Venaria e il triangolo erotico del Duca di Maurizio Lupo

Venaria e il triangolo erotico del Duca TOM ANI CON LA STAMPA LA TAVOLE DEL THEATRUM SABAUDI AE A 6,90 EURO Venaria e il triangolo erotico del Duca Maurizio Lupo DUE sorelle di 13 e 15 anni si contendono i favori di un sovrane, l'ardente Carle Emanuele II di Savoia, che smania per loro tanto da sfidare i pettegolezzi d'Europa. E' l'audace «triangolo» erotico e cortigiane che dal 1666 trova piccante scenario nella reggia di Venaria Reale, alla quale è dedicata l'ultima tavola del «Theatrum Sabaudiae» che La Stampa offre da domani ai suoi lettori. La vicenda prende avvio nel 1658, quando il Duca fonda il complesso della Venaria. E' un giovane di 24 anni e da otto siede sul trono. Il Piemonte, conteso da Francia e Spagna, è memore dell'orrida guerra civile dalla quale è uscite. Ora è tempo di ricostruire. Il sovrane desidera un luogo dove caccia, feste e rituali di corte si fondano in un'unica coreografia. L'aristocrazia trova nella reggia e nel suo parco «mode di rilassare l'animo con vari divertimenti, di mantenere in esercizio il corpo e di dedicarsi, tutte le volte che al Principe piace, alla caccia degli animali». Reduci di guerra si misurano ora in schermaglie d'amore con eleganti fighe di nobili famiglie che Cristina di Francia, madre del sovrano, aveva richiamato da Parigi. Sono ragazzine seducenti. Fra esse primeggia Gabriella di Marcile, nata nel 1652. E' la nuova amante del re. Ha soppiantato la più anziana Maria Giovanna di Trécesson, che il Duca nel 1665 ha «liquidato» a Parigi con una cospicua pensione. Gabriella ha appena 13 anni quando Carlo Emanuele II, ancora fresco di matrimonio con Maria Giovanna Battista di Nemours, le mette gh occhi addosso. Nel 1666 la relazione fra il Duca e Gabriella è conclamata. Venaria diventa la loro alcova e alla ragazza viene assegnato un palazzo prossime a piazza Annunziata. Appena però Gabriella rimane incinta il Duca le procura un marito di comodo. E' Carlo delle Lanze, conte di Sales. Il Duca gli fa riconoscere il fighe avuto nel 1668 da Gabriella: Agostino Francesco, che morirà da ufficiale, a soli 44 anni. A Corte si parla anche di un altro fighe che Gabriella avrebbe dato al Duca, tal Carlino. Ma ciò che eccita di più il pettegolezzo dei cortigiani è il «ménage à trois» che Carlo Emanuele II dal 1668 impone a Gabriella, costretta ad accettare nel talamo regale anche la sorella Cristina, di un paio d'anni più vecchia. Il Duca ricopre entrambe le ragazze di costosi gioielli. Ne parlano persino i salotti di Parigi. C'è il rischio di uno scandalo. Così il sovrano nel 1671 fa maritare anche Cristina, con il marchese di Drenerò. Gh darà quattro figli. Mentre il Duca estinguerà i suoi fremiti d'amore solo con la morte, il 12 giugno 1675. Gabriella, rimasta nel frattempo vedova, si è già risposata con Giacinto Scaglia di Verrua. Si sistema con lui m via Alfieri 15, nel palazzo oggi sede del consiglio regionale. Quando muore, il 22 febbraio 1729, all'età di 77 anni, dispone d'essere seppeUita nella chiesa di via Arsenale 18. Chiede che la sua tomba sia posta «dove possa essere calpestata», nella speranza «d'espiare cosi gli ardori giovanili».