Toro, pari che sa di sconfitta di Roberto Condio

Toro, pari che sa di sconfitta DAVANTI A POCHI SPETTATORI I GRANATA REPLICANO AL DELLE ALPI LA PROVA INCOLORE DI ASCOLI Toro, pari che sa di sconfitta Senza gol col Venezia: ora la A è un miraggio Roberto Condio TORINO Il secondo 0-0 consecutivo del Toro è persino più imbarazzante di quebo, pieno di nulla, di 7 sere prima ad Ascob. Creano e si sbattono di più, i granata, e ci mancherebbe pure, ma lo fanno senza organizzazione né lucidità e con piedi sbilenchi. Colpiscono due traverse (ma due pure le subiscono, l'ultima a 10 minuti dalla fine su un diagonale velenoso di Biancolino) e mai mettono nell'angolo il modesto Venezia, arrivato al «DeUe Alpi» con il chiodo fisso di portar via un punticino. Dice molto che l'attaccante più pericoloso di Rossi sia stato Galante, seguito a ruota da Balzaretti. Disastroso Rubino, impalpabile sotto porta Tiribocchi, non pervenuto Finga. Di fatto, è la fine anche della più piccola speranza di promozione di una squadra con sempre meno quabtà, tradita anche da chi avrebbe dovuto farle compiere il salto. Al 94', finiscono tutti, e non soltanto i «sobri» Cimminelb e Romero, nel mirino della Maratona che non ne può più di vedere tab scempi. Il Toro esce di scena dalla corsa per la serie A sotto un uragano di fischi e di insulti. Anuba è servito accantonare il Toro «operaio» che aveva toppato ad Ascob. Rossi ha provato a ripartire puntando tutto sul ripescaggio di Walem in regìa (per lui appena 66' neUe ultime 6 giornate) e sul rientro del genietto triste Finga, chiamato a cancellare il ricordo della stupida nonché pesantissima espulsione subita contro il Napob. Quabtà e fantasia, insomma, per provare a forzare il prevedibile muro eretto da un Venezia ancora mg[uaiato ma comunque in ripresa in un girone di ritorno che nei primi 12 turni gb aveva fruttato un punto in più dei granata (17 contro 16). Invece, né il belga né tantomeno il brasibano hanno avuto l'impatto auspicato sul match. Sul prato scivoloso. Finga è parso addirittura avere serissimi problemi di equilibrio, peraltro condivisi con Tiribocchi e Rubino, protagonisti di alcuni comici ruzzoloni (sbagbati i tacchetti, forse?). Asfissiato dalla pressione continua del francese Brelber, spesso aiutato da D'Antoni, il bandanato non ha mai trovato il guizzo buono, mutato qualche metro più indietro dal belga, geometra con i tempi e le misure ancora sballati. Il Toro, pur vivendo di episodi e senza dare l'impressione di comandare le operazioni, le sue buone occasioni in principio le ha create. Una volta (5') è stato sciagurato Rubino a sprecare l'invito profondo di Tiribocchi provando a scartare Soviero (e quindi allargandosi troppo) invece di cercare il tocco risolutivo. In due occasioni (Balzaretti da lontano al. 6' dopo deviazione plastica in volo del portiere veneziano e Galante di testa al 41 ') è stata la traversa a dire di no, mentre al 20' l'altrimenti poco convincente arbitro Giannoccaro ha giustamente annullato il gol in mischia di Galante che si era aiutato con la mano. Spiccavano la sostanza di Mudingayi, il brio di Balzaretti e un Tiribocchi che, giocando più lontano daba porta del sobto, cercava più l'assist che la conclusione. Troppo poco, comunque, per far tremare un Venezia ordinato e compassato, eccessivo solo per le sue maghe arancio-verde. Mai una mossa azzardata, da parte dei lagunari che devono badare a far punti per risollevarsi dal fondo. Quel poco che hanno osato, è stato per merito di Miramontes e di Foggi, i sob con piedi di quabtà. Froprio loro al 31'hanno messo lo zampino neb'unico vero pericolo corso dal Toro nel 1 '' tempo, nato da un pahone perso da Balzaretti: l'argentino ha tagliato a destra per l'ex granata che ha azzardato da fuori area una palombella rimbalzata suba traversa, a Sorrentino battuto. Nella ripresa si attendeva il forcing granata. Invece il Venezia rischiava ancora meno (svirgolata di testa di Rubino al 18', sinistro sballato deU'appena entrato Fuser al 28') e, anzi, al 24' sfiorava il colpaccio con Foggi che, neU' area piccola, arrivava con un filo di ritardo sul cross teso di Biancolino da sinistra. Con Fuser, Rossi spediva in campo anche Fabbrini e Rizzato, che peggio di Rubino e Finga difficilmente avrebbero potuto fare. Cambiava poco, se non nuba. La Maratona toglieva gb striscioni per protesta, Balzaretti cercava la percussione disperata al 90' ma finiva 0-0. «Vergognatevi» e «Andate tutti a lavorare», gridava la gente granata ai suoi ex beniamini. Froprio come l'anno scorso di questi tempi, quando la retrocessione era ormai diventata una certezza. Non sarà facile, adesso, arrivare aba fine di una stagione lunga ancora 10 partite. in avvio un paio di occasioni fallite Poi le traverse di Balzaretti e Galante Due legni colpiti anche dagli ospiti Verso fine partita la dura contestazione dei tifosi della Maratona che levano gli striscioni e urlano: «Vergognatevi, togliete QUella maglia» (4-3-1-2) o Sorrentino 5,5; Martinelli 5,5 (27' st Fuser 5,5), Mandelli 6, Galante 6,5, Balzaretti 6; De Ascentis 5,5, Walem 5,5, Mudingayi 5; Pinga 5 (33' st Rizzato sv); Tiribocchi 5,5, Rubino 4,5 (27'st Fabbrini 6). Ali.: E. Rossi 5 (4-3-1-2) Soviero 6,5; Maldonado 6, Calori 6, Giubilato 6, Bianchi 6; D'Antoni 6, Brellier 6,5, Manetti 6 (30' st M. Rossi sv); Miramontes 6 (15' st Bovo 6); Poggi 6,5, Biancolino 6,5 (46' st Grassadonia sv). All.:Gregucci6,5 Arbitro: Giannoccaro 5,5 Ammoniti: Galante, D'Antoni, De Ascentis. Spettatori: paganti 875, incasso 8.790 euro, abbonati 7804, quota 67.018,68 euro . ederico Balzaretti, qui impegnato dall'ex granata Paolo Poggi, è stato uno dei pochi granata a salvarsi ieri sera

Luoghi citati: Ascob, Torino, Venezia