Carramba, die cordata I lèttoni si svelano in tv

Carramba, die cordata I lèttoni si svelano in tv DOPO GIORNI DI STALLO, DOMANI POTREBBE PARTIRE LA TRATTATIVA Carramba, die cordata I lèttoni si svelano in tv Gli uomini di Basarins si presentano ufficialmente telefonando in diretta Tra di loro uno degli artefici del «miracolo» Udinese e un intermediario di professione inventore: ha brevettato la lattina con apertura «igienica» Roberto Condio TORINO Non ci si annoia mai, con il Toro. La squadra vaga fra A e B da una decina di anni e riesce a complicarsi la vita anche in una cadetteria a 24 con 5 promozioni e mezza; la società non trova stabilità dai tempi di Pianelli ed è oggi nelle mani di un patron che da tempo brucia dalla voghe di farsi da parte e non perde occasione per ribadirlo. «Sono pronto a vendere - dice Cimminelh -. A patto che la controparte sia seria e fornisca garanzie adeguate, anche in funzione degh impegni presi con il Comune e con il Torce per gh stadi». La novità dell'ultimo mese è stata proprio il manifestarsi del primo vero potenziale acquirente del Toro cimminelhano: la cordata lèttone-torinese che fa capo all'imprenditore Aleksandrs Basarins. I fitti contatti tra legali e le prime garanzie inviate alla società granata il 10 marzo sembravano indirizzare verso una trattativa subito concreta. Invece, da una ventina di giorni, sostanzialmente non si registrano passi in avanti. Gh avvocati Rossotto (per Cimminelli) e Lupi (peri lèttoni) hanno persino smesso per un po' di cercarsi, mentre le sole (velenose) comunicazioni avvenivano tramite fax e agenzie stampa. Un dialogo tra sordi, insomma. Tra un Toro che continuava a chiedere garanzie sempre più dettagliate e una coniata che riteneva sufficienti quelle già prodotte per poter vedere le ultime carte granata ed elaborare così un'offerta sulla quale avviare la trattativa. Alta tensione, insomma, fino a mercoledì scorso, quando Rossotto ha ripristinato il filo diretto con Lupi: «Dateci una prova concreta della vostra solidità patrimoniale, rilasciata da una primaria banca itahana, e cominceremo a trattare». «Entrolunediravrete», la risposta. Domani verificheremo. Con i soldi a disposizione (tanti, quelli annunciati), sarà difficile perdere altro tempo se davvero Cimminelli vuol vendere e i «lèttoni» comprare. Intanto, attorno al caso che tiene in apprensione la gente granata si continuano a registrare cose strane, mosse quantomeno curiose, forse persino inopportune. Dopo le schermaglie a mezzo Ansa, venerdì sera si è arrivati alla «carrambata» in diretta tv, sia pure su una emittente locale. Su «Telestudio» si parlava in diretta di Toro con giornalisti, tifosi e Sergio Rodda, presidente dell'Api torinese e «anima» di ((Azione Toro», l'azionariato popolare che ha subito stretto rapporti di collaborazione con la cordata. La sorpresa è arrivata via telefono: per replicare a commenti poco lusinghieri sulla credibilità della pista lèttone, prima Carlo Fiazzolla, manager con trascorsi importanti nell'Udinese dei miracoli e nella Roma, e poi il torinese Alessandro Mondarli sono per la prima volta usciti allo scoperto come i rappresentanti delegati da Basarins a trattare l'acquisto del Toro. Mezz'ora di dichiarazioni più che esplicite: ((Facciamo sul serio, veniamo per vincere», «Le garanzie sono in arrivo e bastano per comprare un club di serie A», «Basarins non costruisce solo case sul Mar Baltico: ha partecipazioni in società e banche», (di nuovo Toro sarà al centro di un progetto di sinergie commerciali che coinvolgeranno Italia, Russia e i paesi baltici». Il tam-tam è partito al volo, così come i sogni dei tifosi granata. Ieri su Internet già girava l'oi^anigramma del futuro: Mongarli presidente o quantomeno vice di Basarins, Fiazzolla dg, Rodda ad, con allenatore Zaccheroni, già con Fiazzolla a Udine. «Smentisco, almeno il mio ruolo - fa sapere Mongarli -. Sono solo un intermediario, lavoro per Basarins e mi sono sentito in dovere di intervenire in tv per precisare la consistenza di chi rappresento e inviare un altro messaggio ai nostri interlocutori». Fresidente o intermediario, da venerdì sera chi tifa Toro si chiede: ma chi è questo Mongarli? «Ho anch'io il cuore granata, per tradizione familiare. Frofessionahnente, mi conoscono più all'estero che in Italia. Faccio lavorare la testa, principalmente mi occupo di brevetti. Qualche esempio? Ho inventato un tipo di manopole da cucina timerizzate, un dispositivo da installare sulle auto per pagare l'assicurazione in base all'effettivo utilizzo e la lattina con la linguetta che si ripiega su se stessa rimanendo estema: l'ha già approvata la Coca-Cola, interessa alla Farmalat per un nuovo packaging del latte». Con i lèttoni, adesso, Mongarli prova a inventare il modo di rilanciare il Toro. L'imprenditore lèttone Basarins Il patron Francesco Cimminelli, il figlio Simone e il presidente Tilli Romero: sono loro che guidano il Toro dall'aprile 2000

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