Dalla Russia allarme per la «bomba sporca» di Anna Zafesova

Dalla Russia allarme per la «bomba sporca» Dalla Russia allarme per la «bomba sporca» Il viceministro degli Esteri: «Temiamo il rischio di una fuga di materiali radioattivi» Anna Zafesova MOSCA Al Qaeda potrebbe entrare in possesso di una {(bomba sporca». A dare corpo a questa paura e renderla ancora più allarmante è stato ieri Vjaceslav Trubnikov, viceministro degli Esteri russo e soprattutto ex direttore dell'Svr, del servizio di spionaggio estero. Un uomo che sa di cosa parla, quindi, che ieri a Washington, nel corso di una seduta del gruppo di lavoro russo-americano sull'antiterrorismo ha lanciato l'allarme su una possibile fuga di materiah radioattivi che permetterebbero agh estremisti di creare una bomba. «Ovviamente, non si tratterebbe di una bomba atomica autentica, ma la minaccia di una "bomba sporca" è reale». Trubnikov è rimasto comunque evasivo, nella sua doppia qualità di spia e diplomatico, nel far capire se dispone di fatti concreti o parla di ima minaccia ipotetica. Secondo il viceministro, «esiste il pericolo» che i terroristi fondamentalisti entrino in possesso di materiah necessari perla fabbricazione di armi di sterminio di massa. Tra questi Trubnikov ha elencato «materiah biologici e materiah decomponibili e isotopi» che possono venire utilizzati appunto per la costruzione della «bomba sporca». Il funzionario ha comunque evitato di scendere nel concreto,, ma ha fatto capire indirettamtente che queste componenti per un atto terroristico senza precedenti potrebbero provenire anche dal terri¬ torio di sua competenza, dagh impianti nucleari in territorio russo o ex sovietico. Da più di dieci anni, dal crollo dellUnione Sovietica, non sono mai cessati i timori che la miseria degh scienziati e l'allentamento della sicurezza avrebbero potuto spianare la strada a qualche folle estremista che culla piani apocalittici. La Russia non aveva mai dislocato armi nucleari nei Paesi potenzialmente instabili del Caucaso e dell'Asia Centrale e aveva ritirato i missili posizionati in Ucraina, Bielorussia e Kazakhstan poco dopo laproclomazione delTindipendenza da parte delle repubbliche ex sovietiche. Ma questo riguarda solo l'aspetto ufficiale della vicenda, mentre inquietudini mai smentite hanno continuato ad allarmare l'Occidente. Il defunto generale Lebed aveva rivelato qualche armo l'esistenza di «bombe-valigetta» con una carica nucleare compatta al punto da renderle portatili. Sembrava fantascienza ed è sempre stata smentita ufficialmente, ma esistono testimoni die affermano di averle viste e di non sapere che fine ha fatto un centinaio di questi ordigni. Ed è di appena qualche giorno fa l'ammissione del ministro della Difesa ucraino Piotr Marchuk sulla «sparizione» dalle sue forze armate di qualche decina di missili, fortunatamente senza testata nucleare. Secondo il ministro, i missili sono stati trafugati a causa dei metalli preziosi che contenevano, ma la facilità con cui è stato fatto fa venire in mente le peggiori ipotesi.

Persone citate: Lebed, Piotr Marchuk, Trubnikov, Vjaceslav Trubnikov

Luoghi citati: Asia Centrale, Bielorussia, Mosca, Russia, Ucraina, Washington