Accendino esplosivo nascosto in chiesa

Accendino esplosivo nascosto in chiesa A PORTOGRUARO, VICINO A VENEZIA. LO HA TROVATO LA PERPETUA SU UN INGINOCCHIATOIO Accendino esplosivo nascosto in chiesa Il sospetto: è tornato Unabomber Mario Lollo corrispondente da VENEZIA Un aggeggio simile a un accendisigari, infagottato nel nastro isolante e con alcuni cavi elettrici, lungo ima decina di centimetri, forse con un certo quantitativo di polvere pirica: è stato trovato dalla domestica di una parrocchia, nascosto nell'imbottitura dell'inginocchiatoio di un banco in chiesa. Facendo le pulizie, la donna ha notato un taglio sul cuscino della panca che sta sotto la statua di Sant'Antonio, e ha pensato di ispezionare l'interno. Ne ha estratto una specie di accendino, lo ha consegnato al parroco, questi lo ha mostrato in canonica, un parrocchiano si è insospettito e lo ha portato al commissariato di polizia. Se quello trovato ieri, dentro all'inginocchiatoio nella chiesa di Sant'Agnese, a Portogruaro, sia un ordigno piazzato dal fantomatico Unabomber per far saltare le ginocchia di un fedele, lo si saprà solo dopo che il Ris di Parma avrà esaminato il reperto. «Avevo notato da qualche giorno quella protuberanza sul cuscino - dice il parroco - ma la perpetua è stata più curiosa di me. Mi sono quindi trovato fra le mani un aggeggio della grandezza di un accendino, con due stiletti sporgenti al centro e un innesco che, mi hanno detto, poteva scattare sotto il peso di un corpo inginocchiato». Così spie- ga monsignor Oscar Redrezza, da 48 anni parroco della chiesetta cinquecentesca prediletta dai giovani sposi. «Mi sono subito accorto che l'aggeggio aveva al centro un interruttore e che si presentava come una batteria», aggiunge Antonio Zadro, il parrocchiano che lo ha consegnato agii investigatori. Accorsi in forze a Portogruaro: il sostituto procuratore di Venezia, Luca Marini, agenti, carabinieri, artificieri, perfino il comandante del Ris dei carabinieri, Luciano Garofalo, arrivato in ehcottero. «Emergono fattori riconducibili al cosiddetto Unabomber», conferma, dopo aver parlato col colonnello Garofalo, Nicola Maria Pace, procuratore della repubblica di Trieste. È la procura che si divide con quella di Venezia una lunga serie di fascicoli d'inchiesta su dieci anni di esplosioni e ferimenti. «È uno dei pochi casi in cui il Ris potrà lavorare su un ordigno completo», sottolinea il procuratore. La chiesa è stata chiusa al pubblico per molte ore, il banco manomesso è finito sotto sequestro per rilevare eventuali impronte digitali o tracce utili al test del Dna, sono stati controllati tutti gli altri banchi, così come quelli di altre chiese in una delle zone preferite da Unabomber. Aveva già preso di mira i luoghi sacri, facendo esplodere un ordigno sopra un confessionale, a Cordenons, in provincia di Pordenone, la notte di Natale di due anni fa. Poi aveva provocato la perdita di un occhio e di alcune falangi a un'anziana, col lumino votivo scoppiatole in mano al cimitero. «L'obiettivo è la gente semplice, la più devota, che in cMesa si inginocchia - aifferma don Oscar - Antonio è il santo più popolare, quello in cui tutti credono, cui tutti si rivolgono. Il fedele che, prima di pregare, avesse acceso ima candela al Santo, si sarebbe inginocchiato proprio lì». Ieri sera la chiesa sarebbe stata affollata: era infatti in programma il concerto Stabat Mater del compositore Mario Pagotto. A chiesa piena, qualcuno si sarebbe sicuramente inginocchiato lì. Senza Contare gli attentati «laici», dai tubi pieni di chiodi nelle sagre paesane o fra gli ombrelloni in spiaggia, ai tubetti di conserva nei super¬ mercati, fino al pennarello raccolto da una bambina di 9 anni sul greto del fiume durante un pic-nic che le ha fatto perdere tre dita e la funzionalità di un occhio. Questa volta il presunto ordigno se lo sono passati di mano in mano almeno in quattro, senza che esplodesse: una novità, questa cilecca, nel decennale curriculum dell'Unabomber veneto -friulano. Se fosse confermata la pater¬ nità dello pseudo-accendino, verrebbe da dire che a confezionare il marchingegno stavolta siano state mani assai meno abili; segno che forse ITTnabomber non è uno solo, magari stanno crescendo gh emulatori. Altrimenti, se l'ordigno risultasse soltanto confezionato in modo verosimile, come dice il procuratore Pace, ma assolutamente inoffensivo, vorrà dire che si è trattato di uno scherzo di pessimo gusto. Non ci sono feriti Quattro persone 10 hanno maneggiato senza conseguenze I Ris hanno aperto un'indagine 11 parroco: volevano colpire la gente che viene a pregare II procuratore: stavolta potremo lavorare su un ordigno «intero» L'accendino trovato in un Inginocchiatoio

Persone citate: Antonio Zadro, Garofalo, Luca Marini, Luciano Garofalo, Mario Pagotto, Mater, Nicola Maria Pace, Oscar Redrezza, Unabomber Mario Lollo