«I bambini, il giusto ricordo per Mario» di Patrizio Romano

«I bambini, il giusto ricordo per Mario» COLLEGNi LA VEDOVA ALLA CERIMONIA D'INAUGURAZIONE DELL'ASILO DEDICATO AL GIORNALISTA TORTELLO, SCOMPARSO NEL 2001 «I bambini, il giusto ricordo per Mario» Patrizio Romano Marisa Bettassa è seduta su ima sedia a rotelle e parla con difficoltà: «Sa, è stato Mario, Mario Tortello, a spingermi a scrivere, a crederci». Sorride e prende un libro, «Storia di un filò d'erba», che è poi la storia di «una vita normale nella diversità». Anche lei, come tanti, non poteva mancare a Collegno, ieri pomeriggio, per la cerimonia di intitolazione dell'asilo nido di via Allegri a Tortello, «pedagogista e giornalista», come recita il cartello posto all'ingresso. «Mario non amava i monumenti e le cerimonie - ammette la moglie Marisa Pavone -, ma un asilo è un bel modo per ricordarlo». Perché per Tortello, giornalista de «La Stampa» scomparso nel 2001, i bambini erano una fonte di ricchezza. «Per la loro originalità e ingenuità. senza preconcetti e diffidenze - prosegue la moglie -. Sì, asilo e Mario sono un bell'accostamento, stanno bene insieme». E i ricordi di quanti lo hanno conosciuto si affastellano. «Non farò ima predica - dice scherzoso monsignor Franco Peradotto al pubblico formato da bambini dell'elementare Calvino, della materna Rodari e dell' asilo Tortello -, ma di Mario mi resta nel cuore quel definire i disabili dei bis-abili, perché, se aiutati da noi, sono doppiamente abili». E negli interventi di amici e colleghi si susseguono gli aneddoti. «Ricordo che arrivava sempre trafelato, sotto il braccio giornali e libri - racconta Roberto Bollato, vicedirettore de «La Stampa» -: aveva mille interessi e passioni e riusciva a conciliarli con gioia. E alle volte, nel silenzio della redazione, la sua risata sonora scoppia¬ va improvvisa, inconfondibile e contagiosa». «Mario ci manca, e tantissimo confessa il professor Giorgio Chiosso dell'Università -, e ci manca quella sua capacità di ragionare in rete, mettendo insieme esperienze diverse, sempre con umiltà».. Giornali e non solo nella vita di Tortello. «La sua è e resterà una traccia indelebile - garantisce Marisa Faloppa del Comitato per l'integrazione scolastica degli handicappati -. Perché la difesa dei più deboli per lui era un impegno costante». «Ha lavorato per anni in silenzio, con articoli e dibattiti, per far crescere la coscienza e l'informazione sui temi dell'affidamento e dell'adozione» aggiunge Mario Aliberti dell'Anfaa. E da domani sarà con coloro che amava di più, i bambini, normali o bis-abili, nel «suo» asilo. i GITTA' DI COLLEGNO É asilo nido comunale "MARIO TORTELLO" Pedagog Marisa Pavone, vedova di Mario Tortello scopre la targa del nuovo asilo

Luoghi citati: Collegno