I registi degli attentati tra le macerie del covo saltato in aria a Madrid

I registi degli attentati tra le macerie del covo saltato in aria a Madrid SERHANE BEN ABDELMAJID E JAMAL AHMjDAN ERANO I CAPI DEI «LEONI ETERNI» I registi degli attentati tra le macerie del covo saltato in aria a Madrid Il nome di Serbane, «il tunisino» era già entrato nelle indagini sulla cellula spagnola di Al Qaeda. Trovata una grande quantità di esplosivo e detonatori: gli stessi usati per le stragi nella capitale Gian Antonio Orighi MADRID Erano ricercati solo da giovedì scorso. Serbane Ben Abdelmajid e Jamal Ahmidan, (insieme ad altri tre terroristi islamici). Il duetto era noto con i nomi di battaglia «Il Tunisino» e «Il Cinese» che tv e giornali diffondevano a fianco delle loro foto. Erano loro a dirigere il commando del «Gruppo Islamico Combattente Marocchino», conosciuto anche come «Leoni Etemi», la filiale magrebina di Al Qaeda responsabile della strage dei treni a Madrid e, forse, anche dell'attentato sventato venerdì scorso al treno ad alta velocità Madrid-Sivigha. Sono loro, due dei cinque terroristi islamici che si sono fatti saltare per aria sabato notte in una palazzina della cittadina di Leganés, a 15 chilometri da Madrid. 1 «Il nùcleo centrale degli autori della strage dell'I 1 Marzo è stato arrestato o è morto», assicurava ieri mattina il ministro degli Interni Angel Acebes, prima di annunciare che sono riusciti a scappare dal bbtz dei Geo, le teste di cuoio della polizia di Stato, altri tre terroristi. Già la quantità dell' esplosivo trovato al primo piano della palazzina esplosa sabato sera la dice lunga sull'importanza del Tunisino e del Cinese: 10 chili di dinamite Goma 2-Eco, lo stesso esplosivo usato a Madrid, e 200 detonatori. Più altri 15 chili di Goma 2- Eco con cui si sono immolati quando stavano entrando i Geo. Il Tunisino - nato appunto a Tunisi, 31 anni, residente in Spagna da 7, agente immobiliare vicino alla moschea madrilena di Tetuàn e abitante in Parque de Avenidas, di fronte alla moschea dell'M-30 - era un volto noto per l'antiterrorismo. Il suo nome era saltato fuori nel 2003 durante intercettazioni telefoniche di sospetti membri della cellula spagnola di Al Qaeda. Era stato fotografato quando ancora non portava la lunga barba, la sua abitazione localizzata e qualche sua telefonata intercettata. Poi però l'avevano lasciato perdere. Nella comunità islamica di Madrid - esattamente come un altro cervello della strage, il marocchino Jamal Zougam (30 anni, in carcere con l'imputazione di 191 omicidi e 1400 tentati omicidi insieme ad altre 13 persone) - il Tunisino, sposato con una compatriota di 16 anni, era molto conosciuto come indottrinatore. Sul lavoro, mentre comprava e vendeva appartamenti destinati agli odiatilicristiani», era educatissimo, molto elegante, gentile, e lasciava intendere la sua quasi laurea in Economia. LÌa, dall'ottobre del 2003, quando Bin Laden aveva minacciato apertamente la Spagna, non faceva che parlare di Jihad e di «un'azione spettacolare a Madrid». Pare che sia stato proprio lui ad aver cantato a gran voce, prima di farsi esplodere, versetti del Corano. Il giudice che coordina le indagini sul! 11 Marzo scrive nel mandato di cattura intemazionale che era lui il «dinamizator», il propul- sore, della «guerra santa» tra le persone intomo a lui. Ma non era solo l'ideologo. Era anche il direttore d'orchestra del commando di 10 persone (4 già in galera, riconosciute dai sopravvissuti sui treni) che ha commesso il più grave attentato della storia di Spagna, assassinando 191 persone. Il suo braccio destro era il Cinese, un marocchino di 34 anni, sembianze da orientale e faccia d'angelo, parente di un altro arre¬ stato. La sua funzitteé"1 è stata fondamentale: ha procurato gh oltre cento chili di dinamite che sono serviti per la strage. Anni fa, nel suo Paese natale, era stato incarceralo per traffico di droga. Dopo essere stato indottrinato in galera ed essersi trasformato in «jihadista», è rimasto in contatto con l'ambiente dello spaccio, dove è venuto a sapere che l'ex minatore spagnolo José Emilio Suàrez vendeva dinamite al mercato ne¬ ro. Il terzo teworasta-di-Ai-Qaeda che ha raggiuntò il suo Allah sabato scorso è un altro pezzo da novanta della colonna binladista in Spagna, il marocchino Adbennabi Kounjaa, detto Abdallah. Insieme al compatriota Abderrahim Zbakn, 33 anni, detto «il Chimico» per la sua laurea (dietro le sbarre), ha confezionato i micidiali zainetti-bomba dell'11 Marzo, oltre a essersi occupato di tutta la logistica, dai trasporti agli affitti dei covi. Poi si è immolato anche Asri Rifat Anouar, una sorpresa perchè gh inquirenti non sospettavano che fosse in Spagna. Del commando madrileno di Al Qaeda non restano che i fuggitivi, di cui la polizia possiede nomi e foto. La loro cattura è solo questione di tempo, perchè la gente fa la fila per collaborare con gh inquirenti e allontanare l'incubo di nuovi attacchi. Serhans Ben Abdelmajid, «Il Tunisino» 'Gli artificieri della polizia portano via il corpo del terrorista trovato nella notte nella piscina del palazzo con indosso una cintura esplosiva, subito disinnescata