Al Qaeda si vendica in Uzbekistan: 19 morti

Al Qaeda si vendica in Uzbekistan: 19 morti UN'ONDATA Di ATTENTATI DATASHKENT A BUKHARA Al Qaeda si vendica in Uzbekistan: 19 morti Uno dei gruppi fondamentalisti locali sarebbe braccato nelle zone tribali pachistane Maurizio Molinarì corrispondente da NEW YORK Almeno 19 vittime è il bilancio di un'ondata di attentati in Uzbekistan ed il governo punta l'indice verso i api fondamentalisti islamico, un ìt dei quali è braccato in Pakistan. n bilancio più pesante si è registrato a Bukhara, dove dieci persone sono morte per il crollo di un palazzo a seguito dell'esplosione accidentale di un ordigno mentre ora in fase di preparazione in vista di un possibile attentato. Le altre nove vittime, compresi sei poliziotti ed un bambino, sono state causate nella capitale Tashkent, da due attacchi suicidi contro il Chorzu bazar e scontri con elementi fondamentalisti, identificati dal ministro degli Esteri, Sadyk Safayev, in studenti di istituti wahabiti da tempo fuori legge e nel partito islamico Hizb ut-Tahrir che persegue la creazione di un califfato unico nell'Asia centrale ex sovietica. «Dietro quanto awe- nato c'è la mano del terrorismo intemazionale» ha accusato Safayev, tracciando una continuità con i recenti attentati di Madrid. LUzbekistan del presidente Islam Karimov è stato sin dall'indomani dell'I 1 settembre 2001 un fermo alleato degli Stati Uniti, mettendo a disposizione le basi militari per gli interventi in Afghanistan ed m Iraq e ricevendo aiuto da Washington per la campagna contro il Movimen¬ to islamico uzbeko, considerato una ramificazione di Al Qaeda. Proprio l'avvenuto ferimento in Pakistan del leader del Movimento islamico uzbeko, Tahir Yuldashev, viene identificato dagli investigatori a Tashkent come il possibile motivo degli attacchi. Gli attentati infatti sono iniziati poco dopo l'arrivo da Islamabad delle notizie su Yuldashev, che sarebbe stato colpito dal fuoco dei soldati pakistani durante la battaglia ingaggiata da dieci giorni contro gruppi di guerriglieri nel Waziristan del Sud Islamabad parla di 60 milìTiani morti, 162 catturati edun numero imprecisato riuscito a fuggire, incluso Yuldashev condannato a morte in contumacia per un'ondata di attentati avvenuti a Tashkent nel 1999 e per il tentativo di uccidere il presidente. n Pakistan continua a rafforzare il dispiegamento in tutto Waziristan, dove somma quasi 50 mila uomini, con il dichiarato intento di catturare i fuggitivi, incluso il capo uzbeko: «Sono scappati, li trovere¬ mo ovunque vanno e non gli consentiremo di riorganizzarsi» assicura il generale Shaukat Sultan. Sul lato afghano del confine invece sarebbe rimasto ferito il mullah Omar, capo del deposto regime dei taleban. A svelarlo è stata intervista rilasciata al quotidiano in lingua urdù «Ausaf» - conosciuto per i contatti con i taleban - da un dottore, secondo il quale Omar sarebbe stato colpito dagli americani durante un attacco che ha eliminato quattro guardie del corpo e adesso si troverebbe impossibilitato a muoversi per due mesi. Nel mirino della caccia ad Al Qaeda è entrata la setta fondamentalista dei Takfiri alla quale - secondo il «Wall Street Journal - apparteneva l'egiziano Mdhammed Atta, capo del commando dell'11 settembre, ed appartengono tanto il marocchino Jamal Zougam, sospettato per gli attentati di Madrid, che Abu Musab Zarcawi, accusato di essere il regista degli attacchi contro la coalizione in Iraq, I takfiri sarebbero una sette segreta che pratica il camuffamento nei costumi occidentali per poter meglio colpire: da qui il ricorso agli immigrati in Europa e la scelta da parte degli adepti di non farsi crescere la barba o di evitare di frequentare moschee e centri integralisti. Nel mirino di Al Qaeda vi sarebbe oramai anche l'Italia: la rivista islamica online Al-Batter riporta un articolo attribuito al capo delle cellule nel Golfo Persico, Abdelaziz Al-Moqnn, nel quale si stila un elenco delle priorità con cui colpire «ebrei e cristiani», citando con chiarezza gli italiani, «Tra gli ebrei vengono prima quelli americani seguiti da inglesi e francesi - recita il testo di Al-Moqrin, diffuso dall' agenzia Aki - i cristiani invece vanno divisi in questo ordine: americani, inglesi, spagnoli, australiani, canadesi e italiani». Una rivista islamica online cita l'Italia tra l'elenco dei bersagli prioritari con cui punire duramente «ebrei e cristiani»

Persone citate: Islam Karimov, Jamal Zougam, Maurizio Molinarì, Mdhammed Atta, Shaukat Sultan, Tahir Yuldashev