Catturato il superlatitante di Angelo Conti

Catturato il superlatitante BLITZ DEI CARABINIERI A CHIVASSO: PRESO VINCENZO Dl LAURO, BOSS Dl SECONDIGLIANO Catturato il superlatitante Era nascosto in una mansarda con la fidanzata Angelo Conti Fino a ieri mattina alle 6,40 era fra i 500 latitanti più ricercati d'Italia. Poi ci hanno pensato i carabinieri ad estrometterlo dalla hit-parade del crimine, mandandolo a riflettere sul suo passato nel carcere delle Vallette. Vincenzo Di Lauro, 29 anni, nato e cresciuto nel quartiere di Secondigliano a Napoli era latitante da un anno a mezzo, cioè da quando (nel settembre del 2002) il gip partenopeo aveva spiccato nei suoi confronti due corposi ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso nonché per organizzazione a delinquere finalizzata al traffico intemazionale di stupefacenti. Quell'indagine, che individuava responsabili per 92 affiliati alla cosca Di Lauro, aveva permesso di disegnare tutto il «regno» del boss Paolo Di Lauro, il padre di Vincenzo, questo considerato invece fra i 30 latitanti più ricercati d'Italia. Perché Vincenzo Di Lauro abbia scelto di rifugiarsi in una mansarda di Chivasso, al ninnerò 42 di corso Galileo Ferraris, non è noto. O almeno il maggiore Mauro Masic, comandante del Reparto Operativo di Torino, non l'ha voluto dire. Ma le ipotesi sono, in fondo, soltanto due. Che si sia rifugiato lì per amore, cioè per raggiungere la sua attuale compagna, la francospagnola Elisa Juarros, 25 anni, nata a Strasburgo ma ufficialmente residente a Barcellona. La donna aveva, da qualche mese, preso casa a Chivasso, dove frequentava un giro di amicizie che sono attualmente sotto la lente degh inquirenti. Oppure che godesse, nel Chivassese, di una efficiente rete di copertura, garantita da altri camorristi che vivono in questa zona. Il Di Lavuro conduceva vita particolarmente ritirata. «Non si faceva mai vedere in giro - ha confermato il capitano Michele Tamponi, comandante della compagnia di Chivasso - ed aveva in casa una scorta di alimenti in grado di garantire la sopravvivenza sua e della fidanzata per almeno tre mesi». I militari sono arrivati sulle sue tracce grazie ad alcune intercettazioni telefoniche effettuate nel Napoletano. Circoscritta la zona di Chivasso in cui si sarebbe dovuto trovare, è stato effettuato un rigido con- trollo su tutti gh appartamenti affittati negli ultimi mesi che corrispondessero a determinate caratteristiche. L'alloggio di corso Galileo Ferraris è stato individuato dodici giorni fa, ma i carabinieri hanno avuto la certezza che il latitante si trovasse in casa soltanto mercoledì sera. Nella notte è stato allertato un complesso apparato: quaranta uomini, due pastori tedeschi del Nucleo cinofili, un elicottero della base di Volpiano. Quando il maresciallo ha sfondato, nel più classico dei modi, la porta della mansarda. Di Lauro ha cercato di fuggire sui tetti, raggiungendo un terrazzo, due palazzi più in là, e letteralmente avvolgendosi in un tappeto, secondo un cliché davvero classico per tutti gh uomini in fuga. Ma uno dei pastori tedeschi l'ha puntato, consentendo al suo conduttore di arrestarlo. In caserma Di Lauro non ha parlato, trincerandosi dietro ad un ostinato silenzio. La sua fidanzata ha invece pianto quando il maggiore Masic le ha spiegato che, per la legge italiana, avrebbero dovuto arrestare anche lei. Il padre è considerato invece trai trenta più ricercati d'Italia per attività illecite legate alla camorra Viveva «protetto» in pieno centro città Ha cercato di fuggire sui tetti ma è stato bloccato dai militari Vincenzo Di Lauro con la sua attuale compagna, la franco-spagnola Elisa Juarros, 25 anni, arrestata anche lei