Distributori d'epoca nel cinema d'autore

Distributori d'epoca nel cinema d'autore LA MOSTRA ITINERANTE DA OGGI NEL BRESCIANO DOPO LA PRIMA TAPPA ROMANA Distributori d'epoca nel cinema d'autore n nove film cult l'evoluzione del design delle stazioni di servizio Antimo Fabozzo E' sempre lì, impresso nella nostra mente, Vittorio Gassman, alias Bruno Cortona, strombazzante al volante della mitica Lancia Aurelia Sport in un giorno appiccicoso di Ferragosto dal sapore di boom economico, spalancato su una Roma medita, senza un cane per strada. E' il primo ciak del «Sorpasso», uno dei nove film-cult che i cultori del cinema d'autore potranno rivedere insieme ai distributori di benzina d'epoca immortalati nelle pellicole, da domani al 10 aprile a Mazzano, nel Bresciano, nell'ambito di «The Gasoline Movie Show», una rassegna itinerante che, alle spalle la partenza romana, spazierà in lungo e in largo per il nord Italia, fino al prossimo autunno quando la carovana si. fermerà a Torino. Un viaggio tra arte industriale e modernariato per illustrare la storia e l'evoluzione nel design dei distributori di benzina in una cornice particolare; i fotogrammi di alcuni film in cui compaiono stazioni di servizio. Una sorta di excursus storico del cinema internazionale dai primi «movie» ai giorni nostri che cammina di pari passo con lo sviluppo della tecnologia legata al nfornimento dei veicoli. Si parte da una pompa su carrello, made in Usa, del 1919, anno del film «The garage» con Buster Keaton, e si finisce con un miscelatore volumetrico, con indicatore a orologio, prodotto in Italia nel 1967 e ben visibile in «Thelma e Louise», con Susan Sarandon e Geena Davies, diretto da Ridley Scott nel 1991. In mezzo ci sono la vecchia pompa di benzina Elf in bella posta nel film «Il sorpasso» di Dino Risi del 1962 e il distributore di carburante collocato nel garage della bisca clandestina dei gangster di «A qualcuno piace caldo» di Billy Wilder del 1959. Proprio in quegli anni, era il 1963, sul set di «Uccelli» di Alfred Hitchcock, imo stormo di volatili fa cadere un uomo con la sigaretta accesa proprio nei pressi di un distributore di benzina che esplode e prende fuoco. Un passo indietro e ci si immerge nella Roma del Dopoguerra dove il neorealismo di «Ladri di bicicletta», è il 1948, mostra la povertà di una famiglia il cui figlio minore non frequenta la scuola ed è costretto a lavorare da un benzinaio che lo sfrutta. Ancora a ritroso con la macchina del tempo e siamo catapultati nel 1934 tra Clark Cable e Claudette Colbert, interpreti di «Accadde una notte», di Frank Capra, dove Clark-Peter è un giornalista disoccupato che ha bisogno di «oro nero» e vende la sua valigia e il suo cappello al benzinaio in cambio del carburante. Ripiombiamo nei «favolosi Anni '60» con i "chopper" di «Easy Rider», film cult di Dennis Hopper del 1969, che vanno a rifornirsi in un distributore Esso Extra dell'epoca. Anche le scorribande automobihstiche nelle notti romane di «La dolce vita», del 1960, devono interrompersi per un pieno di benzina: nel film campeggia come un'icona un distributore bifronte a misurazione volumetrica del 1960 ed un gonfiagomme del 1950. Nove «full immersion», dove non è così utopistico scorrazzare avanti e indietro nel tempo, aggrappati alla memoria cinematografica e a quelle pillole di cara industria itahana.

Luoghi citati: Italia, Mazzano, Torino, Usa