La tv troppo invadente? Vigilate, ragazzi, vigilate di Bruno Vespa

La tv troppo invadente? Vigilate, ragazzi, vigilate INFINITY FESTIVAL: NICHETTI, BELDI, COMAZZI E SIMONELLI A CONFRONTO La tv troppo invadente? Vigilate, ragazzi, vigilate Roberto Fiori ALBA «Porta a porta»? Litigiose riunioni di condominio con Bruno Vespa nel ruolo delTamministratore. Veline e letterine? Fiori biondi che ingentiliscono la scrivania dei conduttori. E il denaro è una suggestione di cui si parla soltanto e che non si tocca mai. Così vedono la tv gli studenti di Alba, critici in erba per Infinity Festival in un progetto che li ha visti ieri, nella giornata di inaugurazione della rassegna dedicata a cinema e ricerca dello spirito, confrontarsi con i registi Maurizio Nichetti e Paolo Beldì, con il critico della «Stampa» Alessandra Comazzi e con Giorgio Simonelli, docente di Storia della televisione all'università Cattolica di Milano. Una televisione tanto colorata e sbarazzina quanto moralista e pronta a puntare l'indice per fare giustizia. E sempre impegnata a insegnare qualcosa. «Dalla cucina all'arte della seduzione, la tv esprime un costante intento pedagogico» dice SimoneUi. «Ma alla fine - osserva Beldì - non insegna nulla, perché i contenuti sono scarsi, ogni modello è portato all'esasperazione. E tutti ragionano per format e stereotipi». Come quella volta - ha raccontato Nichetti - che un disoccupato di Bari si presentò a una trasmissione vestito con l'abito da sposo, e i responsabili del programma lo fecero cambiare e passare al trucco per farlo sembrare più vero. Ma se il piccolo schermo è il regno della visione e della visibilità, basta alzare un po' il velo per scoprire che salotti, piazze e cucine mediatiche lasciano fuori una porzione consistente del reale. «Il video propone modelli dice Alessandra Comazzi -, stili di vita che passo dopo passo hanno invaso ogni settore della società. La tv, anche per oggettive mancanze della società civile, si assume ruoli che non le competerebbero e poi non li molla più, occupando ogni spazio possìbile». Ma il pubblico se ne sta accorgendo, «anche grazie a trasmissioni di "vigilanza" come possono essere, sia pure in maniera molto differente, "Striscia la notizia" o "Report". E sta sviluppando una salutare diffidenza». Il tema dell'invisibilità, filo rosso dell'Infinity di quest'anno, è stato coniugato anche con il cinema. Bruno Fomara ha proposto un'antologia di immagini fuori campo tratte dai classici e le ha suggerite alla riflessione di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, e del critico Gianni Canova. Le loro parole hanno confermato la sensazione di molti spettatori davanti a un film: cioè che il non detto, il non espresso, sia alla fine più importante di quello che il regista decide di mostrare. In fondo «filmare l'invisibile» significa portare in superficie ciò che normalmente viene tenuto nascosto nel cuore. Per questo il linguaggio - sia cinematografico, sia televisivo - che si sviluppa attraverso le immagini colpisce così profondamente il pubblico: perché riesce a provocare sensazioni meno tangibili ma non per questo meno profonde. Sull'arte cinematografica come espressione di uno spirito d'autore terranno nei prossimi giorni due lezioni, una da regista e una da attore, rispettivamente Pasquale Scimeca («Placido Rizzotto», «Gli indesiderabili») e Luigi Lo Cascio («I cento passi», «La me- glio gioventù»). Per dimostrare infine che non di solo spirito vive il cinema, ma anche di cassetta, sarà proiettata venerdì l'anteprima nazionale del nuovo western di Ron Howard, «The Missing». Il primo giorno di Infinity Festival ha coinciso con un altro appuntamento sulle colline dell' Albese. Nella tenuta dei fratelli Coretto, Stefano Bonilli, Bruno Gambacorta, Beppe Gandolfo, Folco Portinari, Luigi Veronelli hanno parlato anche loro di tv. Ma in stretto abbinamento con la cucina. «A tavola alle 7 - Riti e miti alimentari in tv» si intitolava la conversazione dedicata al programma che fu pioniere delle rubriche televisive sull'alimentazione. Si è parlato di cultura alimentare e divulgazione, del modo in cui cibo e vino vengono trattati dalla tele, dei nuovi canali tematici che dovrebbero diffondere il patrimonio enogastronomico italiano nel mondo. Maurizio Nichetti era ieri all'lnf Inity Festival

Luoghi citati: Alba, Bari, Milano