Anche Altman sonnecchia

Anche Altman sonnecchia PRIME CINEMA Anche Altman sonnecchia In «The Company» non c'è il suo stile Lietta Tomabuoni THE Company» di Robert Altman non somiglia ad altri film di danza e di grande successo: non al classico melodramma «Scarpette rosse» (1948) di Michael Powell ed Emeric Pressburger, né allo psicodramma «A Chorus Line» ( 1985) di Richard Attenborough tratto dal musical di Dante-Kirkwood, né a «Saranno famosi» ( 1980) di Alan Parker che dette origine alla fortunata serie televisiva su sogni, lotte, fallimenti di aspiranti ballerini e neppure ad «Amici», il programma televisivo di Canale 5 che mette alla prova ragazze e ragazzi che voghono cantare 0 danzare. In questi spettacoli che offrono innanzi tutto la visione di corpi belli e giovani in faticoso esercizio (una gioia per il voyeurismo sadico), la danza viene esaltata e drammatizzata come un'attività estetica e insieme dolorosa, come una forma superiore di disciplina e armonia, come una sfida eroica lanciata dal ballerino a se stesso e agh altri. In «The Company» non si ritrova nulla del genere, e si ritrova tutto. Fortemente voluto da Neve Campbell, la giovane attrice ed ex ballerina canadese che ne è protagonista, cosoggettista, coproduttrice, il film, con l'intenzione di raccontare la semplice verità sulla vita quotidiana del gruppo, mescola gli attori alla troupe del Joffrey Pallet di Chicago, una compagnia americana senza grande tradizione (la fondazione risale al 1956). Spettacoli, prove, sacrificio, illusioni e delusiooni, piedi dolenti, incidenti alle gambe 0 ai tendini, amori e disamori, sconfitte e vittorie, rapporti con gli insegnanti e tra i componenti della troupe, audizioni e provini: insomma'quanto si è sempre visto negh altri film 0 telefilm ma senza drammatizzazione né emotività, senza fascino né vero realismo, anzi con un sovrappiù dibanalità, di routine. L'impressione è che il regista Robert Altman,79 anni, così grande e bravo nel rispecchiare in film corali ambienti particolari, durante la lavorazione fosse latitante, assente da una non-regia che impedisce di riconoscere il suo stile. Coreografie, scenografie, musiche, costumi risultano mediocri (in particolare quelli del balletto «The Blue Snake»). Malcom McDowell è inaccettabile cone direttore italiano del balletto, ma sempre molto simpatico, specie quando ammonisce gh italoamericani virilisti: «Se i vostri figli maschi vogliono fare danza, non li ostacolate». THE COMPANY Di R, Altman con N, Campbell, M,McDowell Danza, Usa, 2003. TORINO Massimo, Olimpia, MILANO Eliseo, President, ROMA Alcazar, Andromeda, Cineland, Eurcine. Fiamma, G, Cesare, Maestoso, Warner Vili, Una scena di «The Company»; la verità sulla vita quotidiana dei ballerini

Luoghi citati: Chicago, Chorus Line, Roma, Torino, Usa