Saramago e il golpe del voto in bianco

Saramago e il golpe del voto in bianco FA SCANDALO IL NUOVO ROMANZO DEL PREMIO NOBEL: LA DEMOCRAZIA SENZA QUALITÀ IN UN INCUBO FANTAPOLITICO Saramago e il golpe del voto in bianco Gian Antonio Orìghi MADRID C ARA imo scandalo, più del ^«3 Vangelo secondo Gesù del '91 », ha vaticinato il grande scrittore portoghese José Saramago, presentando a Lisbona il suo nuovo romanzo, Ensaio sàbre la Lucidez («Saggio sulla lucidità», Editorial Caminho). In effetti l'ottantunenne premio Nobel, comunista dal '59, ha scritto la sua opera più pohtica, che chiude la trilogia sulla identità dell'individuo iniziata con Tutti i nomi e Cecità. Ma anche la più eversiva. «Lucidità», infatti, è votare in bianco. L'opera è ambientata un un Paese indeterminato, anche se i riferimenti al Portogallo sono evi¬ denti. Alle amministrative, che si svolgono nella più assoluta normalità, lo spoglio delle urne della capitale fornisce un risultato imprevidibile: il 700Zo degli elettori vota in bianco. Il governo di centrodestra, al potere con maggioranza assoluta (che sembra il clone dell' attuale Esecutivo del premier José Manuel Durao Barroso), ripete le votazioni la domenica successiva. Risultato: i «votos brancos» arrivano all'83%. Invece di cercar di capire, il governo scambia l'episodio per un «golpe bianco», impone al paese lo stato d'assedio, si ritira dalla capitale, la cinge di muri e la lascia senza forze dell'ordine, affinché gli abitanti si pentano della loro ribellione. Poi scatena un'impresionante operazione di polizia per cercare di scoprire ed eliminare il virus che sta minando la base jolitica. Appoggiato dai media, TEsecutivo arriva a compiere un attentato nel metrò. Ensaio sabre la lucidez si snoda, nella seconda parte, sulla identificazione del colpevole. Grazie ad una delazione, gli inquirenti accusano una donna di avere ispirato la rivolta e ipotizzano che la «subversao democràtica» sia dovuta a fatti occorsi quattro anni prima. Proprio i fatti di Cecità, dove un virus colpisce la vista dei cittadim. Ed è sempre l'unica persona risparmiata dal virus, la moglie del medico, la colpevole. «Bisognerà (ri)leggere insieme i due romanzi, perché è evidente che ci sono episodi di Cecità che fanno parte di Lucidi¬ tà», chiosa Diario de Woticias. «Una notte mi sono sveghato alle tre con l'idea e il titolo. Mi sono messo subito a scrivere - racconta Saramago -. Il tema di Ensaio sabre la lucidez non è stato mai trattato dalla letteratura. Ma dobbiamo prepararci all'eventualità del voto in bianco. Che risposta può dare il sistema? I governi sono emissari del potere economico. Non si discute della democrazia come se fosse una verdine intoccabile. Invece, dobbiamo toccarla, scuoterla». Aggiunge: «La democrazia è un punto di partenza, non di arrivo». E ancora: «Il voto in bianco è un atto di protesta contro i partiti che offrono una democrazia senza qualità. Mi piacerebbe che alle prossime europee l'asten- sione si trasformasse in "votagao ero branco"». Ma l'autorevole settimanale Expresso stigmatizza: «La vittoria dei voti bianchi sarebbe la fine della democrazia rappresentativa. Il nichilismo politico di Saramago è pernicioso e improprio per chi porta su di sé la responsabilità di un premio Nobel». José Saramago

Persone citate: Expresso, Gesù, Gian Antonio Orìghi, José Manuel Durao Barroso, José Saramago, Saramago

Luoghi citati: Lisbona, Madrid, Portogallo