Una guardia del corpo ha consegnato Saddam
Una guardia del corpo ha consegnato Saddam RIVELAZIONI DELLA BBC SULL'ULTIMO CAPITOLO DELLA CACCIA AL DITTATORE Una guardia del corpo ha consegnato Saddam Non avrà la ricompensa di 25 milioni di dollari: ha parlato sotto interrogatorio retroscena Maria Chiara Bonazzi LONDRA IL misterioso delatore «ampio di cintola» che lo scorso dicembre diede agli americani le coordinate del nascondiglio di Saddam era ima fidata guardia del corpo del dittatore iracheno, del quale è anche parente. L'uomo, che si chiama Mohammed Omar Ibrahim al-Musslit, ha ceduto rapidamente sotto interrogatorio, subito dopo essere stato arrestato. Ieri il legale dell'ex tiranno, il controverso «avvocato del diavolo» francese Jacques Verges, ha detto di temere che Saddam possa essere avvelenato prima del processo, per evitare che metta in piazza i suoi antichi rapporti di amicizia con gli americani. L'identità del traditore di Saddam è stata rivelata dalla Bbc, che stasera manderà in onda imo speciale dedicato alla soffiata che portò alla cattura dell'ex dittatore. La conferma che è stato al-Musslit a fornire l'informazione cruciale agli americani proviene da alcuni personaggi vicini all'ex dittatore, racconta l'inviata Jane Corbin. Nella loro cerchia, l'uomo era chiamato «il ciccione». Dalle indagini della Bbc risulta che alla fine al-Musslit era probabilmente l'unico uomo che conoscesse per filo e per segno i movimenti di Saddam. Era stato un suo fedelissimo luogotenente, al suo fianco durante la sua ultima comparsa in pubblico a Baghdad e la successiva fuga a bordo di una Oldsmobile bianca mentre gli americani marciavano sulla capitale il 9 aprile 2003. Inoltre era stato un personaggio chiave dei famigerati servizi di sicurezza di Saddam, e aiveva militato tra i Fedayn. L'«anello d'acciaio» apparentemente invulnerabile di guardie del corpo, parenti e omertà tribali che proteggeva l'ex ditta- tore cedette quando al-Musslit fu arrestato dai reparti speciali americani durante un raid a Baghdad e trasportato in aereo a Tikrit, dove si piegò velocemente alla pressione delle domande. Ufficialmente gli americani non vogliono dire nulla siili' identità del traditore di Saddam: il colonnello James Hickey, dell'unità che portò a termine l'operazione «Alba rossa», il raid alla casupola dove Sad¬ dam fu trovato rannicchiato in un buco nel terreno, si limita a dire: «Era un uomo di mezza età col fisico a pera». Ma il generale Ray Odierno, capo dela quarta divisione di fanteria con responsabilità per la zona di Tikrit, ha raccontato alla Bbc: «Ci disse: "Saddam è laggiù da qualche giorno e se ci andate lo troverete». Era il 13 dicembre. Gli americani erano ansiosi di agire subito in base a quelle informazioni e l'operazione scattò quello stesso giorno. Il generale Odierno ha negato che l'uomo che ha tradito Saddam sia stato torturato, ma ha detto al programma che si trattava di «un personaggio sinistro» e che «il Tesoro , (Usa, ndr) si terrà i soldi» della taglia da 25 milioni di dollari che pendeva sulla testa di Saddam, in quanto le informazioni rilevanti non sono state fomite spontaneamente, bensì sotto interrogatorio. Ma adesso l'attenzione si sposterà su un altro interrogato¬ rio, quello dello stesso Saddam. Ieri il controverso avvocato francese Jacques Verges, 79 anni, che nel corso della sua carriera ha difeso personaggi accusati di crimini orrendi, inclusi il boia delle SS Klaus Barbie, il superterrorista Carlos detto «lo sciacallo» e anche Slobodan Milosevic, ha annunciato di avere ricevuto una lettera con cui il nipote di Saddam, Ali Barzan al-Tikriti, gli affidava l'incarico di difendere l'ex dittatore. Appare sempre più probabile che Saddam, detenuto in una località segreta, venga processato in Iraq per genocidio e crimini contro l'umanità. Verges, che probabilmente assumerà la difesa anche di Tareq Aziz, ha sostenuto durante un talk show televisivo in Francia che sia l'ex dittatore che il suo ex ministro degli Esteri siano «in pericolo di vita»: «La mia paura è che Saddam Hussein venga avvelenato prima del processo». Un giudizio gli sembra «impossibile», perché a suo dire rischierebbero di venire fuori dettagli imbarazzanti delle trattative passate tra gli americani e Saddam, inclusa la presunta «vendita di tossine del carbonchio». L'awocato francese che difende il raiss «Ho paura che venga avvelenato prima del processo perché non riveli verità scomode» L'immagine della cattura di Saddam nascosto in una camera sotterranea
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