La vendetta dei pedofili contro la madre coraggio

La vendetta dei pedofili contro la madre coraggio TORRE ANNUNZIATA, SETTE ANNI FA DENUNCIÒ LA BANDA CHE AVEVA ABUSATO DEL FIGLIO La vendetta dei pedofili contro la madre coraggio Un killer solitario l'ha ammazzata a colpi di pistola sulla porta di casa Enzo La Penna NAPOLI Fu tra le poche a trovare il coraggio di denunciare quelle violenze sui bambini, vittime di una banda di pedofili che aveva allestito una camera degli orrori nel garage di ima scuola elementare. Era il 1997 e la vicenda del rione dei Poverelli, alla periferia di Torre Annunziata, destò sconcerto e indignazione. Venerdì sera Matilde Sorrentino, casalinga di 49 anni, è stata ammazzata sulla porta di casa da un killer solitario a colpi di pistola. In pantofole era andata ad aprire la porta, mentre il marito, 57enne operaio in pensione, se ne stava tranquillo a guardare la tv nel soggiorno, in attesa che rincasassero i due figli, tra cui un quattordicenne che di anni ne aveva appena sette quando finì nelle gnnfie dei suoi seviziatori. Qualcuno ha notato l'assassino in fuga e lo ha descritto ai carabinieri che ora ricercano un pregiudicato della zona: nei suoi confronti il pm ieri pomeriggio ha finnato un provvedimento di fermo che lo indica come l'esecutore materiale del delitto. Una vendetta dei pedofili contro chi aveva contribuito a mandarli in galera per reati infamanti? E' la pista privilegiata da carabinieri e dai pm della procura di Torre Annunziata, i quali sono giunti a tale conclusione,scartando-tutte le altre ipotesi che sono apparse assai deboli sia sotto il profilo logico sia in base agli elementi raccolti. ,r Matilde Sorrentino viene da tutti descritta come ima donna tranquilla, dalla condotta irreprensibile, così come appare improntata alla più assoluta onestà la vita dei suoi familiari («non esiste alcuna macchia», ha spiegato un investigatore). Né trovano consistenza le altre congetture, come quella di ima rapina ad opera di un balordo, oppure di un tentativo di sequestro. «Procedendo per esclusione, la vendetta dei pedofili appare come l'unico movente plausibile. Anche se, almeno fino ad ora, nessuno ci ha detto che la Sorrentino è stata uccisa da o per conto dei pedofili», ha affermato un investigatore. L'attenzione è tutta concentrata sulla figura del latitante; lo descrivono come un malavitoso di un certo spessore criminale, sulla quarantina, che non risulta affiliato a clan della camorra ma che potrebbe comunque avere collegamenti con le cosche di Torre, e che non è imparentato con nessuno degli imputati dell'inchiesta sulla scuole del rione dei Poverelli. Non si esclude pertanto che sia stato assoldato per eseguire un delitto su commissione. Per precauzione, nel caso di trattasse di una vendetta o di una intimidazione nei confronti di altri testimoni, i carabinieri hanno disposto una assidua vigilanza per proteggere altre due donne, madri di bambini violen- tati, che denunciarono i responsabili. Pattuglie stazionano da ieri davanti alle loro abitazioni. Il processo si concluse cinque anni fa con diciannove condanne. Appena un paio di settimane dopo la sentenza i due principali imputati, che erano stati scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare, furono ammazzati in due distinti agguati avvenuti a poca distanza l'uno dall'altro. Si disse allora che i due omicidi, rimasti casi irrisolti, portavano la firma della camorra intenzionata a infliggere una punizione esemplare laddove lo Stato si manifestava ineffi¬ cace. Una vicenda che pone non pochi interrogativi agh investigatori, che ora si trovano di fronte a una malavita che, almeno in alcuni suoi esponenti, avrebbe operato una diversa scelta di campo, schierandosi contro chi aveva denunciato i protagonisti-degU abusi. Un altro motivo di perplessità riguarda i tempi: quasi otto anni sono passati dal giugno 1997 quando i carabinieri eseguirono 21 arresti negli ambienti dei pedofili. Troppi, secondo qualcuno, per far pensare a una vendetta. A meno che il delitto non si configuri come un «segnale» da lanciare a quanti saranno chiamati a testimoniare in una altra «tranche» del processo. Ieri è stata smentita l'indiscrezione secondo la quale anche Matilde Sorrentino era stata convocata dai magistrati per una nuova deposizione in tribunale. L'uccisione di Matilde segue di due settimane l'assassinio di un'altra donna a Torre Annunziata, Anna Barbera, madre di un giovane «giustiziato» anni fa della camorra. Ma nessuno qui a Torre mette in relazione i due omicidi. Alcuni testimoni hanno visto l'assassino in fuga E' un pregiudicato della zona, ora ricercato dalle forze dell'ordine Disposta la vigilanza per proteggere altre due mamme di bambini violentati che avevano fatto arrestare i seviziatori I carabinieri sul luogo del delitto

Persone citate: Anna Barbera, Enzo La Penna, Matilde Sorrentino, Sorrentino

Luoghi citati: Napoli, Torre Annunziata