La rinascita degli arzilli veterani dell'ondata rosa di Cesare Martinetti

La rinascita degli arzilli veterani dell'ondata rosa TRIONFA LA STAGIONATA GENERAZIONE DI MITTERRAND La rinascita degli arzilli veterani dell'ondata rosa C'è molto antico nella nuova Gauche Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI Vengono da lontano, ma non è detto che vadano lontano, perché questi nuovi dirigenli della sinistra francese che domenica hanno colorato di rosso la cartina della Francia non sono affatto «nuovi», ma piuttosto vecchiotti. Anche di età. Milterrandiani, «rocardiani» (da Michel Rocard, primo ministro all'inizio dei 90), jospiniani. Ex deputati non rieletti, qualche ex ministro, una «generation terrain», militanti di base, in buona parte spuntati alla pohtica nell'((ondata rosa» del 1977, poi promossi a Parigi, infine trombati e rientrati in provincia a coltivare il rimpianto di " quando c'era Mitterrand...». La strepitosa vittoria della sinistra nelle elezioni regionah francesi ha sorpreso innanzitutto la sinistra e questo partito socialista che dalla batosta del maggio 2002 non aveva ancora dato segni di vita. Stessa leadership (Francois Hollande, a cui Jospin lasciò - si disse allora - le chiavi del condominio da gestire quando fu nominato a Matignon nel 1997), stessa incerta linea, stesse correnti. I «fabiusiani» (da Laurent Fabius che fu il più giovane premier negh anni 80 e da allora tutti aspettano che guidi il rinnovamento) contro gli amici di Dominique Strauss-Kahn (anche lui da almeno dieci anni dovrebbe guidare i riformisti) e tutti e due contro la sinistra di Henri Emanuelli e Julien Dray che per almeno un anno ha blocca¬ to il partito a discutere di come dialogare con i trotzkisti che raccogliendo il 10 per cento di voti al primo turno delle presidenziali 2002, aveva messo fuori gioco LionelJospin. Lutte Ouvrière, lotta operaia, e la Lega comunista rivoluzionaria, che si sono riunite appena due mesi fa trovando un compromesso per accantonare dal programma la "dittatura del proletariato" in vista delle elezioni regionah. Archeologia. Prendiamo per esempio Michel Vauzelle, trionfalmente eletto in Paca (Provence-Alpes-Có te-d'Azur) dove si temeva, soprattutto, l'onda nera di Le Pen. Ha 59 anni, tra l'Bl e Y86 ha fatto il portavoce di Mitterrand all'Eliseo al quale si era avvicinato e segnalato fin dal '74. Il vecchio presidente, per gratitudine, nel '92 lo nominò ministro della Giustizia. Ma lui voleva gli Esteri e nei corridoi del Ps è rimasta famosa la battuta: Vauzelle sognava "les Affaires étrangères ", l'hanno messo al ministero degh "affaires". Alle ultime politiche era stato trombato. E Huchon ? E' il nuovo presidente " delTIle-de-France, la regione di Parigi. In realtà è il presidente riconfermato perché era già stato eletto nel 1998, ma pochi se n'erano accorti. Quand'è cominciata la campagna elettorale, sotto le sue fotografie i giornali scrivevano : Jean-Paul Huchon è l'uomo accanto a Bertrand Delanoe, il sindaco della capitale, che ha fatto la campagna elettorale per lui temendo una vittoria della destra che gh avrebbe chiuso i rubinetti. Hu¬ chon ha 57 anni, era "directeur de cabinet" di Michel Rocard a Matignon quindici anni fa. Ha governato la Regione continuando il suo lavoro privato: cacciatore di teste. A Lione Jean-Jack Queyranne, 58 anni, è l'uomo che ha strappato la regione Rhóne-Alpes ad Anne Marie Comparini, l'unica presidente delTUdf, il partito centrista di Francois Bayrou che tenta di fare la fronda dentro il governo dominato dalTUmp chirachiana. Era un " chevenementista " (da JeanPierre Chevènement, uno degh " elefanti " del vecchio Ps, ora fuori dal partito) prima di diventare mitteirandiano. Nel 1976. Per otto armi è stato portavoce del partito. Nel '97 Jospin l'aveva voluto nel governo: segretario di Stato all'Oltremare. In Bretagna, invece, l'uomo che ha guidato la "storica vittoria" della sinistra (mai accaduto prima) si chiama Jean-Yves Le Drian, ha 57 anni, e negh armi 80 apparteneva a quella nuova generazione di socialisti cui partecipava anche Frangois Hollande e che si chiamò dei "transcourants", i senza corrente, o quelli che passavano da una corrente all'altra. La vittoria di Le Drian, dicono a Lorient, lo ricompensa di una lunga traversata del deserto: dal '92, da quando era sottosegretario "al mare", era stato dimenticato per gh altri governi. H vecchio Jacques Aiudette, 63 anni, professore di matematica e jreside di un hceo, ha conquistato a Vandea, i Pays-de-la-Loire, dove dominava il barone gollista Francois FiUon, ministro del lavoro di Raffarin, da lui ribattezzato ministro della disoccupazione. Auxietts apparteneva all' "ondata rosa" delle municipali 1977. In Borgogna il fedelissimo di Jospin Frangois Fatriat, 61 anni, anche luì ex sottosegretario e ministro dell'Agricoltura e anche luì trombato alle ultime elezioni ma pimpante candidato in campagna elettorale nella quale esibiva questo autoritratto : " Fumo, bevo, vado a caccia: sono un epicureo". A Mon¬ tpellier invece ha vinto un altro ex giovanotto dell'ondata rosa 1977 : Georges Fréche, 65 anni, deputato tra il 73 e il '97, poi a riposo con i galloni, per una volta, dì antico oppositore dì Mitterrand In Lorena, il governo va a Jean-Pierre Massèret, 60 anni, maratoneta per passione, ispettore delle imposte di mestiere, senatore socialista inamovibile dall'83. La "vague ròse" del 77 è così diventata l'ondata rossa del 2004 in queste elezioni che nessun so¬ cialista aveva previsto di vincere seguendo i sondaggi che, come già due anni fa, hanno sbagliato quasi tutto, salvo la facile previsione che il governo dì Jean-Pierre Raffarin ne sarebbe stato umiliato. Si diceva che il Front,dì Le Pen avrebbe'vinto à Marsiglia e che avrebbe votato meno del 50 per cento dei francesi. Tutto sbagliato. Nessuno aveva detto che avrebbe vinto la sinistra anche perché) da quella parte, non c'era proprio niente dì nuovo. La stessa leadership una linea politica su carta carbone con identiche incertezze e per di più tutte le correnti, da Fabius a Strauss-Kahn Frangois Hollande, leader del partito socialista francese, durante il «discorso della vittoria» dopo le elezioni di domenica

Luoghi citati: Francia, Front, Lorena, Marsiglia, Parigi