«Una sanità per i Comuni»
«Una sanità per i Comuni» «Una sanità per i Comuni» Saitta: serve un interlocutore provinciale Un piano sanitario provinciale per contenere i tagli regionali agli ospedali e alle Asl dei piccoli Comuni. La proposta è di Antonio Saitta, candidato della Margherita alla presidenza della Provincia e attualmente consigliere regionale esperto di sanità. «Per la Regione, solo Torino è un interlocutore autorevole - spiega Saitta al convegno della Margherita sui problemi sanitari, ieri mattina al cinema Romano -: per portare avanti il progetto Molinette 2 sono stati sacrificati gli investimenti per le altre città della provincia. Occorre un'inversione di tendenza, con un programma a livello provinciale che accolga tutte le esigenze periferiche». Ancora la giunta Ghigo nel mirino di Saitta per quanto riguarda i finanziamenti alle strutture sanitarie private: «Un esempio per tutti: mentre le Asl devono rispettare un bilancio ben defini¬ to, dal 2001 ai privati sono concessi riconoscimenti a pie di lista, senza limiti». Contro la pioggia di fondi concessi ai privati a scapito dei servizi pubblici si schiera anche il deputato della Margherita, già ministro alla Sanità, Rosy Bindi che respinge in toto la proposta di riforma sanitaria annunciata dal govemo Berlusconi. «L'esclusività del rapporto dei medici ospedalieri è fondamentale, rifiutandola il centro-destra non fa certo gli interessi dei cittadini ma di quei medici che dopo il lavoro in ospedale si arricchiscono in cliniche e ambulatori privati». Snocciola poi i motivi a sostegno della sua legge, la 229 del '99: «Il sistema sanitario è sottofinanziato. Mancano all' appello 18 miliardi delle vecchie lire. Quando il centro-sinistra era al govemo, i fondi destinati alla salute erano aumentati di circa il 38 per cento, una percentuale che con Berlusconi è calata al 20 percento». La 229 è rimpianta anche dagli addetti ai lavori. Il presidente dell'Ordine dei medici torinesi, Amedeo Bianco ne ricorda «la difesa di aspetti imposrtanti come la formazione permanente della categoria». Il dottor Simone Di Giorgi, medico del 118 e membro del direttivo regionale della Margherita rivendica il «coinvolgimento diretto dei medici nella gestione della sanità» e guarda oltre ipotizzando «una mag- giore attenzione alle donne: dei 29 direttori generali delle Asl e ospedali piemontesi, le donne sono solo 2». Sul caso Mauriziano interviene l'assessore comunale Stefano Lepri: «Sollecitiamo la Regione a siglare una convenzione che riconfermi 1' autonomia del Mauriziano, pur inserendolo nel sistema sanitario regionale. Restiamo, intanto, in trepidante attesa di un incontro tra il ministro della Sanità Gerolamo Sirchia e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino». [g.lon.] Margherita a convegno Un medico del 118: «Portare più donne tra i dirigenti ospedalieri» Antonio Saitta
Luoghi citati: Torino
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