata due settimane fa da Prodi in una riunione nella sua casa di Bologna («Lo potrebbe fare Fassino») e dopo le obiezioni espresse da Francesco Rutelli, nel testo della replica finale di Boselli al congresso distribuito nella sala stampa era contenuto un passaggio esplicito («Sono d'accordo con la proposta di Prodi») che poi lo stesso Boselli ha rinunciato a pronunciare. Non perché abbia cambiato idea, ma per-, che la trattativa era ancora aperta, è durata sino a ieri sera e l'esito si conoscerà soltanto questa sera, quando Prodi si incontrerà a Roma con gh altri segretari. Ma la questione ieri sera sembrava finalmente risolta. Con un modulo a due punte: Fassino sarà il portavoce della Lista e Rutelli farà il coordinatore. Ma anche su un'altra questione Boselli ha lanciato una proposta che ha trovato d'accordo Prodi. Ha detto il presi¬ dente dello Sdi: «Da tempo abbiamo sviluppato una polemica nei confronti del premier che vuole candidarsi in tutte le Circoscrizioni. Non credo che sarebbe un atto di debolezza politica se i segretari dei paniti che sono già deputati noa si presentassero alle prossime elezioni europee, anche se questa questione di rimetto pienamente alle decisioni che assumeremo assieme». E Prodi lasciando il FalaTerme: «Già' da qualche tempo richiamavo questo problema di una esclusività del lavoro parlamentare europeo che è massacrante». Dopo l'annuncio di Fausto Bertinotti e Massimo D'Alema - opterebbero entrambi per Strasburgo - il vero dilemma si pone dunque per Piero Fassino e Francesco Rutelli. Alla fine saranno costretti a non candidarsi? Enrico Boselli chiude il terzo congresso dello Sdi a Fiuggi
Luoghi citati: Bologna, Fiuggi, Roma, Strasburgo
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