«Troppi veleni», sospesoli concorso medico di Marco Accossato

«Troppi veleni», sospesoli concorso medico TRA GLI ISCRITTI ANCHE LA FIGLIA DELL'ATTUALE PRIMARIO ACCUSATO DI FAVORITISMI «Troppi veleni», sospesoli concorso medico I rettore in procura: inopportuna la selezione per la cattedra di Nefrologia Marco Accossato Il rettore dell'Università, Rinaldo Bertolino, ha sospeso il concorso ai veleni per la cattedra di Nefrologia al quale aveva chiesto di partecipare - con un ricorso al Tar - la dottoressa Caterina Canavese, esclusa dal bando e minacciata poi di morte per il clamore suscitato dalla sua denuncia sulle colonne de La Stampa: «Mi hanno ingiustamente tenuta fuori dal concorso per Professore associato dov'è candidata anche la figlia dell'attuale primario e preside di Facoltà». Il professor Bertolino ritiene che «non ci siano le condizioni minime •necessarie per uno svolgimento sereno della prova e per una valutazione obiettiva» e ha quindi scelto di «congelare» il tutto almeno finché il Tar non sì sarà espresso. Il rettore ha anche inviato un esposto aha procura della Repubblica, perché anche da Palazzo di Giustizia si esprimano sul da farsi. Sul futuro della Nefrologia universitaria diretta dal professor Giuseppe Pìccoh alle Molinette, le minacce dì morte indirizzate alla dottoressa Canavese sono state in realtà solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già zeppo di polemiche e tensioni. Per diversi mesi sono state indirizzate in ospedale, in procura e ai giornali, diverse lettere anonime contro Pìccoh padre e figlia, e contro la gestione del reparto e dei medici. A gennaio la dottoressa Canavese ha fatto crescere ulteriormente la tensione lanciando in un'intervista un'accusa al suo primario e all'Università: «Mi chiedo con quali criteri abbiano scelto e si continuino a sceghere i lavori da evidenziare e quelli da escludere sul sito Internet istituzionale che rappresenta la Cattedra, la Divisione e la Scuola di specializzazione in Nefrologia, visto che di mio e di altri coUeghì non c'è neppure una riga». Un'accusa subito ribattezzata la «guerra al nepotìsmo», che sì è aggiunta a quelle lettere senza firma di cui non si è mai scoperto l'autore. La decisione del rettore è clamorosa, anche perché resa nota alla vigilia delle elezioni per la successione del preside dì Medicina, Pìccoh: proprio òggi sì vota infatti per la scelta del nuovo preside dì Facoltà fra i tre candidati Francesco Di Carlo (già preside dì Medicina), Giorgio Palestro e Dario Cantino. Caterina Canavese, medico assunto nel '75 nella Nefrologia universitaria, oggi prima nella graduatoria cu reparto fra ì coUeghì ospedalieri per numero di pubblicazioni scientifiche e Impact factor dopo i professori Segolonì e Stratta, la sempre sostenuto che la sua «è una battaglia contro l'ingiustìzia». Nel ricorso ed Tar spiega di non essere stata neppure avvertita dell'esistenza di un concorso per la cattedra di Professore associato nel reparto universitario diretto dal professor Piccoli. «Non credo che l'anzianità valga di per sé peravere un titolo di "professore". Credo alla meritocrazia, epenso dì essere un candidato decoroso per la cattedra come per la segnalazione su un sito Internet del mio dipartimento e della Cattedra universitaria: non dare la possibilità dì partecipare a un concorso a tutti quelli che ne avrebbero dirit¬ to, o escluderne i lavori da un sito visibile in tutto il mondo, è un'ingiustizia che non può essere taciuta». Trent'anni dì attività, 25 al fianco del professor Vercellone, oltre cento pubblicazioni all'attivo registrate da PubMed, ed didattici, poi docente aggiunta alla Scuola di specialità e a quella Infermieri, responsabile in passato di un laboratorio dì ricerca, organizzatrice e coordinatrice dì corsi Ecm, «sono stata trattata come se non avessi diritto non solo a partecipare a un concorso per diventare professore, ma neanche a essere citata in una pagina Web che dovrebbe rappresentare la vetrina istituzionale dell'intera struttura». Il concorso per la cattedra di Professore associato in Nefrologia «del quale non sono stata avvisata» - polemizza la dottoressa Canavese parlando di «danno e beffa» - è stato possìbile «anche grazie al fatto che il reparto ha collezionato una serie dì lavori scientifici pubblicati, compresi i miei!». Il professor Giuseppe Pìccoli, direttore della Nefrologia universitaria alle Molinette e preside della facoltà di Medicina

Persone citate: Bertolino, Caterina Canavese, Dario Cantino, Francesco Di Carlo, Giorgio Palestro, Rinaldo Bertolino, Stratta, Vercellone

Luoghi citati: Pìccoh