Pedofilia a La Loggia, assolti maestra e educatore

Pedofilia a La Loggia, assolti maestra e educatore LA SENTENZA DOPO IL PROCESSO DURATO UN ANNO E MEZZO Pedofilia a La Loggia, assolti maestra e educatore «Non hanno commesso il fatto». Protestano le mamme dei bambini Alberto Caino «Sono stati assolti» urla in una smorfia di rabbia e di sofferenza una delle madri costituitesi parte civile con j familiari. I parenti furibondi e silenziosi ne spingono la carrozzella lontano dall'aula in cui il giudice Vincenzo Bevilacqua ha pronunciato la sentenza di assoluzione di Vanda Ballario e Valerio Apolloni, la direttrice e il presidente della scuola materna «Bovetti» di La Loggia, inchiodati per due anni e mezzo dall'accusa più infamante per degh educatori: pedofilia. «La sentenza è per non aver commesso il fatto», esce e informa uno dei loro difensori, Luigi Chiapperò. «Ma la formula che l'accompagna è per insufficienza di prove», precisa l'avvocato di parte civile, Stefano Castrale. La sentenza è stata letta a porte chiuse, così come il processo con rito abbreviato si è svolto per un anno e mezzo, con il giudice che si è preso tutto il tempo necessario per riflettere e decidere. A caldo gh avvocati dell'una e dell'altra parte si limitano al canonico «si dovranno attendere le motivazioni di Bevilacqua per capirne di più». Il pm Marco Bouchard se ne va in silenzio. Parlano gh sguardi. Improvvisa scatta una voce di doima: «Questa è la giustizia italiana». In un angolo l'altra mamma schieratasi come parte civile piange sommessamente e sussurra: «Mio figlio continua ad andare dallo psicologo». L'avvocato Castrale aggiunge: «Tutti e due i bambini coinvolti in questa storia devono tuttora essere assistiti da specialisti, sono stati psicologicamente abusa¬ ti, voghamo che ci si dica da chi». Trascorrono i minuti, cambia la scena: escono ilpadre di Apolloni, Vanda Ballario. Ora lei può tornare a casa, a La Loggia: sino all'altro ieri aveva l'obbhgo di dimorare altrove, così come il coimputato. I loro avvocati hanno lavorato ai fianchi l'impianto accusatorio e riassumono gh argomenti che ritengono siano stati vincenti: «In un contesto di pres¬ santi domande da parte di una mamma - dicono gh avvocati Nadia Garis e Emiliana Olivieri vennero fuori i nomi di Vanda e Valerio. Risulta che la donna h indicò e che il bambino confermò con un sì». I piccoli, allora fra i 3 e i 4 anni di età, avevano manifestato atteggiamenti di confidenza con il sesso che avevano creato angoscia e panico fra i genitori. «Chi ti ha insegnato queste cose?». La stessa mamma ha riferito di aver elencato i nomi di battesimo del personale della scuola e di aver avuto risposta affermativa dopo aver pronunciato quelli di Apolloni e Ballario. «Ma si tratta di persone assolutamente perbene - ribadisce Chiapperò - e senza macchia. Altro elemento su cui abbiamo insistito: i nostri chenti si sarebbero esibiti in giochi sessuali alla presenza dei bambini in luoghi della scuola e in orario scolastico, circostanze che avrebbero preteso un presupposto inesistente, cioè che i due imputati fossero persone affette da turbe e legate da una relazione morbosa. Ne hanno rivoltato la vita a fondo e non è emerso nulla del genere. Noi abbiamo rovesciato l'assunto che altri 6 bambini avevano parlato degh stessi giochi e che non avrebbero fatto i nomi dei nostri chenti per paura. Non è vero, non li hanno fatti perché non avevano motivo di farli. C'era semmai un'altra circostanza: giochi di un certo tipo fra i bambini c'erano stati in un bagno deUa scuola in un periodo precedente a queste accuse. Già allora, per il clima particolare che avvolgeva l'amoiente della "Bovetti", si era subito sparsa la voce della presenza di un pedofilo nella scuola». la rabbia di una donna «Mio figlio continua ancora oggi ad andare da uno psicologo»

Luoghi citati: Bevilacqua, La Loggia