L'imam: prego Dio perché non sia attaccata l'Italia

L'imam: prego Dio perché non sia attaccata l'Italia L'ESPONENTE ISLAMICO Di GALLARATE: SUL PERMESSO DI SOGGIORNO SONO TRANQUILLO, PARLO PER AMORE E DI PACE L'imam: prego Dio perché non sia attaccata l'Italia «Ma se si colpiscono anche i musulmani che sono qui soltanto per lavorare si finisce per alimentare rodio che porta al radicalismo» intervista Fabio Potetti MILANO LI IMAM della moschea di Gali larate, Mohamed el Mahfoudi, si affida a quello che può: «Prego Dio ogni giorno, perché non ci siano attentati in Italia. Lo dobbiamo soprattutto a Dio, se non è successo ancora niente qui da noi». Però la fede non basta nemmeno a lui, guida spirituale di 500 musulmani che ogni venerdì ascoltano la sua preghiera, in uno dei temph più affollali di tutto il Nord Italia: «Non bisogna colpire nel mucchio. Non tulli i musulmani sono terroristi. Il Corano è contro il terrorismo. Ma se vince la paura e non si fanno distinzioni, il radicalismo rischia di prevalere». Imam el Mahfoudi, lei nel mucchio c'è finito da un pezzo. Prima l'hanno arrestata per terrorismo, poi l'hanno assolta... «Sono slato condannato a un anno e quattro mesi di carcere per favoreggiamento della clandestinità. E' vero: ho aiutalo molli extracomunilari che adesso hanno un lavoro e i documenti in regola. Il mio è stato un aiuto umanitario. Mi sono comportato come un qualsiasi prete catlohco. Però capisco, io sono un Imam». Poi hanno detto che contro di lei c'era una procedura di espulsione. E invece oggi la Questura di Varese ha dovuto precisare che dopo quella condanna, stanno solo esaminando se ha ancora i requisiti necessari per avere il permesso di soggiorno... «Io sono IranquiUissimo. Come Imam, nelle mie preghiere ho sempre condannalo il terrorismo. Parlo di amore e di pace anche verso le altre religioni, come recita il Corano. Però comprendo il vostro ministro delTlntemo». In che senso, capisce il ministro Pisanu? «In Italia e in tutto l'Occidente il terrorismo fa paura. Dopo l'il settembre e quello che è successo anche l'altra notte a Madrid, si continua a gettare benzina sul fuoco. Però bisogna saper distinguere ed essere cauli. Quando al telegiornale ho sentito che c'era un'operazione di pohzia per controllare 161 islamici, ho pensato che fosse giusto. I terroristi vanno isolali. E se ce ne sono in Italia devono essere espulsi perchè sono un pericolo anche per la comunità islamica. Ma se oltre ai terroristi si colpiscono anche i musulmani che sono qui solo per lavorare si fanno molti danni. Si rischia di alimentare l'odio. E l'odio porta al radicalismo». In Italia non è mai stato condannato nessuno per terrorismo. Però stando alle carte della polizia, in molte moschee si nascondono fondamentalisti e si inneggia alla guerra santa contro l'Occidente. «Io ho sempre detto che chi giustifica gh attentati o che parla in un certo modo di quello che succede in Iraq o in Medio Oriente ascolla voci assassine che non c'entrano niente con il Corano. Io mi auguro che gh islamici sappiano resistere al tentativo di radicalizzarsi. Noi Imam possiamo fare molto, è un nostro dovere, ma non dobbiamo essere lasciali soli. Non dobbiamo far vincere la paura». Lei pochi giorni fa ha incontrato il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi... «Ci siamo stretti la^ mano. Il nostro è stato un segno di pace. Noi siamo aperti al dialogo e alla fratellanza. Dobbiamo parlare alle generazioni future. Sono loro che possono portare alla pace nel mondo e vincere la diffidenza e la paura che dividono l'Occidente e l'Islam». Lei insiste molto sulla paura. L'ha percepita anche sulla sua pelle? Si è mai accorto di essere osservato in un certo modo solo perché si vede che è musulmano? «Adesso non più. Sono venuto in Italia dal Marocco quattordici anni fa. Prima abitavo a Varese. Poi sono venuto a Gallarate. Lavoravo come parcheggiatore comunale, nel '98 sono diventalo Imam della moschea della città. Mi conoscono tulli e non faccio paura a nessuno. Però nessuno dovrebbe avere timore solo perchè ho la barba lunga, la pelle più scura della vostra e non mi vesto con abiti occidentah ma con la tunica tradizionale». La Questura di Varese ha trenta giorni di tempo per verificare se lei ha ancora i requisiti per stare in Italia. Cosa farà, se dovessero ritirarle il permesso di soggiorno? «Io non ho commesso atti cattivi. Farò ricorso e poi aspellerò. Sono ottimista. E poi InshaUah, sia falla la volontà di Dio». ^|jjl Con il cardinale ™^ Tettamanzi ci siamo incontrati e stretti la mano. Il nostro è stato un segno di pace, rivolto alle generazioni future Sono loro che possono portare alla pace e vincere la diffidenza e la paura che dividono Islam Sktìk e Occidente 77 L'imam della moschea di Gallarate, Mohamed el Mahfoudi, in un'immagine d'archivio

Persone citate: Dionigi Tettamanzi, Fabio Potetti, Mohamed El Mahfoudi, Pisanu, Tettamanzi