Tra affari, cibo e sesso i francesi ci ricordano qual è il costo della vita di Alessandra Levantesi
Tra affari, cibo e sesso i francesi ci ricordano qual è il costo della vita PRIME CINEMA Tra affari, cibo e sesso i francesi ci ricordano qual è il costo della vita Alessandra Levantesi LYON è, dopo Parigi, la seconda capitale del cinema francese ovvero una deUe ambientazioni preferite dai moderni cineasti. Ideando «Il costo della vita», una commedia imperniata sul tema del denaro, Philippe Le Guay ha trovato naturale collocarla sulle rive del Rodano, in una città «legata agh affari, alla gastronomia e al piacere». Dentro cpiesta cornice si muove un gruppetto di personaggi che si ispira ai modelli americani di «Short Cuts» (Altman) e «Magnolia)) (Anderson); ma inserendosi nella tradizione indigena del compianto Claude Sautet. Tutti questi riferimenti sono autorizzati dal regista e dal suo sceneggiatore Jean-Frangois Goyet, che nel gioco degh incastri e dei. contrasti hanno cercato il dimoile equilibrio tra il tono leggero e il sottofondo grave. Si tratta di una formula tìpicamente francese, die si può far risalire addirittura a Mohère, e il pubblico dell'Esagono continua ad apprezzarla come dimostra il notevole successo del film. Sarà interessante constatare se gh spettatori italiani, che solo di fronte ad «Amelie» (2000) hanno mostrato dopo molti anni un rinnovato interesse ■per la commedia d'oltralpe, ritroveranno il gusto'di un cinema d'intrattenimento non hollywoosiano. All'idea di quel metallo i comportamenti umani divergono in modo paradossale. Nella sorniona metafora di «Il costo della vita» gh estremi sono rappresentati dal prodigo Vincent Lindon e dall'avaro Fabrice Luchini, ma m contemporanea si svolgono anche i casi di altri personaggi. Per citare solo i principali: Claude Rich capitalista in crisi di identità causa sopravvenuta malattìa, Isild Le Besco ereditiera con complesso di colpa e Geraldina Pailhas squillo pragmatica e pedagogica. In primo piano spicca soprattutto il confronto a distanza fra i bravissimi Lindon e Luchini, che si incrociano solo in una scena finale da antologia. Sarebbe stato facile deridere e condannare il taccagno e accentuare la positività dell'uomo generoso, ina Le Guay sceglie una soluzione più sottile in chiave di umana comprensione. E . se non tutto Éa perfettamente, come spesso succede in questo tipo di costruzione drammaturgia, i valori in campo sono buoni e il risultato godibile. IL COSTO DELLA VITA di Philippe Le Guay con Vincent Lindon, Fabrice Luchini. Francia, 2003, commedia. TORINO, cinema Due Giardini, Eliseo, Pathè. MILANO, Plinius. ROMA, Adriano, Savoy, Warner Medici, Gulliver, Feronia
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