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A Moggi chiedo appena due sforzi: per Diego e Torres BIANCONERO E' A Moggi chiedo appena due sforzi: per Diego e Torres Darwin Pastorin AMICI bianconeri, questi non sono giorni felici. L'orrenda notte dell'Olimpico mi ha lasciato un segno lacerante dentro l'anima, una profonda malinconia. Quello è il calcio? Davvero tutti i nostri sogni rischiano di frantumarsi davanti a una violenza così assurda, così insensata? Dov'è finita la festa del pallone, lo stadio come luogo di passioni? Mi rivedo in curva Filadelfia con mia madre, con i miei amici e compagni di scuola del Toro: sì, potevamo stare insieme, liberi di tifare, di prenderci in giro, di trascorrere una domenica in allegria, con le nostre bandiere, le nostre magliette, i nostri beniamini. Lazio-Roma rischia di spegnere le ultime illusioni, di portare il football in un labirinto, senza nessun filo di Arianna a ridarci una via di salvezza, una possibilità di ritomo alla luce, alla speranza. Consoliamoci con la nostra Juventus. Il pareggio di Udine va bene, ci sono stati dei passi in avanti, è ritornato Trezeguet e Maresca sta dimostrando di meritare un posto al sole per la prossima stagione. Ha personalità e talento, questo fine dicitore. Le attenzioni sono rivolte al futuro. Quale squadra vedremo, chi resta e chi parte da casa Juve e, soprattutto, chi sarà il prossimo allenatore? Alla luce degli ultimi sviluppi, di quanto letto e sentito, io spero ardentemente nella riconferma di Lippi. Non riesco a pensare a una Juve senza la sua guida ideale, il suo «simbolo forte». Una guida che non è soltanto tecnica, ma morale: ne riparleremo presto. Mercato. Fiore, Gilardino e Corradi sono nomi interessanti, ghiotti. L'ho già scritto: a me piacerebbe vedere in bianconero Diego del Santos, un numero 10 che possiede lo stesso Dna di Omar Sivori e Michel Platini. Ma il fenomeno da prendere a occhi chiusi è Fernando Torres dell'Atletico Madrid: forza Moggi, regalaci questo straordinario campione!