Note dipinte ascoltando un quadro

Note dipinte ascoltando un quadro UNIONE MUSICALE Note dipinte ascoltando un quadro L'Orchestra d'archi italiana e il Quintetto Bibiena il 31 si divertono ispirandosi a Molière, Max Ernst e Cechov PARODIE e rimandi letterari, gioia intellettuale e puro divertimento si mescolano in un cocktail fortunato e felicissimo nel concerto che l'Orchestra d'archi italiana e il Quintetto Bibiena propongono al pubblico del Conservatorio mercoledì 31 alle 21 per la serie verde dell'Unione Musicale. Già il titolo della serata - «Note dipinte ascoltando un quadro» - la dice lunga sugli intenti perseguiti e i mezzi utibzzati dagli interpreti: sono voluti infatti i tiri incrociati e le panoramiche trasversali tra arti affini eppure distanti. Dagli echi della letteratura, dall'impressione di una tela dipinta nascono ispirazioni che possono conoscere una nuova realtà - mai semplicemente essere tradotte - sotto veste musicale; da qui il processo di rimando talvolta ricomincia e il manto sonoro, scostandosi, può ritornare a svelare il nucleo drammaticoverbale o plastico-figurativo. Qualcosa del genere succede nella serata di mercoledì: che si apre su un tardo omaggio al mondo della comédie-ballet realizzato da Darius Milhaud con «L'apothéose de Molière», una composizione ariosa che fin dalla struttura generale di suite denuncia il fine parodistico. Il secondo titolo della serata è il celebre «Prelude à l'après-midi d'un faune» di Claude Debussy, qui proposto in una rara trascrizione che Curt Sachs curò, come dicono le diciture ufficiali, sotto «gli auspici di Arnold Schonberg»: in questo caso il rimando letterario - l'antecedente è il poema simbolista di Mallarmé si trasfigura e si prolunga in un capolavoro coreografico del primo Novecento, ovvero la raffinata ed estetizzante trascrizione pantomimica che Nijinskij ideò per i Balletti Russi di Diaghilev. Si giunge così a due lavori di autori contemporanei: il primo «L'occhio del silenzio» dell'alessandrino Alberto Colla - viene offerto in prima esecuzione assoluta e si ispira a un famoso quadro di Max Ernst; il secondo - «Il racconto del controfagotto» di Andrea Chenna - affonda invece le radici nel quasi omonimo racconto di Cechov («Il racconto del contrabbasso») di cui mantiene inalterato l'umorismo grottesco e l'andamento drammaturgico, che tra l'altro impone agli strumentisti anche di recitare. La serata si conclude con il Concerto Grosso in fa maggiore di Giorgio Federico Ghedini, altro evidente omaggio al mondo dell'opulenza sonora barocca. Biglietti a 25 euro (eventuali ingressi a 18); info. 011/566.98.11. Alfredo Ferrerò Il Quintetto Bibiena eseguirà anche due composizioni dei contemporanei Chenna e Colla