Ciampi: una nuova risoluzione Onu per Tlraq di Paolo Passarini
Ciampi: una nuova risoluzione Onu per Tlraq IL PRESIDENTE A BUDAPEST: UN MAGGIOR IMPEGNO DELLE NAZIONI UNITE FACILITERÀ' LA TRANSIZIONE Ciampi: una nuova risoluzione Onu per Tlraq .'uccisione di Yassin «un episodio grave che si colloca in una spirale perversa» Paolo Passarini inviato a BUDAPEST «Auspico una nuova risoluzione dell'Onu». A conclusione della sua visita di Stato in Ungheria, Carlo Azeglio Ciampi decide di concedersi ai giornalisti nella hall dell' Hotel Kempisky, che lo ha ospitato. Il presidente vuole trarre un bilancio (molto positivo, dice) del suo ultimo viaggio, esprime forte soddisfazione per la conclusione del Consiglio europeo a Bruxelles (la nuova Costituzione entro giugno), ma, soprattutto, vuole parlare di Iraq e di terrorismo, nell'ordine. «In Iraq - sostiene - occorre sperare che si arrivi a giugno a un primo governo iracheno, anche se non sarà ancora quello scelto dal popolo iracheno, per cui occorrerà più tempo». E proprio in questo intervallo di tempo tra il primo govemo provvisorio e quello eletto dal popolo qualche mese dopo, si colloca il problema di una nuova risoluzione Onu, che aggiorni e chiarisca la 1511. Il punto è: chi garantirà le regole durante il periodo di transizione? Ciampi si dice assolutamente convinto che «un maggior impegno dell'Onu faciliterà la transizione». Gli Stati Uniti d'America, che pure non escludono una nuova risoluzione, sperano che questa, oppure un accordo diretto con il govemo provvisorio, consenta loro di conservare il controllo della situazione. Ciampi, come i governi di quasi tutti i Paesi europei, ritiene invece che il ruolo di garanzia debba essere assunto da una coalizione multinazionale che risponda all'Orni. Ed è convinto che la risoluzione 1511 contenga già questo principio e ne fissi l'applicazione a partire dal 30 giugno. «Leggetela con attenzione - esorta - Ci sono molte cose importanti in quelle due paginette. Molti ne parlano, ma pochi l'hanno letta tutta. Leggetela e vi troverete delle cose di cui forse neppure alcuni di voi si sono accorti». A una nuova risoluzione, secondo il presidente della Repubblica, spetterebbe il compito di precisare e fissare i compiti della forza multinazionale durante la transizione, il cui inizio, come si diceva, è già previsto dalla 1511 per il 30 di giugno («La strada è spianata», sostiene). «L'altra cosa fondamentale - prosegue Ciampi - è la lotta al terrorismo». E qui il presidente esprime un giudizio, fissa un principio e insiste su una priorità strategica. Il giudizio riguarda l'eliminazione del capo spirituale di Hamas, Yassin, che definisce «la brutta notizia di alcuni giorni fa». «E' stato un episodio grave aggiunge con un tono severo di voce - che si colloca in una spirale perversa». Ed ecco il principio: «Onesta spirale di violenza va spezzata, perché violenza chiama violenza». Infine la priorità strategica: «Per prima cosa - dichiara il Presidente - occorre compiere ogni sforzo perché si concluda il conflitto in Medio Oriente». «Onesto - aggiunge - è un mio punto fermo, voi lo sapete». Il contesto in cui la visita in Ungheria si è svolta (la concomitanza della riunione del Consiglio europeo a, Bruxelles, il cambiamento di posizione di Spagna e l Polonia) ne hanno illuminato ; la' questioiie principale' posta da Ciampi: la necessità di una rapida approvazione della Costituzione europea. Il Presidente ne parla per la terza volta in tre giorni, convinto che il suo ottimismo della volontà al riguardo sia in fondo più realistico dello scetticismo espresso da Silvio Berlusconi. «Mentre ero qui - racconta Ciampi - sono arrivate notizie molto positive dalla conclusione del Consiglio europeo». «Il paragrafo iniziale del documento conclusivo - spiega - è molto chiaro. Lo avete letto anche voi: è molto importante. Si tratta di un passo avanti molto importante». Il Presidente si riferiva ovviamente all'impegno assunto dai governi europei di approvare la Costituzione alla prossima riunione del Consiglio, il 17 giugno. Adesso, però, si tratta di vedere se questo impegno sarà rispettato. Il presidente Carlo Azeglio Ciampi ieri a Budapest con il primo ministro ungherese Peter Medgyessy
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